"IN CONCERTO CON ENZO". CHIARAMENTE SI PARLA DI ENZO JANNACCI; IL NOSTRO ENZINO CANTATO E SUONATO DAL FIGLIO PAOLO IN COMPAGNIA DEI SUOI AMICI PIU' CARI. OSPITI AL DAL VERME E IN COLLABORAZIONE CON I POMERIGGI MUSICALI CHE COMPIONO 70 ANNI
Un concerto al Teatro Dal Verme questa sera alle 21 per ricordare Jannacci a chi lo ha conosciuto e per farlo conoscere a chi non ha mai sentito parlare di lui. Interverranno con Paolo Jannacci e la sua band, Marco Brioschi alla tromba e Paolo Tomelleri al saxofono e l’Orchestra I Pomeriggi Musicali che per la prima volta nella sua storia è impegnata nel repertorio del re della canzonetta di “El purtava i scarp de’ tenis”. Nel fojer del teatro fino al
giorno dopo verrà ospitata la mostra “La mia gente”, Enzo Jannacci, canzoni a colori, 50 tavole illustrate alcuni tra i più grandi fumettisti italiani.
Lo sapevo già da tempo che questa serata sarebbe stata programmata al Dal Verme. Ero a Torino e la mattina quando ho acceso il cellulare il primo messaggio era di Paolo Jannacci, figli di Enzo che con Andrea Bolla abbiamo tenuto a battesimo per volere di suo padre con il quale eravamo molto amici ed io ho persino lavorato molto con lui. “Cari, sto scrivendo sms di gruppo! Il 3 giugno suonerò e canterò….al Teatro Dal Verme a Milano con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali. ‘In concerto con Enzo’ sarà emozionante! Spero di vedervi! Paolo J.”. Dopo di che l’ho chiamato e mi ha raccontato come sarebbero andate le cose in concerto. Ho approvato tutte el scelte e mi sono complimentata con lui.
L’assessore alla Cultura del Comune di Milano della Giunta Pisapia, Filippo Del Corno ha dichiarato: “Questo spettacolo è l’omaggio dovuto e riconoscente a uno degli artisti contemporanei che hanno meglio interpretato questa città e il suo spirito, restituendo in canzoni la storia dello spettacolo italiano”. In realtà Paolo ha pensato di impostare lo spettacolo di canto e musica, unendo il suo repertorio di brani di Jazz originali e le canzoni di papà Enzo più care al pubblico e alla mia famiglia”. Non mancano gli amici più cari di Enzo, proprio come quando in tanti sono venuti a dargli l’ultimo saluto proprio nella camera ardente allestita nel foyer del Dal Verme. Per ogni biglietto venduto, un euro sarà devoluto a “Scarp de’ tenis” , il giornale sostenuto dalla Caritas Ambrosiana.
Sul palco Paolino sembra Enzo, gli assomiglia molto nel modo di gesticolare, muoversi e persino nel volto è riconoscibile il padre. I capelli e la pelle hanno lo stesso colore di quelli di Enzo e persino il timbro di voce, ma non credo che Paolo, sebbene abbia lavorato sul palco con il padre negli ultimi anni, voglia essere il suo clone. Non avrebbe senso. Allora con intelligenza e furbizia, la medesima che aveva Enzo, Paolo ha voluto fare il mestiere del padre e continuare la sua tradizione per non fare dimenticare le sue canzoni al pubblico e come dicevamo, farle conoscere ai più giovani, ma offendo anche qualche cosa di diverso, qualche cosa di suo. Il dna è il medesimo e sono certa che la sua carriera avrà lunga vita.
Se ci fosse stato ancora Giorgio Gaber sarebbe salito sul palco con Paolo e avrebbe certamente fatto uno dei Blues Brothers , occhiali da sole, cappellacci Borsalino nero e con la cravatta nera stretta e lunga avrebbe fatto da spalla a Paolo, ricordando così lo spettacolo messo in scena da Enzo e Giorgio dove cantavano e suonavano chitarre saltando come matti facendo un sacco di smorfie. Ma a teatro Enzo Jannacci non ha fatto solo questo spettacolo, ma anche “Aspettando Godot” e in tv non si contano le comparsate insieme, per non parlare delle notti passate insieme a parlare e a fare sentire anche a noi amici cosa pensavamo di certi nuovi brani. O da Enzo sul bel terrazzo vicino a via Archimede o da Gaber nel suo villino a Città Studi. Chissà s ci sarà anche sua moglie “Pupa”, Giuliana è il suo vero nome, da Enzo soprannominata Zelda e chissà se ci sarà anche Ombretta Colli con la figlia, Gino e Michele, Teddy Festorazzi, la Giusy, gli amici sopravvissuti del Derby, come Teo Teocoli, Lavezzi, ma anche Milva per la quale scrisse e musicò l’LP “La rossa”, un disco che presentammo in RAI a Roma in televisione: lei portava le scarpe da tennis come lui, i jeans, una maglietta bianca e una giacca blu. Io suonavo e facevo il coro con gli altri dell’orchestra. Pippo Baudo se è Milano verrà sicuramente: tante “Domenica in” abbiamo fatto, una volta sono sprofondata dentro a dei cubi colorati di vetro rischiando la scossa elettrica e con il rischio di essere tagliata dal vetro. Ma Enzo e Pippo mi sollevarono di corsa dai due metri dove ero caduta volteggiando sulle punte con tanto di tutù, mentre Enzo cantava con la Band “Perché ci vuole orecchio”, una canzone nata a casa mia sul mio pianoforte e con la chitarra di Andrea.
