LA RAI COMPIE 60 ANNI. E IL PRIMO VAGITO PARTE DA CORSO SEMPIONE A MILANO. ERA IL 3 GENNAIO 1954. LE FAMIGLIE PIU' AGIATE AVEVANO LA TELEVISIONE NEL SALOTTO. LA SIGLA SIGNIFICAVA RADIO AUDIZIONE ITALIANA
Sono passati esattamente 60 anni da quando dalla sede di Corso Sempione di Milano, Fulvia Colombo con un sorriso rassicurante ha annunciato “Siamo a Milano in diretta dagli studi nuovi di zecca del Centro di Produzione di Corso Sempione….” anche se di televisione se ne parlava già negli anni trenta. La Domenica del Corriere in copertina uscì per l’occasione con un disegno, una grande vignetta del grande Walter Molino che raffigurava un salotto con tanto di divani poltrone e una scatola demoninata televisione. Un papà teneva sulle proprie ginocchia un bambino che quasi costretto si sentiva dire dal papà “guarda che c’è la partita di pallone in tv”, sì, perché in ultima serata c’era la Domenica Sportiva, anticipata dal primo talk show “Teleclub”. I programmi della rete si aprivano con “Arrivi e partenze”, fu alle 14,30 del 3 gennaio del 1954 e a fare gli onori di casa fu Armando Pizzo e il giovane Mike Buongiorno con la regia di Antonello Falqui. Seguiva una rubrica d’arte e poi il Telegiornale alle 20,45.
Lo spettacolo di intrattenimento del sabato sera era tra i tanti “Rascel La Nuit”, poi “Studio Uno” del 1960 con la regia di Falqui e ancora altri con la Carrà, Boncompagni e Arbore. Tra i lettori dei Tg c’era Riccardo Paradini detto “l’Orecchione” per le sue grandi orecchie. Gianni Granzotto leggeva le notizie dall’estero e Ugo Zatterin quelle interne.
Gli studi televisivi erano 8 in tutto, 5 a Milano, 2 a Roma e uno a Torino. Nel 1958 gli abbonati superarono il milione e nel 1964 a pagare il canone erano cinque milioni e si ricordi che chi si poteva permettere la televisione erano in pochissimi. La sede Milanese riporta ancora la targa do Arnaldo Puglisi. Nel 1948 c’era già la radio. Sordi e Mastroianni diventano i due poli che incarnano gli italiani. Il primo a 17 anni doppia Oliver Hardy e Mastroianni che sognano il cinema, quest’ultimo viene scoperto da Luchino Visconti e lo fa recitare al Teatro Eliseo di Roma. Carriere cinematografiche e televiive si intrecciano. Questa sera Paolo Mieli nella trasmissione “Correva l’anno” ripercorre la storia degli attori che più hanno contribuito a fare rispecchiare ogni italiano nei propri vizi e difetti. Dopo “I vitelloni” molti degli italiani si riconoscono….
Tornando alla Radio Audizione Italiana (RAI), in esterno, per esempio per i TG, l’attualità venivano filmati in pellicola, mentre per le scene in studio si usava la telecamera, vedi TG, trasmissioni con Padre Turoldo, varietà, interviste e la pubblicità, a partire dal famoso Carosello era un misto di teatro girato in studio e di sigla applicata che girava e il cui ritornello musicale segnava l’ora di andare a nanna per i più piccoli. A metà degòli anni Cinquanta nasce la 2commedia italiana”, tra il verismo e il boom in arrivo, come ad esempio “I soliti ignoti” dove si unisce Vittorio Gasman. Già anni prima la Loren, la Lollo, Magnani e poi De Sica, segnano le pagine più controverse della storia sociale italiana. Il Festival del Cinema di Venezia del 1959 è seguito da milioni di spettatori, gli stessi che seguono la guerra di trincea che vince il Leone d’Oro. Il massimo Premio affidato a una commedia di Monicelli e De Laurentis. Seguì di Comencini” Tutti a casa” e poi Dino Risi con “Una Vita difficile”, una cavalcata storica dalla guerra partigiana ai compromessi che la nuova vita agiata esige. E poi ancora “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi e Mastroianni entra nel firmamento delle grandi star con Fellini nel 1970 e Sordi ne beneficiò negli anni Cinquanta, ma Mastroianni divenne internazionale. Dopo più di un quarto di secolo con “La dolce vita” lo scandalo e il successo non si contano. Segue anche “Divorzio all’italiana” di Germi…questa è stata la nostra Italia.Quanto i nostri giovani potranno saperne se chiudono cineteche e le università sono ridotte a delle scarse scuole superiori…Anche le mostre sul cinema e la tv, se ne fanno poche. Torino in questo è stata da sempre all’avanguardia. Museo del cinema e della televisione. Milano l’unico Museo di Fotografia lo hanno appena sfrattato e sta cambiando sede, parlo del Centro Forma.
