70a STAGIONE MUSICALI DEI POMERIGGIO MUSICALI AL TEATRO DAL VERME DI MILANO. DIRETTORE DONATO RENZETTI E DIRETTORE ARTISTICO MAURIZIO SALERNO. RAVEL, STRAVINSKIJ E RESPIGHI…IN NOME DELLA NATURA
Ancora una volta gli amanti della musica classica si sono dati appuntamento al Teatro Dal Verme sia giovedì 22 che sabato 24 gennaio per assistere al concerto dei Pomeriggio Musicali (direttore artistico Maurizio Salerno), la cui limpida visione della forma e la bellezza musicale ancora una volta con autori della portata di Ravel, Strawinskij, Respighi, hanno infallibilmente fatto centro.
Il doppio concerto dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali, diretta per l’occasione dal M° Donato Renzetti, ha presentato un programma che, più di altri, si rifà al tema della Natura, verso il quale, più e più volte nel corso della sua storia, la musica si è ispirata nel cercare di ricrearne armonia e suoni, e che inoltre, quest’anno è il fil rouge che percorre l’intera Stagione sinfonica de I Pomeriggi Musicali. Il programma, si è aperto con la suite Pavane pour une infante défunte di Ravel, composizione nata per pianoforte e successivamente riscritta per orchestra dallo stesso Ravel, nel 1910. La breve durata della “pavane”, danza tipica del rinascimento, nelle mani del compositore evoca una distanze in grado di creare una commistione tra atmosfere arcaiche e esotismo altamente suggestiva. Ha poi seguito Pulcinella di Stravinskij, suite da concerto ridotta a otto numeri dei diciotto originari e tratta dal ballet avec chant che Djagilev commissionò al compositore russo nel 1920. In essa, la singolare rivisitazione del Settecento napoletano, in cui alle voci vengono sostituiti gli strumenti, dimostra la grande genialità del compositore, il quale, rifacendosi per la prima volta a un materiale del passato, stabilisce un rapporto tra avanguardia e tradizione, libera invenzione e ricalco stilistico, segnando una tappa fondamentale per il neoclassicismo novecentesco. Si è poi continuato, con Gli uccelli, suite per piccola orchestra in cinque movimenti del bolognese Ottorino Respighi; la scelta del compositore di rifarsi a più antiche composizioni per cembalo o liuto esprime la volontà di mantenere un costante riferimento alla natura nonché quella di ricreare una stilizzazione del canto degli uccelli sfruttando la timbrica dell’orchestra. La chiusura del concerto è stata affidata nuovamente a Ravel e alla sua suite Ma mére l’oye, composizione pianistica infantile composta da cinque brevi brani ispirati a alcune celebri fiabe di autori del Seicento e Settecento, trascritta anch’essa in una versione per orchestra, in cui il raro ricorso alla piena compagine strumentale a favore dell’avvicendamento di timbri sapientemente selezionati, restituisce un clima delicato e sognante, attraverso uno stile semplice e lineare. Tra lenti, allegri e allegretti a un programma tanto difficile quanto bello e quasi inaspettato. La bella sala del Dal Verme era al completo, ossia tutto esaurito e questo è segno di un progredire di un’orchestra che sa offrire interessi anche per ragazzi o bambini. Nei prossimi giorni la vedremo alle prese anche per i più giovani perchè imparino ad amare la musica.
Ma ne vale la pensa parlare anche degli autore che qualche volta vengono dimenticati nella loro vita privata e nella loro fatica per costruirsi una carriera. Ravel (Cibour 1875- Parigi 1937), sembra proprio che abbia voluto raccontare una fiaba, intendo nelle cinque parti della composizione e la semplificazione dello stile non va confuso con la banalità. Ne “La bella addormentata del bosco” (Perrault), Pollicino, Laideonette, Imperatrice delle pagode (d’Aulnoy), I conversari della Bella e la Bestia (Beaumont) e il Giardino incantato, la cui origine è incerta, danno il senso dell’insieme del mondo fantastico e avventuroso che ha attirato l’attenzione del compositore nato nel 1975 che a 7 anni inizia a studiare muica. Riuscì a frequentare il corso di Gabriel Fauré…Passiamo al nostro Respighi (1879 e morì a Roma nel 1936) che era cresciuto in un tempio di musicisti e da Bologna va a studiare in Germania a poi a San Pietroburgo con Rimskij-Korsakov, suo celebre Maestro. Anche Strawinskij studio a San Pietroburgo con lo stesso Maestro, lui nato a Lomonosov nel 1882 e che morì a New york nel 1971, dove divagò miscelando un po’ tutti gli stili creando una sua avanguardia; ritratto da Picasso e che spaziò tra i vari generi dall’opera al balletto, dal neoclassicismo alla dodecafonica, interessandosi anche alla musica afro-americana e al jazz.
Il libretto che accompagnava i concerti aveva come titolo “La musica mantiene in equilibrio la natura” e riportava una voto di foglie ingrandite di una pianta, un’immagine dei pini di Roma dal film “Fantasia 2000” di Walt Disney. La composizione di Respighi è liberamente interpretata, è tra le otto prescelte. Grazie ancora al contributo della Fondazione Cariplo, al Comune, alla Provincia di Milano e alla regione Lombardia.