LA MAGIA DEI BEATLES E' DURATA 50 ANNI. DAL 5 OTTOBRE DEL 1962

Tutto è iniziato a Liverpool….”un lungo, lunghissimo viaggio…”, “the long end …..rood….” che li ha portati dall’Inghilterra all’America fino all’India. Paul Mc Kartney e John Lennon si incontrarono per primi e poi si unirono a loro Ringo Starr  e George- Harrison. Anche quest’ultimo è scomparso naturalmente, mentre come tutti sanno che John Lennon fu ucciso in America per strada nel 197 (“Sei pronto a entrare nella storia?” così disse il suo fans killer con un foglio autografato e una pistola nella mano), da sempre orfano di genitori e di parenti e che cercava amore, istintivo, calcolatore, comunicatore, scrisse la più bella canzone di tutti i tempi “Imagine”, di cui ci furono 1600 versione.

Le lettere che scrisse sono state raccolte, era un poeta, un profeta, un vero narciso, ma aveva la forza di fermare quella confusione di immagini, d fu un momento di svolta per la storia come l’uccisione di Jei suoni, di ideali rivoluzionari, come nessuno sapeva fare. In una lettera scritta a Paul gli dice di scendere dal piedistallo “…molla il tuo disco d’oro Paul!”. Il grande guerrigliero fu l’unico che si fece riprendere nudo, con spineli in mano, trasgressivo al massimo, forse proprio per quella voglia di pacifismo, voleva continuare a portare la lotta e la sofferenza del popolo di Liverpool, quegli operai che crearono la piccola borghesia, in una nazione inchiodata alle regole e governata da reali senza i quali ancora oggi sembra non potere fare a meno.

Nel 1975 La Regina Elisabetta li inoronò “Baronetti”, membri della Corona. In quell’occasione, la Regina Madre si accorse che sua figlia non aveva mai sentito nulla dei Beatles, mentre lei confessò che era andata a un loro concerto parecchi anni prima e ricordò ogni particolare. Il musica che a Londra ancora oggi riempie tutte le poltrone “Let it be” è seguito da giovani e meno giovani che si trappano la giacca e la cravatta ricordando cantando e ballando la loro gioventù. Persino Mina aveva interpretato una loro canzone alla trasmissione Rai Studio Uno e Peppino di Capri, quando vennero al Vigorelli sul palco lì introdusse e poi aanche se era vietato filmare con la sua cinepresa amatoriale. Mentre Arbore e Buoncompagni furono i primi a fare sentire le loro canzoni alla radio. La Valeri li osannò nelle sue satire.

Una “Working class” che facevano “Middle class”, loro che venivano da una cittadina di porto industriale ma che in qualche modo comunicava con l’America  e che dall’America qualche cosa avevano imparato. Il loro grande tour negli USA nel 1964 aveva cambiato la storia, come la cambio l’omicidio di JF.Kenendy. Loro capirono il musical americano e portarono il rock alla maggior potenza miscelando musica nera e bianca insieme. Crearono un loro “pop” amato da giovani protestanti e da tutta la classe media e medio alta. Facevano a partire dalle loro cantine con batterie e chiratte per poi finire a lanciare proclami sui tetti di Londra. Chissa se non ci fossero stati i Beatles forse non ci sarebbe stata neanche Mary Quant e la minigonna, Carmaby Street…

Quando andarono in India Strapagati gli si offri di partecipare a un grande raduno meditativo, resistettero poco, persino Lennnon durò al massimo due ore, ma grazie a testi sacri e meditativi, arricchirono i loro testi e importarono la filosofia orintale in Europa, una moda che ancora oggi impera. Tra mille viaggi in pullman, con tante pasticche colorate, trichechi e quella lunga storia di morti a partire dal loro road manager ucciso nel 1976 da due agenti di polizia. Spotlight dedicato ai “fan club”.fino alla morte di Lennon, alla lunga divisione con Yoko Ono quando “si portò via Lennon”e i misteri della scomparsa sulal copertina di un loro 33 giri, proprio dell’amato amico prima ancora dell’accaduto; dicerie, verità, indiscrezioni che gli “scarafaggi” (beatles vuole dire proprio scarafaggi per chi non lo sapesse ancora)seppero muovere con parsimonia e strategia mantenendo sempre i propri segreti. “IO ero solo un complemento al grande filmato” disse Georges Harrison riferendosi a “I’ am the Walrus”.

In ogni caso sono passati 50 anni dalla prima messa in onda del “Magical Mister Tour”, l’esperimento più surrealista e folle realizzato dai Beatles. Fu un flop si è detto, ma oggi la nuova versione è stata restaurata in dvd e blu ray e questo le rende veramente giustizia, un vero film rivoluzionario e psichedelico. Erano considerati marziani i Beatles, giò nel 1967 andavano a una velocità spaventosa, più forte della luce, entrarono nella tv, alla radio, prendevano acidi, inventarono i videoclip come “Strawberry Field Forever”, i film, i tour, le foto icona, il design e i libri per copertine di dischi e manifesti di propaganda. Per girare il film “The Fool on the Hill”Paul dimenticò a casa il passaporto, non erano abituati a occuparsi di certi dettagli. Quando morì Brian Epsten, la loro navicella si imbatte nelle tasse. Il loro negozio di Baker Street chiuse nel luglio del 1968 con i commessi autorizzati a regalare a tutti i capi ancora disponibili. Rimase in piedi l’etichetta discografica che lanciò James Taylas per citare il più importante. Passò tutto a Allen Klein, mentre i Beatles volevano andare a vivere su un’isola con le loro mogli.

Con Bob Dylan sono stati i primi inventori del rock, come lo si intende oggi. Grazie alle loro canzoni i giovani furono stimolati a imparare l’inglese e l’Inghilterra divenne un po’ per tutti una seconda patria. “Love me Do” fino a “The Long and Winding Road” e “Lucy in the Sky with Diamond” si può dire che i Beatles ci stanno facendo rivivere una seconda vita. La Repubblica uscirà anche con le mappe interattive di Londra e Liverpool, luoghi leggendari da potere visitare, da “Fab4” a “Abbey Road” fino a “Penny Lane” o “Cavern Club”. E che dire di “Strawberry Field” e del “Cavern Club”? Chitarre e batterie, melodie e uan proposta di vita, le stelle della musica affascinavano anche per il loro look per bene ma innovativo: abiti stretti e camicia e cravatta ma anche capelli lunghi e ben tagliati. Una generazione che amava Bin Crosby, Sinatra, Paul Anka ma anche Little Richard, Lee Lewis. Una band che faceva musiche anche ballabili come lenti dove alle feste ci si poteva ancora abbracciare ballando stretti il primo amore per poi scaricare le tensioni i salti convulsi. Fu il grande giornalist Walter Cronkite che aveva appena annunciato la morte di Kennedy che intuì che quelle dei Beatles non erano solo canzonette. Lui ne rivelò l’esistenza. Poi successe il Vietnam e i movimenti per la pace. In America per la cronaca appunto, ci andarono tre volte: nel 1964, 1965 e nel 1966. Solo Lennon tornò con la moglie Yoko Ono a New York per viverci nel 1971, la fortuna, come abbiamo già detto, non gli è stata amica.Anche un libro celebra il mito nato il 5 ottobre del 1962.


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