LE ESSENZE DELLA NOSTRA VITA
La crisi economica e il triste panorama delle forze politiche in campo non fanno ci fanno fare belli sogni. La gentee è sempre più chiusa in se stessa, arrabiata, depressa, delusa, senza ideali. Anche i giovani soffrono per il futuro che non c’è e anche perchè tanti di loro, in un momento difficile come questo dove nulla va al merito e di passioni culturali e ideale non se ne intravvedono. Bamboccioni? Forse si, ma è anche comprensibile. La maggior parte di questi oltre a non avere un lavoro, non potranno più studiare e fare famiglia. Già sono in tanti a non avere la famiglia, anche se la crisi economica ha fermato anche i divorsi.
Nel giro di un anno i procedimenti di separazione sono calati del 10 per cento; in sostanza costano troppo e allora forse per sopravvivenza la saggezza prevale e la famiglia si stringe attorno a sè. Il presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro insieme al presidente della Camera di Commercio Carlo Sangalli, hanno parlato di imprese in difficoltà, di del fatto che se ne chiudono una al minuto, degli 8mila nuovi poveri ecc…. Intanto la cultura accusa un altro colpo. Muore Massimo Castri, un genio dal caratteraccio difficile. Muore a soli 69 anni. Diresse per molto tempo lo Stabile di Torino, fu un figlio del ’68, cercava il nuovo nell’antico. Era solito dire dopo le sue sfuriate:”Scusate, sono un cinghiale maremmano..”.
Intanto la vita scorre, continua ad andare avanti conquistando le illusioni dei giovani, quelli più fortunati che possono permettersi discoteche, concerti, eventi di dj. Tutti carissimi: una volta vi era il prezzo politico, dalla musica, ai concerti, alle mostre fino ai teatri.
Il cinema scopre Buckley. Usciranno addirittura tre film su di lui. Fu nel 1997 che il grande talento di Jeff si spense e così ora Hollywood ne sfrutta la leggenda. Tra le chiacchiere sui giornale c’è anche la storia che Pitt non è accettato dalla madre del musicista per interpretare il ruolo del figlio. Questo grande genio nato nel 1966 morì il 29 maggio del 1997. Vedremo chi vincerà tra le tante abilità stilistiche e pubblicitarie…La musica come la pittura è una forma di meditazione. Ce lo insegna bene Hsiao Chin, l’artista cinese che espone da Marconi a Milano: <Dipingere è una forma di ricerca, l’arte per l’arte non mi interessa>, parole sante di Chin.
Intanto all’Alcatraz, storico locale moderno di Milano dove recentemente si sono registrati spiacevoli episodi di violenza tra ragazzi, e non solo, si parla di anni ’80, un revival di un noto gruppo di musica tecnica mista a rock che questo venerdì sera ricorderanno le canzoni di quei favolosi anni. Anni in cui John Kennedy era al potere, Pablo Picasso si sposava a 80 anni e la Bardot diventava un vero mito. Era l’anno anche doi Gagarin nello spazio e pure di “colazione da Tiffany”, del Muro di Berlino dellaprima missione USA nel Vietman. La guerra fredda prevaleva ma anche il vento nuovo dei Sixties interpretato dalla Maison francese Hèrmes. Insomma una vertigine di mutamenti. E visto che in questi giorni c’è la moda a parigi e Versace impera non va dimenticata la grande Casa francese che creò Calèche, l’eau de toilette che fece impazzire il mondo delle donne. Non va dimenticata nemmeno Coco Chanel e i romanzi di Simenon, specie “Il treno” che svelò tutti questi acmbiamenti.
Al 24, Foubourg Saint Honorè, grazie a Victoria Doblis divenne la meta di gentlemana, signore bene, modelel, ragazze. Si fece la fila anche per Diorissimo (Chabouchard de Grès): L?idea parti da Jeanne Renè Guerrand Hermès. Quel floreale boscoso che iniziò che Calèche ricordava persino i romanzi di Balzac in una Parigi ricac di misteri. Nel 1992 esce una nuova veste “Sole de Parmuf”. I codici che lo hanno reso eternos i arricchiscono di nuove note, sensuali e audaci. E come diceva Cocteau “…l’essenza è come quel sublime fischietto, una vibrazione della sensibilità impercettibile, ma percettibile soltanto da alcuni lettori e per sempre precluso ad altri…”.
Gli anni Ottanta per la Fiat, portata sempre più alla luce da Valletta dopo il suo fondatore, e la morte dell’avvocato Agnelli e di suo fratello Umberto, ebbe gli ultimi anni di spendore. Il resto è storia recente. Il mercato da dieci anni è un mercato saturo e le auto devono essere di auto di alto livello. Se la Cina fabbricherà molte autobili, come l’Asia o il Giappone. L’America si allea con la Fiat e la maggior parte della produzione si sposta fuori dal nostro Paese. General Motors non fece gli accordi, Krisler…quest’ultima stava fallendo, ma lo sposalizio Fiat e Krisler fu benedetta dal governo ameriacno e canadese. Ma l’odiato Marchionne ha veramente salvato la Fiat? E chi salverà la produzione italiana in un mondo globalizzato? Forza John Elkann, il viso pulito ce l’hai, cerca la tua autonomia e combatti in nome del nonno che è morto 10 anni fa e del tuo bisnonno, ma non ti scordare mai delle donne della tua famiglia, in particolare di tua mamma Margherita. Da Otto anni Lavori con Marchionne, solo tu lo puoi conoscere bene…