SAVILE ROW, LA VIA DEI SARTI INGLESI LONDINESI PROTESTA IN NOME DELLA TRADIZIONE

Sarà già da venti anni che la conversazione davanti ai camini scoppiettanti e alle cene degli esclusivi maschili club di Londra, verteva sulla tradizione dei sarti londinesi, ricercatissimi da lord, reali, imprenditori, politici, architetti, attori, giornalisti. Il quartiere preferito dei sarti parte da Savile Row, una traversa che si incontra attreversando l’arcade di Piccadilly Road.

“Oh my Good!…Cosa direbbe Lord Brummel?”. Questo è quanto si strilla compostamente nei club di Pall Mall perchè la via dei sarti più celebre del mondo come Richard James al 29 (pare essere quello preferito da Hough Grant), stava uscendo dalle regole, non più il sobrio laboratorio su parquet scricchiolante, ma grandi vetrate, sgargianti calze da uomo in vista e via di seguito…. Figuratevi, proprio dove vestono i nobili e i lord, nonchè i reali d’Inghilterra, se ora si deve anche digerire il grande store per giovani di abiti Abercrombie & Fitch, pieno di bei ragazzi a dorso nudo che si fanno fotografare con le clienti o i clienti uomini. Sarà per la tradizione, sarà per l’invidia, ma i sarti doc non mollano e hano iniziato una lotta su carta bollata. Il negozio è americano. Già è stato difficile per la Regina avere accettato Ralph Lauren dove si vestono gli addetti a Winbledon. Pubblicità, conservatorismo, folclore, amore per sentimenti da conservare, come il vecchio trench color carta da macellaio che deve sempre essere riparato fino all’inverosimile. Il tutto si unisce al negozio di Coven Garden dove si acquistano le classiche cravatte di lana, proprio davanti alla Borsa ve ne è uno dei più tradizionali.

Nei club e negli atelier dei sarti si parla anche dove acquistare i bottoni di metallo del blazer o dei giacconi cerati per pescare o andare a caccia. Gente anacronistica che ama le spider e le moto al punto da non volere mai rinunciare alla classiche scarpe Clark o Church; Anderson & Sheppard in Barlington Street 32, solo per citare un altro luogo deputato de questi dandy, snob incorreggibili. Sean Connery è sempre andato per esempio da Antony Sinclair dagli anni Sessanta. Anche le camicie hanno i loro creatori famosi. A volte sono gli stessi sarti, altri veri e propri camiciai o camiciaie che sanno bene ricamare le cifre dei nomi e studiare il collo o i polsini a seconda del cliente.

La cerimonia del centimentro, segue quella della scelta della stoffa stesa e srotolata su tavoli di noce , da sempre conservati in scaffali di legno alle pareti dove si trovano anche le fodere. In media le misure non sono mai meno di 35 e non proprio tutti questi sarti o grandi maestri siano mostri di simpatia; eppure cosa non si sopporta per la vanità o per essere accettati in società. Tutto è fatto a mano. su misura rigorosamente e tutto può essere cambiato anche i polsini di una camicia o il revere o la tasca di una giacca. Aggiungiamo pure il panciotto o gillet, le cinture o le bratelle, quelle giuste però, foulard, fazzoletto da taschino, guanti, allora non ce la caviamo più. Il cappotto stretto e corto rispetto ai nostri è una moda lanciata dai sarti inglesi da anni, ma allo stesso tempo il classico Burberry in lana o in tessuto impermeabile.così pure lo stesso amnufatto di Aquascutum, un po’ come la tradizione dei Loden austriaci o svizzeri.

Il cliente esclusivo se ne sce dal suo sarto con un boglietto azzurro con scritto la data e l’ora del prossimo appuntamento e guai a scordarsene! Giacche a un bottone, spalle alte, a tre bottoni, ma uno sempre aperto come regola impone; anche i bottoni ai polsini è meglio tenerli sganciati, uno o due, a seconda dello stile. Per non parlare poi delle profumerie da uomo come Floris o Penalhigon’s, ma c’è anche Trumpers, dove si vendono creme da barba, accessori per capelli e taglio di baffi, acque di colonia, dopobarba… tutto very british….persino il cane da portare a passeggio. 

Uomini quanto costate! Se poi ci metete anche la coppola, i Borsalino, i cilindri, le coppole….e l’ombrello e il bastone (necessità o vezzo?). Aiuto!  Altro che mantenere uan donna, immaginate di mantenere un vero snob inglese o non che in apparenza porta tutto con scioltezza che che in realtà nulla è lasciato al caso. In ogni caso è sempre valido il motto anche in tempi di crisi: “La classe non è acqua”.


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