Il Premio Biella Letteratura e Industria è il primo riconoscimento in Italia dedicato a romanzi o saggi capaci di cogliere le trasformazioni dal punto di vista economico e sociale e di indagare i rapporti tra il mondo della letteratura e quello dello sviluppo industriale del Paese.
Il Premio Biella Letteratura e Industria è destinato a un’opera di autore italiano o straniero in traduzione italiana e, ad anni alterni, premia opere di Narrativa o Saggistica.
In questa edizione 2021 il premio viene assegnato a un’opera di narrativa pubblicata tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020.
Il Premio è finanziato da Città Studi Biella con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e del Comune di Biella, nell’ambito delle iniziative di Biella Città Creativa dell’Unesco. Collaborano al Premio il, l’Associazione l’Uomo e l’Arte, Teatrando, la compagnia Carovana e la Società Dante Alighieri. Dal 2016 il Premio ha come partner i Rotary Club del Biellese e, dal 2019, il Lions Bugella Civitas. Il Premio annovera tra gli sponsor il Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese, la società di acque minerali Lauretana, la società di servizi Yukon, l’azienda tessile Vitale Barberis Canonico, la società di comunicazione OrangePix e Biver Banca.
L’iniziativa rientra nella Settimana della Cultura di Impresa, manifestazione nazionale promossa da Confindustria.
Il concorso, giunto alla sua ventesima edizione, ha avuto come vincitori nelle passate edizioni: Giorgio Bocca con “Il secolo sbagliato”, Mondadori (2001); Giorgio Soavi con “Adriano Olivetti: una sorpresa italiana”, Rizzoli (2002); Ermanno Rea con “La Dismissione”, Rizzoli (2003); Alessandro Zaccuri con “Milano, la città di nessuno”, L’ancora del Mediterraneo (2004); Raffaele Nigro con “Malvarosa”, Rizzoli (2005); Aldo Gianolio con “Teste quadre”, Aliberti (2007); Giorgio Boatti con “Bolidi. Quando gli italiani incontrarono le prime automobili”, Mondadori (2008); Goffredo Buccini con “La fabbrica delle donne”, Mondadori (2009); Antonio Calabrò con “Orgoglio industriale”, Mondadori (2010); Edoardo Nesi con “Storia della mia gente”, Bompiani (2011); Imma Forino, con “Uffici”, Einaudi (2012); Paolo Barbaro con “L’ingegnere, una vita”, Marsilio (2013), Sandro Gerbi “Giovanni Enriques. Dalla Olivetti alla Zanichelli” Hoepli (2014); Alessandro Perissinotto con “Coordinate d’Oriente”, Piemme (2015), Paolo Bricco con “L’Olivetti dell’ingegnere (1978-1996)”, Il Mulino (2016), Romolo Bugaro con “Effetto domino”, Einaudi (2017), Marco Revelli con “Non ti riconosco. Viaggio eretico nell’Italia che cambia”, Einaudi (2018). Giorgio Falco per l’opera “Ipotesi di una sconfitta”, Einaudi (2019). Nel 2020 il riconoscimento è andato a Maria Paola Merloni per il saggio “Oggi è già domani. Vittorio Merloni vita di un imprenditore (Marsilio).