ALLUNATI. RECITAVA L’ESPRESSO…RISOLVETE VOI IL QUIZ. OPERE DI DI MARTINO DA MONICA DE CARDENAS A MILANO
In un’epoca come quella odierna, segnata da confusione valoriale e accelerazionismo, anche molti dei miti e delle mitologie che da sempre segnano o influenza la nostra percezione dell’universo -sia esso conosciuto o semplicemente immaginato – hanno perso irrimediabilmente di valore, dimenticati e depotenziati nella loro portata e variati di senso, dispersi in una molteplicità di segni nei quali è sempre più difficile rispecchiarsi. Qualcosa però è rimasto ad animare il nostro senso del mito, eventi più ancestrali o appartenenti ad un recente passato sono ancora capaci di riaffiorare in maniera più o meno consapevole e stabilire un sentire comune ed universale. Tra questi, senza dubbio, si trova la conquista della Luna nel Luglio del 1969. Quell’esperienza – sul crinale tra la modernità e la postmodernità – ha rappresentato e rappresenta tuttora la gestione dell’ignoto, la supremazia della ragione umana sul caos, la presa tangibile di ciò che sino a poco prima rappresentava l’esotico più distante. Allora come oggi.
In questa nuova serie di opere Rä di Martino – in continuità con i suoi precedenti progetti legati al paesaggio e alle mitologie collettive formulate dall’industria cinematografica e televisiva – indaga e rielabora proprio questo scenario, quello lunare, e ce lo restituisce sotto una luce inedita e inaspettata.
I paesaggi rappresentati nelle opere in mostra non fanno più da cornice ad una conquista epica che ci proietta in un futuro immaginifico, descrivono piuttosto una realtà domestica, quotidiana e scanzonata. Il mito è così rinnovato: da una parte è valorizzato nella sua semplicità ed immediatezza, esaltato come epicentro per rappresentare e veicolare calma e aspirazioni di normalità. Dall’altra, gli Allunati -gli eroi di questa impresa concepita dall’artista che danno titolo alla mostra- sono privi di armature e quindi svuotati della loro epica e della loro superlativa alterità. Si tratta piuttosto di personaggi in cui ogni caratteristica somatica e ogni sembianza fisica specifica vengono annullate, figure nello svolgimento di attività semplici e percepibili ad ognuno di noi, atteggiamenti nei quali chiunque potrebbe riconoscersi. Ad impreziosirli e potenziarli, portandoli su un piano altro rispetto a quello umano, le applicazioni di foglia d’oro che ne riempiono le sagome anonime. La normalità dei soggetti rappresentati e la quiete del paesaggio lunare, corrispondono alle nostre attuali esigenze, descrivono la necessità e la speranza di un futuro più placido ed approcciabile in antitesi rispetto alla complessità e all’intellegibilità del nostro presente. Oggi stralunati, domani Allunati.
Davide Giannella
Rä di Martino (Roma, 1975) ha studiato al Chelsea College of Art e alla Slade School of Art di Londra, ha poi vissuto a New York, dal 2005 al 2010; ora vive e lavora a Roma. Ha esposto in istituzioni quali la Tate Modern, il MoMA PS1 a New York, Palazzo Grassi a Venezia, MACRO e MAXXI a Roma, Museion a Bolzano, MCA a Chicago, Hangar Bicocca e PAC a Milano. Il suo primo lungometraggio Controfigura (2017) è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia nel 2017. Nel 2018/2019 sviluppa il progetto AFTERALL, con il sostegno del premio MIBAC – Italian Council in collaborazione con la Fondazione Volume!; la prima mostra è stata ospitata al Mattatoio di Roma e la seconda verrà presentata nel 2020 presso il Kunstmuseum St. Gallen. Ha recentemente inaugurato una mostra al Museo del 900 di Firenze.