Elio Sparano e Vittorio Mangili sono i nomi portanti dec0lla prima televisione.Riccardo Paladini come ricordarlo mentre compare sicuro ad annunciare le notizie al TG. Sparano poi direttore di un tg: Mangili, grande giornalista, riesce a fare passare la guerra Cina/Tibet con veri inviati camuffati da capra (animali), un trucco che passò alla storia. Ma grazie alla televisione anche gli analfabeti o le persone che non hanno studiato possono dirsi informati, divertirsi e spesso si radunano nei bar o nelle trattorie se non avevano una televisione propria. Una delle più belle design è stata disegnata da Franco Albini , già aveva creato una radio e poi quella di Zanuso (Brionvega)…Tra le prime marche Radio Allocchio Bacchini, Radio Marelli e la Magnadyne, sono seguite Phonola e Philips, ma siamo già più avanti. Se ben vi ricordate i televisori del Carosello erano i Philps “Papalla”. Per chi volesse saperne di più, apro una caccia al tesoro e sfido gli amanti della storia del video a ricordarsi il volumetto di Enrico Menduni edito dal Mulino. Ma non dimentichiamo anche Aldo Grasso e Piero Dorfles (“Carosello” edito anche questo da Il Mulino”). In copertina del volume di Dorfles cìè Papalla creato da Armando Testa (1966). Grazie al piccolo schermi gli italiani hanno conosciuto anche Gary Cooper che partecipo’ al “Musichiere” di Mario Riva con l’Orchestra diretta da Gorni Kramer. I due cantanti erano Paolo Bacilieri e Nuccia Bongiovanni, mentre le due vallette erano Alessandra Panaro e Lorella De Luca. La cultura in prima serata dava sceneggiati tratti da grandi scrittori come “La pisana” con Giulia Alfonsi e Giulio Bosetti. Poi “La Cittadella” di Arcibald Cronin con Alberto Lupo. Ma anche “Freccia nera”, “La nonna del corsaro nero”, “Anna Carenina” e alla tv dei ragazzi c’erano i mimi come Gianni Magni, Angelo Corti e Giancarlo Cobelli, “Pippini, Pippetta e Pippotto” e il Mago Zurlì (Tortorella). Con Tortora partono Telematch, L’oggetto Misterioso (con Silvio Noto e Renato Tagliani e Enzo Tortora e alla fine Portobello. Non va dimenticato Campanile sera che mette in comunicazione l’Italia perché è il gioco di piazza. “Duecento al secondo”, “Lascia o raddoppia” dove è diventato famoso Lando Degoli e Mariannini e Paola Bolognani, bella e avvenente. La valletta era la Edy Campagnoli che divenne la moglie di Lorenzo Buffon, allora portiere del Milan.
La TV dei ragazzi, rappresenta da Febo Conti, “Chissà chi lo sa..”, lo scontro tra le classi medie italiane, un modo per imparare e farsi una cultura. Ma se vogliamo parlare di cultura allora dopo il Rischiatutto e L’Approdo (libri con Luigi Silori), la lezione dal vero con il Maestro Alberto Manzi dal titolo “Non è mai troppo Tardi”. Per la parte di educazione religiosa va segnalato Padre Mariano che ha dato il via alla famosa esortazione “Pace e bene a tutti…” Alla fine degli anni Sessanta nasce Rai 2 e poi Rai 3 con Guglielmi…il Gruppo ’63.Freccero è un prodotto di Guglielmi con Frassa…..ma non inoltriamoci molto per evitare imprecisazioni….”Viva la Rai” cantata in uno degli interminabili numeri di Fantastico, cantata da Renato Zero.
Per chi volesse inoltrarsi di può rivolgersi alla Scuola di Cinema, Televisione e Nuovi Media, con sede in via Colletta a Milano, naturalmente. Poi è arrivata l’era dei computer con S. Jobs e B. Gate e tutto cambiò. I nostri ragazzi vivono con i portali in mano, vedono partite su internet e pensano anche di imparare la storia attraverso questo mezzo e qualcuno pensa anche di costruire rapporti umani. Viva la RAI!