PROTESTE PER RIAPRIRE L'ARENA DI CAMPO SAN POLO E SANT'ANGELO IN OCCASIONE DEL FESTIVAL DEL CINEMA VENEZIANO. I GIURATI CHE CONTANO E INTERVISTA A VERDONE. SFILATA INAUGURALE E TANTI SPONSOR
Scontro di bravura e di ego tra Michael Keaton e Edward Norton in “Birdman” che ha aperto la mostra, una metafora sulla insicurezza umana del regista tanto applaudito Alejandro Gonzalez. Ma a fare clamore è la protesta silenziosa fatta di seggiole portate da italiani e stranieri piazzate là dove c’era il maxi-schermo in Campo Santa Margherita che apriva in contemporanea la mostra del cinema in città, a Venezia, mentre al Lido proiettavano 30 pellicole al giorno. Una tradizione che si è rotta proprio quest’anno ma che i cinefili non intendono mollare, perchè San Polo rappresenta la storia del festival del Cinema veneziano; è già stata persa la bella arena a cielo aperto di Campo San’Angelo a due passi dalla Fenice e non è il caso di perdere anche questa di San Polo. L’assurdità è a che a Venezia, città dove esiste il Festival più vecchio di tutti i tempi, sorto dalla fantasia e dall’intraprendenza del Conte Volpi di Misurata e nei primi anni con la partecipazione di un altro nome altisonante nell’aristocrazia veneziana, o meglio ancora del bel mondo, l’industriale Cini.. Poi rimase con tutto il suo coraggio Volpi ed oggi suo figlio di Giuseppe che mantiene alto il nome e la celebre coppa che si dona al migliore attore. E di attori, oggi parliamo andando nello specifico di quella che è la Giuria del Festiva capitanata dal suo direttore Desplat.
Un giurato d’eccezione è venuto da ieri a dare il benvenuto al Lido, Carlo Verdone carico di tanti di ricordi “un sacco belli” e un avvenimento unico per tutti i critici. La sua venuta è un po’ come tornare indientro nel tempo; quando era un bambino veniva qui con suo padre che faceva il Dirigente della Mostra. Erano gli anni Cinquanta e Verdone con famiglia affittavano una bella casa veneziana vivendo l’atmosfera del Lido in maniera speciale, quando i divi non esistevano eppure valevano più degli attori o dei registi di adesso. “Tutto era più semplice. Fu qui che incontrai Aberto Sordi che che vidi Arancia Meccanica di S. Kubrick, un film violento, ma coraggioso che usciva dagli schemi europei. Parlo del 1972 circa. Venezia è l’unico vero Festival che abbiamo in Italia e il più antico perchè è arrivato prima di quel carrozzone, sicuramente commercialmente importante, che è Cannes”, racconta Verdone. Questa volta ritorna da giurato più di Venti anni dopo l’ultima volta quando il presidente della Giuria era David Lynch: “I veri Leoni fummo io e Margherita Buy che ci battemmo per fare avere un premio a Il Toro di Carlo Mazzacurati al quale diedero poi il Leone d’Argento”. Ma che giurato sarà? “Certamente obbiettivo, competente, lo credo almeno, ma vorrei vedere bei film italiani da tre autori che conosco, ben fatti. Voglio ricordare che nonostante la crisi, il nostro cinema viene da un Premio importante come l’Oscar e la Grande Belezza se lo è meritato, anche se io avrei esteso quel problema che ha voluto portare avanti Sorrentino a tutti i luoghi a tutte le città anche del mondo. E’ stato bella girare a Roma e farla entrare nella mente di tutti gli stranieri. Anche il riconoscimento di Cannes per Le Meraviglie, lascia capire che contiamo ancora qualche cosa noi italiani. Il film poteva piacere o meno al pubblico, ma la critica ha trovato le sue ragioni e questo è quello che conta”. Vuole aggiungere ancora qualche cosa? “Si. Non escludo fischi e polemiche, come sempre avviene, ma consiglio ai critici della Rete di evitare stroncature non argomentate, le cose vanno scritte bene, ragionate, non devono essere solo sfoghi isterici. La maggior parte di chi scrive su giornali web e che fa commenti sono per la maggior parte giovani che non hanno mestiere e un mezzo veloce che anticipa i giornali si deve fare onore..”.
