ALESSANDRA SORESINA BIOLOGA E SCRITTRICE MILANESE CHE DA ANNI SI OCCUPA DI LEONI. ALLA HOEPLI CON IL SUO LIBRO HA INCANTATO I PRESENTI IN NOME DELL’AFRICA
Chi è Alessandra Soresina? Qualcuno l’ha sentita nominare per la sua passione per i leoni e i suoi studi sull’Africa. Una sua parente e amica, Cris Dubini me ne parlò anche di una brava scrittrice e che dopo la sua laurea nel 2000 in scienze biologiche iniziò la sua attività di ricercatrice in Africa con grande passione. C’è chi l’ha vista anche in televisione italiane ed estere o su riviste spe
cializzate in scienze. Ma c’è anche una cosa in più che fa di speciale ed è quella di guida per truope televisive e per fotografi.Dimentica, è anche maestra di sci sulle Dolomiti, un’attività che le consente di finanziare parte dei suoi progetti per spedizioni più lontane. Se devo dare informazioni, lo devo fare fino in fondo perchè Alessandra dal 2013 è Exspert Member dell’Associazione Italiana Esperti d’Africa (AIEA), finalista al concorso internazionale Veolia Wildlife Photographer of The Year (2006-2007); le sue fotografie sono state esposte in varie mostre. Ma arriviamo a oggi e passiamo per la prima tappa: il suo primo romanzo “A piedi Nudi” (Pendragon) è stato pubblicato nel 2007 ed è stato finalista al Premio Letterario Edoardo Kilhgren Opera Prima e nel 2008 è uscito il libro fotografico “Un giorno da leoni” (Piemme).
Oggi la nostra Alessandra Soresina ci ha regalato un bel libro tutto nuovo. il tema di base è lo stesso l’Africa e i leoni, dal titolo “Questa notte parlami dell’Africa” sempre Piemme editore e lo ha voluto presentare in grande stile alla storica Libreria Hoepli con la brava giornalista de Il Corriere, Elisabetta Rosaspina e Isabella Bossi Fedrigotti che nella sala affollatissima al piano inferiore della libreria ha apero i lavori che spiegano l’ultima fatica di Alessandra Soresina con : “Non c’è nulla come un bel romanzo che sappia raccontare i nuovi problemi delle vite egli altri. E delle nostre….”. E la nostra scrittrice ha risposto “Tutto di me , anche la pelle, sa di Africa” e da lì la chiacchierta si è fatta lunga. Peccato che in tanti non hanno potuto sentire il dibattito intervist a perchè non sono riusciti a raggiungere la sala; chi è rimasto nel corridoio tra gli scaffali dei libri e chi sì è dovuto addirittura fermare sulle scale.
Vediamo di cosa tratta il libro senza svelarvi troppo del racconto altrimenti il rischio è quello che nessuno lo compera. Mi limiterò a suggerire alcuni contenuti che ritengo interessanti. La copertina è suggestiva, i colori sono quelli di un tramonto in mezzo alla straordinaria natura della Savana mentre una ragazza corre, capelli al vento e braccia aperte verso la luce, verso il nulla, quel nulla che è un tutto…quel tutto che tanto ama Alessandra Soresina. Il romanzo parte da Milano. Emma è un giovane avvocato che vive e lavora a Milano nel prestigioso studio del marito Lorenzo. Riunioni processi, serate mondane. Tutto quello che Emma aveva sempre sognato secondo i canoni di quei modelli della “Milano da bere” degli anni Ottanta. Questo lo aggiungo io per rendere l’idea di con che cosa si pensava di realizzarci. L’abbiamo fatto in tanti e dopo anni di esperienza ci si rende conto che quel mondo artificiale ma promettente non aveva poi grandi contenuti. Non che oggi si stia meglio, forse abbiamo solo raggiunto una maggiore coscienza a cose fatte e a esperienza consumata. Abbiamo anche visto dove ha portato la politica e gli ideali di certi anni con il sogno di un benessere sempre a portata di mano tanto quanto la facilità delle amicizie e delle promesse sociali. “Mani pulite” già ci aveva insegnato qualche cosa, poi sono arrivati altri scandali, di recente quello del Mose e dell’Expo. Delusi, disillusi, stufi, stanchi di una classe politica e “culturale” (anche se si fa per dire), preoccupati per le nostre finanze e per il futuro dei nostri figli. Valori e ideali stanno cambiando. Tornando a Emma, non capisce perchè nonostante crede di avere raggiunto il suo scopo nella vita la mattina si sveglia triste, insoddisfatta e con un senso di oppressione. Tutti si scandalizzano quando annuncia che partirà per l’Africa. Prima tappa è il Mozzambico, qui crede di realizzare se stessa veramente. Alla storia di Emma si aggiunge quella di Nuri, due donne differenti. Quest’ultima vive in Tanzania e ha sogni differenti.
Nuri ha 22 anni e tanti sogni nel cassetto e guai se suo padre ne viene a conoscenza.Alcuni desideri più arditi che in altri luoghi sarebbero scontati qui non lo sono. Non si può ancora affidare al proprio diario segreto i nostri sogni, i rischi sono alti eppure si la forza di lottare e difendere quei sogni a costo di rischiare la propria vita. Ci troviamo due donne agli antipodi, due esistenze apparentemente inconciliabili si incrociano perchè ognuno vuole diventare artefice del proprio destino. Tanti hanno amato l’Africa a partire da Hemigway che lo ha dimostrato con “Verdi colline d’Africa”, Karen Blixen con “La mia Africa”, ma anche Moravia con i suoi”Viaggi africani” dai quali ha tratto anche dei documentari, i reportage di Kapuscinski raccolti nel suo “Ebano”….Ma come fa il fascino del “continente nero” a resistere nonostante il quotidiano spettacolo di corruzione, colpi di stato, guerre, rapimenti, sfruttamento, epidemie mortali (per fortuna ci sono i Gino Strada e altre associazioni, sempre troppo poche purtroppo), il terrorismo. Quale è ancora l’elemento di fascino che fa si che si possa ancora parlare di mal d’Africa? Forse un etnografo, uno studioso d’arte, un antropologo, un architetto e un urbanista che hanno ben presente le potenzialità di un grande continente, ancora per certi versi vergine, in grado da essere intelligentemente sfruttato e soprattutto terra fertile per nuove grandi progetti edilizi e il futuro demografico dell’intero pianeta, sono in grado di darci delle risposte.