LINDA MC CARTNEY E LE SUE IMMAGINI FOTOGRAFATE ESPOSTE A LIVERPOOL,, LA CITTA’ DEI BEATLES. ASPETTAMI LINDA, ANCHE IO AMO TROPPO LA FOTOGRAFIA
Durante il lockdown nelle città si muovono piu’ pizze che persone. Mente in Gran Bretagna si vaccina a ritmi vorticosi, grazie anche alle dose di Pfizer e Astrazeneca destinate all’Europa, e si vaccina ovunque, persino nella Basilica di West Minsters. Intanto a Liverpool, la città dei Beatles, vengono esposte 250 scatti fotografici di Linda Mc Cartney, moglie di Paul. La brava fotografa ha conosciuto il bello dei Beatles ed è subito andata a vivere con lui e la piccola Mary; a Paul piaceva il nome della figlia, le ricordava la madre che perse a 14 anni. Qui sono esposte le immagini di una vita. L’ex moglie di Sir. Paul mori di tumore, ma insieme ebbero il tempo di fare una vita felice. Fu lei ad aprire quel filone di immagine realismo che hanno segnato in particolar modo la storia della musica moderna. Su migliaia di clic ne sono state scelte da Paul e dalla figlia 250 immagini, le prime riguardano gli Woh, Mick Jagger, Brian John, Doors, Jimi Hendrix, Bob Dylan, Eric Clapton . Lui per amicizia la ritrasse con la macchina fotografica di lei e la foto fini sullo cover dei Rolling Stone. Bella, affascinante e alla moda, la moda di Mary Quent…con il titolo di “ Lovery Linda 1970”. Il suo nome era Linda EastmanD.S.. era americana e aveva lo stesso nome del fondatore della Kodak. La vita in Scozia e in giro per il mondo in quell’ambiente era entusiasmante e colta. “Let it be” (1969), Paul gliela dedicò e fu una delle canzoni piu’ belle dei Beatles…Furono separati solo dieci giorni, quando lui fu arrestato in Giappone con della Mariuana.
“Nomorelonely night” laa compose sempre per lei nel 1884La malattia la sopraggiunse nel 1998. La Gallerai di Liverpool tra poco riapre e nel frattempo la mostra la si puo’ ammirare attraverso i social- lInda era bionda, simpatica, amava portare un nastro suo lunghi capelli, come non poteva Paul innamorarsene?
Oggi,Domenica delle Palme, oltre ad essere stata in SantAmbrogio a MIlano, la mia Basilica ed avere ammirato per la millesima volta la Madonna del Luini, il Crocefisso, un affresco del Verrocchio, sono entrate nel convento ed ex scuola dei miei figli, dall’asilo alle elementari fino alle medie, Le Orsoline di San Carlo, proprio di fronte a Sant’Ambrogio a MIlano per riammirare nella antica chiesa interna “La vergine delle Rocce del Borghetto” Il quadro era appartenuto dopo varie peripezzie nei secoli alla famiglia Belgiojoso ei trovava isolata nel vicolo del Borghetto dove c’era una chiesetta..così di Melzi passando per varie mani arrivo’ alla nobile famiglia Belgiojoso e di quest’opera ne parlo’ giaà nel 1400 Vasari. Quasi una copia della Vergine tra le Rocce di Leoanrdo custodita al Louvre e unaltra copia del genio da Vinci alla National Gallery di Londra. Leonardo in quegli anni su commissione di Ludovico il moro stava lavorando agli affreschi del Castello Sforzesco e al Cenacolo Vinciano in Santa Maria delle Grazie a pochi passi da Piazza Sant’Ambrogio, dove viveva tra i suoi Orti tra corso Magenta e via De Togni. Sono Felice che sia stata restaurata nuovamente ed ora è nella chiesetta dell’Oratorio di Santa Maria dell’Assunta, proprio nella congregazione delle Orsoline di San Carlo. Riscoprire le Chiesem le Cattedrali, durante il Covid è un piacere per gli occhi e per il cuore e per chi ama la storia dell’arte, un tassello in piu’ si aggiunge anche alla fede.