CANNES NON SI FERMA A CANNES

Non tutti sanno che Cannes non si ferma a Cannes. Per pranzo o per cena, ma anche per dormire lontano dal caos e dalle indiscrezioni in nome della privacy, sono in tanti, specie gli addetti ai lavori che fanno spola dal Festival verso le rinomate località della Costa Azzurra come Cap Ferrat, Cap d’Antibes, Nizza, S .Raphael, Grasse e S .Paul de Vence. In fondo é una vecchia abitudine, lo dice la storia del celebre albergo e ristorante “La Colombe d’Or”, situata accanto alla Fondazione Maeght e alla casa acquistata dal poeta, scrittore e sceneggiatore Jacques Prévert.

Anche ieri sera davanti al celebre ritrovo di artisti, cenacolo ideato da Paul Roux negli anni ’50 e a sua volta amante della cultura, sostava una lunga fila di auto scure con i distintivi del Festival di Cannes e di Orange : autisti e guardie del corpo di attori, registi, critici cinematografici, produttori e manager della grande macchina mediatica del 66° Festival del Cinema francese. Varcata la soglia del grande terrzzo all’aperto, nelle sale ricche di colezioni di quadri di nomi noti (Picasso, Cesar, Calder, Matisse…, Chagall, quest’ultimo sepolto nel cimitero di S.Paul) si poteva stringere la mano a dirigenti del Festival accmpagnati da attori, registi, presidenti e direttori di varie sezioni, nonché giornalisti anche italiani come la brava Natalia Aspesi. Questa è la tappa più sentita dai francesi perchè qui nacque durante la guerra un sodalizio tra Paul Roux, Prévert e Picasso, ma anche rifugio di attori come Ives Montant e Simone Signoret. Tutto si collega a Cannes perchè all’interno del giardino e dei terreni intorno, dove ora si trova anche una bella piscina circondata da sculture che porano la firma dei migliori artisti del ‘900, aveva la sua residenza il regista e sceneggiatore Henry Georges Clouzot che dal 1951 divenne celebre con « L’assassin français » e poi con « L’assassino abita al n. 21 » e « Le Courbeau », « Le Quai des Orfévres » … Il cineasta parigino si sposo’ alla presenza del sindaco Marius Issert con una certa Vera Gipson (brasiliana) e alla morte della stessa con « la cattolica » Ines.

Dopo la morte della prima moglie ando’ a Tahiti per riprendersi da una lunga depressione ; un’esperienza che gli servi’ sia sul piano personale che lavorativo.

Quando nel 1963 conosce Ines che sposa a S. Paul capisce che sarà la sua musa spirituale. Con il film « La prisoniere » e « Le salaire de la peur » con il quale riceve il Gran Premio di Cannes nel 1953, studia da vicino i processi in tribunale per comprendere meglio le dinamiche da utilizzare nei suoi film. « La prisoniere » é stato un film che ha fatto molto discutere perchè il suo protagonista impotente e perverso si compiaceva di voyeurisme… Forse una sua proiezione autobiografica nata in tarda età.

Si interessa al personaggio di Brigitte Bardot per il film « La Verité » (Samy Frey ..), un caso realmente accaduto nel 1959 (Clotilde Seggiaro). Il bungalow costruito per lui da Roux a La Colombe d’or » sprofonda e nel 1977 Clouzot muore lasciando a Ines, erede dei suoi diritti d’autore e delle collezioni d’arte ; alla morte di Ines , per volere della stessa andarono alla Chiesa.

Un po’ deludente il film « Gatzby il Magnifico » di Bar Luhmann, freddamente accolto dal pubblico e dalla critica, nonostante i suoi effetti speciali, viene naturale confrontarlo con la vecchia pellicola del 1974 di Jack Clayton con Robert Redford e Mia Farrow. Steven Spielberg, presidente della Giuria, ha dichiarato che la Francia ama troppo ilcinema per lasciarsi scappare il primato a costo di lottare e prendere accordi con la grande distribuzione e produzione americana, sempre più volta a stupire con l’alta tecnologia. « Ma il cinema é nato qui. Questa esperienza mi sta servendo per fare migliori scelte per i miei films ». Tutti ricorderanno il Premio per la migliore sceneggiatura a Spielberg nel 2008 per “Indiana Jones”, un premio che l’ha visto “impalmato” a fianco di Harrison Ford e al produttore George Luca. E poi ancora prima nel 1974 per “Sugarland Express” e “Le Royaume du crane de cristal ». In ogni caso Spielberg si giudica imparziale per le scelte che verranno fatte sui concorrenti.  Una presidenza meritata : passano alla storia anche tra i tanti suoi film « Lincoln », « ET », nonché « Le liste de Schinder » (1994) . Ma tornimo ai film del giorno perché oggi è la volta di « Jeune e Jolie » di Ozon e « Tiau Zhu Ding », ma anche di « Salvo » e « Susanne » rispettivamente di Grassadonia e Piazza, Katell Quillévere .   Nella Sala Debussy, sarà la volta di Sophia Coppola, « The blingrin » e « Fruitvale-station » di Rayon Coogler.

La leggenda di Cannes non si ferma qui. Si [photopress:CANNESF.jpg,thumb,pp_image]è partiti con film in bianco e nero e con attrici come Carrolle Baker fino a Isabelle Adyani, Patrice Cherau, Alain Delon, Ursula Andress, Burt Lancaster, Luchino Visconti, Claudia Cardinale, Sofia Loren, C. Bisset e Truffault. E cosa dire poi della presenza qui di Brigitte Bardot, Grace Kelly fino a Woody Allen ?! La Monroe, il cui manifesto era appeso los corso anno sull’edificio del Palazzo del Cinema, ironia della sorte, non è mai stata a Cannes….


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