A BORDO IN LAGUNA. VIA ALLA 73a MOSTRA DEL CINEMA
Varia umanità. Sussurri e grida. E pensare che nel 1968, anno fatidico della contestazione la mondanità era bandita. Lo scontro politico imperava anche nel mondo della cultura.
Il tappeto rosso, ridotto a “tappetino” dove sono sfilati numerosi Maestri centenari, registi, attori, scenografi, direttori alla fotografia, compositori di magnifiche colonne sonore e vere dive, ha lasciato il posto a Maestri minori, attori accettabili, giovani ragazze da tacchi assassini semi-sconosciute. Sulle pellicole di oggi di nuovo maestri italiani e internazionali , scorrono visi e tanto è affidato alla tecnologia più o meno affermati..la storia continua ma certo che si impoverisce e spesso si carica di violenza e di effetti speciali. Riepiloghiamo: dici metri di tappeto e 30 metri su auto sponsor del Festival per una fuga di pochi metri all’Hotel Excelsior…il Des Bains non c’è più, nessuno o ha rilevato o restaurato. Certo che è stato un assassinio. Sono rimasti i suoi capanni sulla spiaggia a ricordarlo. Eppure Luchino Visconti vi girò “Morte a Venezia” con Silvana Mangano, Dirk Bogarte, Romolo Valli, e il giovane “Tazio”…..
Dietro le transenne piazzate lungo la passatoia rossa, dove si accalca la folla in cerca di una foto o un autografo, una folta schiera di fotografi arrampicati su scale e scalette (come a Cannes) per foto rubate da consegnare a giornali che oggi mal pagano qualsiasi cosa, pure un articolo. Non si può più citare la famosa frase di Humfrey Bogart: “E’ la stampa bellezza…”. Per la sera uomini in smoking e “donne sirena”, imbucati, ragazzi curiosi ( e lasciamola la curiosità..poi ci lamentiamo che non hanno passioni. Un tempo a Canne e a Venezia si poteva stringere la mano a un grande regista o a una star e con tutta umiltà questi ne erano fieri. Oggi tutto è riservato. A che cosa poi? E’ persino controproducente alla promozione del cinema. Non lamentiamoci poi se le sale si svuotano e i cinema chiudono non è solo colpa di internet…certa che andare al cinema è anche caro).