LA FACOLTA' DI ARCHITETTURA DI MILANO RADDOPPIA CON UN CAMPUS A PIACENZA
La Facoltà di Architettura di Milano, realizzata da Vittoriano Viganò negli anni Sessanta, denominata Campus Leonardo, è stata successivamente ampliata nelle sedi minori a Città Studi e poi con l’ultimo Polo cittadino di medie dimensioni alla Bovisa alla fine degli anni Ottanta e cavallo dei Novanta. Solo da pochi anni si è dovuta estendere in Poli periferici: Piacenza, Como, Lecco e Mantova. Attualmente per quanto riguarda Milano c’è un test d’ingresso che determina una sorta di numero chiuso che penalizza chi vuole occuparsi di architettura e del territorio. Fortunatamente questi Poli si sono raddoppiati come corsi e come docenti che sempre più si spostano fuori Milano per sopperire a questa carenza di aule nel capoluogo milanese. Considerando che è tempo di iscrizioni siamo andati a visitare il primo Campus, quello piacentino a un’ora di treno da Milano (la stazione è praticamente attaccata alla Stazione di Piacenza) e gli studenti possono iscriversi a tutti i corsi e scegliere i propri docenti come se fossero a Milano. Qui a Settembre si può fare anche una Summer School aperta anche agli studenti stranieri e in lingua straniera.
Il primo viaggio di questi Poli del Politecnico milanese, ci ha portato proprio a Piacenza perchè è qui che l’ufficio tecnico del Comune ha saputo dare forma e spazio a una facoltà in , (il Compasso d’Oro è un riconoscimento importante che viene dato a un architetto per la sua creazione), nonostante oggi si progetti molti con il Pc, ma ciò non toglie che il disegno a mano nasce prima con l’idea stessa di progetto. Il polo piacentino è composto da due sedi, la destinata al triennio (con tanto di cortile e porticato con volte del 1500, non a caso, era un ex convento) e la seconda è collocata nel vecchio macello, una serie di edifici in mattone a vista circondati dal verde che hanno ancora la struttura originale con soffitti con capriate in ferro e legno e grandi finestre. Questi edifici hanno mantenuto i nomi delle vecchie funzioni ( ad esempio bovini, ovini, suini….), circondati da giardini con ancora pese e bilance e carrelli scorsoi con i ganci dove appendevano gli animali (oggi siamo obbligati a importare…le leggi della globalizzazione comandano), orologi, vecchi e grandi barometri…in questo comprensorio c’è anche il Museo di Storia Naturale, una biblioteca, due bar, un ristorante-trattoria sala per conferenze, aule per le lezioni e la didattica, la sede dell’Urban Center dell’Ordine degli Architetti e il Museo di Storia Naturale.
Il Campus è diretto dal pro-rettore, il professor Zaninelli, in quanto il rettore rimane quello della Facoltà di Milano, l’ing. Azzone. La coordinatrice dei Poli è Guia Bertelli.
Quest’anno ha riscosso molto successo la ricerca sul Mediterraneo, lezioni portate aventi dal professor Marco Albini di Milano e Pasquale Mei, sul tema del territorio italiano, mentre sul tema di quello francese se ne è occupato Andrea Gritti. I vari padiglioni sono dedicati a Arata, Vegassi, Baciocchi….Il restauro compiuto dagli operatori del settore tecnico del Comune di Piacenza ha rispettato l’estetica, la storia e ha avuto un alto indice di gradimento per la funzionalità.. Negli ultimi tempi la presenza degli studenti stranieri è aumentata (100 studenti in più dello scorso anno), grazie anche alle iniziative di internazionalizzazione portate avanti dalla professoressa Bertelli, superando il numero degli studenti stranieri di MIano.
con studenti italiani e stranieri portati dalla loro università di provenienza.Gli studenti milanesi e non, possono ricevere informazioni dall’Urban Center o dal Polo Universitario di Milano o direttamente anche da quello di Piacenza. La strada è breve, Dalla Stazione Centrale in 50 minuti si arriva a Piacenza. In auto ancora meno, salvo il traffico, per l’autostrada del Sole. Piacenza e la sua facoltà rinnovata ha dei vantaggi per lo studente e il visitatore, in quanto si sta in mezzo al verde, alla natura, meditando e avendo un rapporto più stretto con i docenti. Intorno al Campus, Palazzi nobiliari, il Duomo e un piccolo parco, tanti locali dal costo della vita nettamente inferiore a quello di Milano con una qualità della vita superiore.