Attori, cantanti, musicisti anche giovani allora (lo stesso Giovanotti sono stati incoraggiati proprio da Enzo) saranno presenti insieme a Dario Fo (che non dovrebbe mancare e che se tutto va bene salirà sul palco) e poi Brera, il suo grande amico che anche lui è scomparso, un cronista sportivo d’eccezione dal caratteraccio ruspante ma dal cuore d’oro. Insieme parlavano del nostro grande Milan, allora era grande veramente….Poi gli amici come Paolo Rossi, che tanto ha imparato da Enzo…Mi aspetto anche la Vanoni, se non è impegnata nel suo spettacolo teatrale. Magari anche Elena Caprara che con tutti noi faceva parte della combricola….”Vincenzina” è la sua canzone più commovente”, come “Il Duomo di Milano è pieno di acqua piovana…”, le più divertenti le conosciamo a memoria dalle ultime tipo “Silvano e onorevole Ciccioli….” fino a risalire alle prime persino quelle fatte con Fo e Cochi e Renato tipo “Ho visto un Re..” oppure “La gallina non è un animale intelligente ….”. Un anno abbiamo vinto la Gondola d’Oro a Venezia, consegnata a Enzo sul palco con tutti noi commossi, perché dietro il cantante cardo-chirurgo dal volto serio e dagli occhiali dalla montatura inconfondibile (cambiata solo negli ultimi anni), si nascondeva un uomo dal cuore d’oro, molto sensibile. Mi salvò da un attacco di stanchezza ed emotivo prima di entrare in scena a una mia prima in un teatro a Milano e mi portò a casa sua preparandomi un bagno caldo e facendomi mangiare qualche cosa preparato dalla Pupa e poi mi diede un Tavor per tranquillizzarmi, tutto andò benissimo in scena, recitai, cantai e ballai con una grande disinvoltura e fu così per tutta la tounée. Come medico mi salvò tre volte: la prima a 15 anni quando soffrivo da anni di un mal di testa terribile che mi faceva andare via la vista e a scuola non vedevo nemmeno più la lavagna. Mi prescrisse una cura di punture veramente miracolose. Da allora quel tipo di mal di testa sparì per sempre. La seconda volta ero con lui in aereo e stavo andando a Roma per uno spettacolo da registrare e mi prese una forte otite da farmi impazzire dal male. Anche lì, una volta a terra, aprì la sua valigetta di medico e mi diede un farmaco e mi fece una puntura più un lavaggio caldo al padiglione auricolare. Te ore dopo ero rinata. L’ultima volta mi salvò da una cosa seria, una polmonite recidiva. Era una notte di Natale, la febbre e la tosse che avevo da più di un mese non calavano e gli antibiotici non mi avevano fatto niente. Chiamò da casa mia un suo amico primario che gli consigliò del Reverin e altro da iniettarmi in vena. Mi tennero in tre mentre lui preparava una siringa da cavallo che sarebbe dovuta andare via flebo. La mattina mi sveglia fresca come una rosa e la tosse calò, infatti la radiografia conserva una piccola ciccatrice, ma tutto si risolse per il meglio. Enzo aveva un sesto senso lo stesso con il quale individuava le persone che lui definiva “quelli da Milan” e “quelli da Inter”, ma erano più che altro tipi umani piuttosto che tifosi. Al concerto verrà anche Ranuccio, Ercole, gli amici di Radio Popolare di un tempo….e la sua carissima amica e accompagnatrice che lo aiutò negli ultimi anni, i più difficili, ma che non gli impedirono di fare uno special con Adriano Celentano, altro suo amico di sempre. Non so se verrà Celentano, è piuttosto schivo e teme la folla, ma non lo escludo. A Enzo non si può dire no. Lui invece cantava benissimo “Vengo anche io. No tu no”. Nani Ricordi lo adorava così come Craxi e il suo “delfino” Martelli. Enzo era nato a Bisceglie, ma già da giovane a Milano parlava subito il milanese meglio di tutti. Bravo Paolo che hai avuto questa bella idea di raccogliere tutti noi intorno al tuo grande papà, Enzino per tutti noi, proprio come Iacchetti. A proposito, verrà Iacchetti o sarà ancora in tournée?
I Pomeriggi Musicali compiono 70 anni e accendono le candeline con una nuova stagione scintillante, alla guida sempre di Maurizio Salerno. Non mancherà anche il suo presidente e molte autorità, di sinistra e non. Perché i Jannacci non si possono ignorare così come non si possono ignorare il compleanno dell’Orchestra che dalla Chiesa della Passione ha raggiunto l’ex auditorium della Rai, il dal Verme, per l’appunto. Un teatro che porte bene ristrutturato grazie al Comune, la Provincia e la Regione, nonostante qualche baruffa iniziale. Forza Paolo! Forza Milan e un bacio a Enzo che ci ascolta da lassù.