LA LIBERTA’ NELL’ARTE COME ANTIDOTO ALLA DITTATURA..BELLO IL FILM “OPERA SENZA AUTORE”

pittore Richter per GerhardimagesTra i film che hanno l’argomento l’arte, “Opera senza autore” alla mostra del Cinema 75a Edizione, si è dimostrato il piu’ interessante, sia per la capacità di ricreare situazioni e stati d’animo legati a epoche diverse, sia per l’intelligenza con la quale è stato trattato il difficile tema dell’ “IO” applicato alla pittura contemporanea. Per cercare di entrare a comprendere le ragioni di questa pellicola, bisogna partire da un fatto storico.

Unica ad aver sperimentato, in corpore vili e nel breve arco di mezzo secolo, il nazionalsocialismo, il comunismo e la democrazia liberal-capitalista, la Germania ha con il proprio passato il rapporto conflittuale di una nazione che si è ritrovata con biografie plurime in esistenze individuali, lo stratificarsi di compromessi e di non detti, di scelte forzate e di tenaci resistenze, di trasformismi coerentemente perseguiti, di fedeltà nascoste quanto interiormente rivendicate.

In “Opera senza autore”, di Florian Henckel Von Donnersmark (già premio Oscar con Le vite degli altri), il professor Seebald, Von Donnesmark Flazionedownloadginecologo di pura fede hitleriana, troverà nella Ddr di pura fede stalinista lo steso campo d’azione. Fortunosamente ripulito delle complicità più disgustose con il regime sconfitto, gli basta sostituire Popolo con Proletariato e Fuhrer con Piccolo padre…Il passo successivo sarà una clinica privata nella Germania occidentale, dove l’accento verrà posto sulle sue innegabili capacità individuali: è il più bravo, e quindi il più caro, quello che ogni Beuys 200px-Beuys-Feldman-Gallerypartoriente vorrebbe per il proprio nascituro, ogni clinica per il proprio fatturato.

Opera senza autore non è però solo o tanto un interrogarsi sul passato che non passa, ideologico-politico-etico, di un Paese distrutto e occupato che nel giro di un ventennio torna a essere la potenza egemone del Vecchio continente. L’intento di Von Donnersmarck è più interessante e ambizioso perché il cuore del film (tre ore che passano senza accorgersene) sta nel suo interrogarsi sul significato dell’arte e sula ricerca dell’identità artistica all’interno dei cambiamenti storici che la possono condizionare. Il piccolo Kurt Barnert (Tom Shilling) nel 1937 è ancora un bambino appassionato di disegno quando la giovane zia Elisabeth lo porta alla visita guidata sull’ ”arte degenerata”, allestita dal nazionalsocialismo come tappa intermedia del rogo finale di quelle tele. Dieci anni dopo, si ritrova studente di un istituto d’arte in cui il realismo socialista ha preso il posto dello stile volkish, sostituendo la falce e martello alla svastica. Qui Kurt comincia a interrogarsi se siano proprio quelli i quadri che lui intende dipingere e intanto si innamora proprio della figlia di quel professor Seebald (Sebastian Koch) sopra ricordato, e ignorando che si tratta dello stesso medico che anni prima sterilizzò Elisabeth in un programma di eugenetica che ne prevedeva poi l’eliminazione finale. Nel corso degli anni le loro esistenze continueranno a incrociarsi, mentre la dimensione artistica di Kurt muta nel suo passare dall’est all’ovest di Berlino, le nuove avanguardie e il capitalismo delle gallerie e dei mercanti d’arte, la ricerca di quale sia il suo vero io artistico.

“In Opera senza autore ho cercato di fare un’esplorazione della creatività” dice il regista. “Il mio Kurt è uno che si porta dietro ferite indelebili, parte della famiglia morta in guerra, il padre suicida per vergogna, eppure riesce a trasformarle  in arte, una sorta di operazione alchemica con cui il piombo della vita si fa oro, conduce alla verità e alla bellezza.  Proprio perché l’arte affonda in un passato complesso, l’artista ha poi difficoltà a esprimersi su ciò che realizza, quasi a proteggersi. Come dice Gerhard Richter, un grande pittore contemporaneo a cui sono debitore, ‘I miei dipinti sono più intelligenti del suo autore’”. Richter è un autore, guarda a caso che ho sempre molto apprezzato…Mi complimento due volte con il regista.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Continuando la navigazione su questo blog, accetti l'utilizzo dei cookie. Maggiori informazioni

Questo blog utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo blog senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" si permette il loro utilizzo.
Per ulteriori informazioni consulta la cookie policy

Chiudi

Privacy Policy
Cookie Policy