RYAN GOSLING VIAGGIA SULLA LUNA. BEL FILM D’APERTURA
Dopo il Leone d’Oro alla Carriera a Vanessa Redgrave, tutti ad aspettare Ryan Gosling che arriva dal Gritti sul un bel Riva con tutto lo staff del film “First man”, il viaggio sulla luna compiuto da Neil Amstrong con Apollo 11 durante la presidenza Reagan: un viaggio iniziato nel 1961 sotto il residente Kennendy e portato avanti dopo numerosi fallimenti e morti a bordo delle astronavi da L,B, Johnson. Il progetto della Nasa in competizione con la Russia durato per l’appunto tre presidenze, è costato tanto denaro a discapito delle persone di colore, della sanità dei piu’ poveri, di chi ha dovuto perdere una casa o non poter curare un familiare ammalato di cancro “perché l’importante era mandare un uomo bianco sulla luna” recita una ballata dei contestatori.
Il regista Daniel Chazelle, racconta il primo uomo sulla Luna e lo fa con il suo amatissimo attore, Gosling, con lui già con Whiplash e La La Land, Cazelle non si sa staccare nemmeno dal musicista dei tre film: Tuwitz anche lui al terzo film con i due inseparabili. La storia dello storico allunaggio con Ryan nei panni di Neil Amstrong. Con lui nello spazio Buzz Aldrin,mentre il pilota dell’astronave era Michel Collins. Dopo tani fallimenti della Gemini e altri di Apollo, la moglie di Amstrong , Claire Foy non regge piu’ al timore di perdere il marito già provati dalla more della loro piccola per tumore.I due hanno altri due figli. Altri amici ingegneri e piloti di Neil muoiono in missioni spaziali persino l’amico vicino di casa.
Neil è testardo e ama il suo lavoro anche se lo choc della morte della figlia lo accompagna persino sulla luna …dove lancia in un cratere il suo braccialettino. Accanto a Ryan in conferenza stampa tuo il set. Appena entra in sala Goesling è solo e passeggia avanti e indietro lungo il bancone della conferenza divertito…arrivano gli altri. Accanto a lui il regista e la mogli, la signora Amstrong, identica come sulla scena. Loro parlano in inglese, non esiste traduzione simultanea in italiano (poche le cuffie di traduzione), alcun battute sfuggono, qualche domanda da parte del pubblico è assolutamente irrilevante. Ryan prende la parola dopo il regista e spiega he la cosa piu’ difficile è stato identificarsi on la straordinaria semplicità di Amtrong, u umo umile ma coltissimo.”Persino il suo mododi muovers, di parlae, di gesticolare erano difficili da imitare da tanto erano semplici. Per un attore è un po’ come intrattenersi”. Vestito di morone, un completo casual con sotto una camicia dai riquadri e disegni originali marroni…l scarpe tutto un progmma;grgie di pelle genere finto consumato alle stimghe slacciate. Ma a Goslimgsi perdona tutto,il suo fascino non ha pari. Biondo , occhi azzurri, Ryban, un po di barba e baffi appena accennati e quel sorriso amabile e affidabile….”Anche cercare di interpretare e comprendere i sentimenti interiori di di Neil è stata una cos difficile…ve lo giuro”. Qlche scioco gli ha detto che assomiglia a Gary Cooper e Goslingsi è fatto due risate.
Ho osservato una gesto di educazione del comandante Amstrong:ha apro la bottiglietta di minerale sotto il tavolo della conferenza e ha bevuto voltandosi…un geston da poco… Chi vuole intendere intenda. Durante le due ore di film tremavo per luiti gli effetti speciali facevano girare la testa e hanno fatto venie la nausea a molti. I rumori erano assordanti. Un bel film. Ero una ragazzina quando nel luglio del 1969 alle ore 13 italiane circa, mio fratello davanti alla mia famiglia ha fotografato quel primo piede sulla luna. La foto in bianco e bianco e nero la conserva ancora lui su un album. Mi ha stupito come con una tecnologia così elementare e vecchie strumentazioni che oggi farebbero ridere la Nasa riuscì a compiere un’impresa unica. Oggi tanti si chiedono a cosa è servita tanto spreco di denari e di vite umane,,, ma lascio agli scienziati dare la giusta risposta.