FINALMENTE UN FILM BELLO, LE ILLUSIONI PERDUTE, DOPO QUELLO DI SORRENTINO, PARLO DI XAVIER GIANOLI TRATTO DALL’OMONIMO ROMANZO DI HONORE’ DE BALZAC CON UN CAST D’ECCEZIONE. IN CODA GLI ALTRI CHE VI RACCONTO

Siamo nella Parigi del 1830 e un giovane di bell’aspetto, un poeta e giornalista Lucienen de Rubenprè (si firmava con il nome della madre), quando entra in scena al fianco di una nobildonna Madame de…i due si amano ma le classi sociali sono troppo distanti perché quell’amore potesse dare i suoi frutti con tutti i riconoscimenti sociali. Benjamin Voisir  (è il suo nome nella vita), si da alla scrittura è bravo sia come poeta anche come giornalista. In quegli anni nascono giornali, quotidiani, gazzette, tutti contro il Regime della Restaurazione (tutti ovviamente comprabili). Un grande stampatore, un libraio spudorato è Gerard Depardieu, che diverta il fulcro di quella stagione, Il ragazzo è bravo e scrive per piu’ giornali, sperpera il denaro, si sente impotente…

Questa storia vera che Balzac racconta nel suo libro “Le illusioni perdute” racconta di nobil donne, di piccoli borghesi, di scrittori illusi, un vortice nel quale bene si muove il protagonista che purtroppo fara ‘ una brutta fine quando  il modo a cui credeva gli cade addosso. Giornali sui quali per la prima volta comare la pubblicità, editori  pronti a vendersi al miglior offerente come proprietario e politico o uomo d’affari.

Brava anche Cecilè de France, Xavier Doland, Vincent Lacost e soprattutto il regista Xavier Gianoli che ha saputo ricostruire il romanzo orchestrandolo  con brio, attento ai minimi dettagi, fedele nei dialoghi….

Grande delusione invece per il film “Il Paradiso del Pavone” di anna Bispuri in Corcorso nella Sezione Orizzonti di questa /(esima Mostra del Cinema. La protagonista è la settantenne Dominique Sanda, un donnone, lontano da come la ricordavamo da giovani, dallo sguardo spento ma dagli occhi azzurri incantati o imbambolati. Si perché la protagonista è questa nonna che per il suo compleanno le organizzano  una festa in casa dove c’è il marino e l’amante di lei, ben accetta da 40 anni dal marito con una figlia che non parla mai tranne una volta quando il pavone che porta la piccola nipotina cade dal balcone morendo perché non aveva mai volato era sempre stato in casa. E’ la nonna che non lo voleva in casa. Ci sono rancori tra la figlia avvocato e l’ex compagno presente alla festa che si è messo con una piu’ giovane e che aspetta un figlio, anche questa corre a salvare il pavone caduto perché stava in macchina sotto casa, c ‘è anche una cigina giovane comparsa in solitudine perché delusa da un ragazzo,il figlio della Sanda che si deve sposare con la Rohrwacher (già presente anche in una parte secondaria in un altro film)   dalla quale ha già la bambina che adorava il suo pavone, una tipa strana con certe fissazioni…il film si chiude con la sepoltura in spiaggia del Pavone…Mah?!

Per fortuna c’è Almodovar: “Le storie al femminile sono sempre ricche e divertenti. Le donne sono sempre piu’ espressive e dirette”. Toni Servillo non lavora solo per il bel film di Sorrentino, ma anche in “Qui rido io”di Mario Martone; qui c’ tutta Napoli, da Edoardo Scarpetta a De Filippo a Troisi.

E’ stato proiettato anche “Le cose umane” di Ridley Scott con Matt Demon. Si è rivisto anche il bravo Elio Germano, nel film dei fratelli Damiano e Fabio DInnocenzo, nel cast di “America Latina” anche Charlotte Gainsbourg. La stessa in un altro film con Tim Roth, “Sun Down”..è qui che c’è ancora Alba Rot…E poi ancora “Competentia official” che ha vinto il premio Campari con Penelope Cruz e Antonio Banderas di Mariano Cohn e Gaston Duprat , in concorso. Anche “Dune”piace al pubblico meno alla critica, il colossal fantascientifico con nel cast Chalamet, Fergusson, Rampling e Oscar Isac di Denis Villeneuve.

Ma facciamo un passo indietro e ricordiamo come a differenza del film “Il buco” di ieri  “Les Promisess” con la brava Isabelel Huppert, musa di Claude Chabrol, nel film di Kruitof che ho conosciuto personalmente,  sia riusciata con una buona spalla a raccontare le storie di oggi. Una donna sindaco che è impeganta tra la politica e il sociale, mentre deve scegliere se divenatre ministro…strascurando un figlio e rimanendo vittima (calcolata) del “sistema). Palazzi in periferia di Parigi subaffittati a migranti, edifici fatiscenti a cui le istituzioni danno pochi Euro per sistemarli e cosi via…Al regista piace la parola promessa perche in essa c’è anche un contenuto morale. Un film ricco di spunti, di denunce di speranze.

Nino Manfredi è stato ricordato in Pre-Apertura con la pellicola  “Per giustizia ricevuta” in occasione dei 100 anni dalla nascista dell’attore.

Ma si è voluto troppo strafare in questa mostra, troppi film, tutto male organizzato, le prenotazioni dei posti dulla piat

taforma BOXOLl, complessa e imprecisa ha lasciato fuori un sacco di giornalisti dalle visioni, Ingressi e uscite dalle varie sale tutte blindate compresa la passerella..tutta follia!!! Per fortuna si voleva rilanciare un festival e il cinema in generale. E’ andata meglio lo scorso anno eppure si era sempre in pandemia.

Vaporini stipati, un sindaco che non si occupa dalla sua Venezia, a dirlo per primo sono i Veneziani e un caos infernale tra Premio Letterario Campiello, La Regata Storica e mille eventi.


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