Alejandro G. Inarritu dice: “Non ho Face Book e nemmeno Twitter, ma sto bene così…”, come si vede il mondo continua lo stesso e forse meglio. Molti sono in attesa di “Che cosa parliamo quando parliamo d’amore” tratto da un classico di Raymond Carver con l’attore tormentato Riggan Thomson che cerca di dare una smaltata intellettuale alla sua carriera di eroe pop. Ricordo che in prima fila ci stanno “Le Giornate degli Autori”, un’evento che la rivista Ciak ha voluto premiare con una sfilata al Lungo Mare Marconi al Lido. Il Presidente Barbera della Mostra del Cinema (Baratta lo è della Biennale che comprende Cinema, Architettura e Arte), vuole recuperare la funzione originaria delle nuove cinematografie, molti film sono stati selezionati proprio perchè hanno un’origine letteraria. “Gli autori si confrontano con la letteratura per riflettere sull’oggi…Il cinema italiano è un po’ schizofrenico, ma spesso interessante anche se un po’ solpsistico, ma non bisogna crogiolarsi nella crisi, negli sbarchi dei profughi e nelle guerre medio orientali: tutto interessante, ma ci vuole fantasia e narrazione che stupisca. Come Verdone non sono un patito dlle nuove tecnologia, dico anche io che vanno usate con intelligenza”, spiega Barbera sempre con il sorriso accattiìvante…
Ricordo il 5 settembre alle 18 , Villa degli Autori, Queen Lion Award e Premio del pubblico della BNL. Tutti e due grazie alla Città di Venezia, Unar, Snucci, Regione Veneto, Provincia di Venmezia e Ministero BVeni e Attività Culturali e Turismo. Gondola Day, pubblica anche quest’anno un libretto interessante su mostre, sulla storia di Venezia e lugi da scoprire come il Ghetto degli Ebrei con le antiche Sinagoghe, il Museo Fortuny, il Museo dei Profumi Mocenigo la bella Mostra di Scarpa alla Fondazione Querini Stampalia ecc…
Luisa Ranieri madrina del Festival accompagnerà Presidente, direttore di Giuria, il Presedente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Ministro Dario Franceschini, giurati e alcuni degli attori che arrivano oggi per inaugurare la serata che ha visto già da questa mattina presto numerosi film in concorso e non: sono in arrivo Al Pacino, Sharon Stone, Zhao Wei, Rezae Habib, Isabella Ferrari, il romanziere Aldo Nove, il compositore Michel Legrand, Clèment Mètayer. Tra i registi di oggi Oppenheimer, Nahrani, Naderi, Grahm, Stacchi, De Maria, Ho sun Chan, Mijdeci, Dupieux, Tamhane, Baldini, Seomore, Bull e Chiarini.Ma continuiamo la lista dei giurati Joan Chen, Philip Groning, Jessica Hausner, Jlumpa Lahiri Sandy Powel, Tim Rorh, Elia Syleiman, con Verdone nella sezione ufficiale. Per la Zesione Orizzonti Ann Hui, Moria Atias, Pernilla August, Daniel Chase, Moahamat Saleh Haroun, Roberto Minervini e Alim Tscijan. Per la Giuria Opera Prima, Alice Rothwacher, Lisandro Alonso, Ron Mann, Vivian Ou, Razvan Radulescu, . Per i Classici: Butera e Licitra, Cattelan e Zambrano, Frisoni e Neviani, Ioele, Dellisanti e Frati, Guidi e Montuschi, Battista e Corretta, Morabito e Russo, Erissini e Sterrantino, Majorana e Righini, Di Francesco e Palumbo, Durchino ew Tortarolo, Lucchese e Talotti, Malvina e Trimarchi e naturalmente il presidente della Giuria Classici Giuliano Montaldo. Cristina Capotondi giudicherà le colonne sonore dei film.
Il catalogo che accompagna la mostra edito da Marsilio che con la Biennale ha assicurato l’introito per tutto l’anno, lesinando su altre proposte d’autore e accampando sempre la mancanza di fondi. Cesare De Michelis, più volte non è stato di parola e questo, professori, scrittori, giornalisti, architetti e storici se lo ricordano bene. Perchè mai ci deve esser il monopolio per Biennali con la Marsilio? Anche questa è tutta una faccenda italiana…… Tv ufficiale della Mostra è Rai Movie e altri sponsor importanti sono Persol, L’Orèal, Moet & Chandon, Google play, Outdoor Revolution, Canon, Ferrovie Italiane. Queste ultime dovrebbero pensare anche a fare arrivare i treni in orario, unirsi ai vari enti per tenere le stazioni ferroviarie e i binari pouliti e fornire le stazioni stesse di panchine; toglierle è stato un gioco per afre girare la gente a vuote e alla disperata indurla a infilarsi nelle boutiques a fare acquisti. Una vergogna! Alla fine tutti seduti per terra come recitava il ritornello dei bambini: “..giro il mondo, gira la terra e tutti giù per terra!