A BRERA RIPARTONO LE LEZIONI DI PITTURA ANCHE FUORI DALL'ACCADEMIA, CI HA PENSATO LA GALLERIA PONTE ROSSO CON GINO MORO DAL 27 FEBBRAIO AL 7 MARZO NEL CORSO DELLA MOSTRA "IL GRANDE INVERNO" E UN OMAGGIO A SPILINBERGO, GIUNI E CONSADORI,,,
L’Accademia di Brera fiore all’occhiello per secoli che per anni ha sfornato illustri maestri, pittori, architetti, Luca Beltrami, il creatore di Milano aveva imparato il disegno decorativo proprio in quelle aule che si snodano al centro della bella statua di bronzo che raffigura Napoleone. Andare a bottega a imparare dai maestri era prassi fino a pochi anni fa. Ora con la ripresa del figurativo dovrebbe interessare a un giovane che vuole conoscere i segreti pratici del mestiere.
Che nostalgia dei tempi quando specie in Francia si vedevano gli atelier pieni di luci, di tele, di colori, di apprendisti che entravano e uscivano da uno studio non prima di essere andati a vedere un’esposizione…vite difficile, spesso di fame e di miserie ma poi anche di grandi successi, alcuni purtroppo post mortem. Il nostro Medardo Rosso o Modigliani, per fare un esame se ne andavano all’estero a vedere le novità. Per non parlare dei tempi del Grand Tour, ma non andiamo troppo indietro nel tempo.
Una bella idea l’ha avuta la Galleria Ponte Rosso di Via Brera due che ha organizzato una serie di lezioni tenute dal Maestro Gino Moro (ne seguiranno altre) a partire dal 27 febbraio all’8 marzo. Dopo la bella esposizione studiata appositamente per il Carnevale con opere storiche di Spilinbergo, Giuni e Consadori, tre grandi Maestri storici, prosegue in galleria diretta dalla signora Consonni e dal figlio Alessandro, la mostra “Il grande inverno” con una presentazione in catalogo di Stefano Crespi. La mostra consiste in una raccolta di una cinquantina di dipinti di noti artisti italiani del Novecento e anche qualcuno contemporaneo; il titolo dell’esposizione lo lascia intendere: i soggetti sono dedicati all’inverno e in particolare al paesaggio innevato. Tra i nomi noti cito Dina Bellotti, Alfredo Beltrame, Luigi Brambati, Silvio Consadori, Cristoforo De Amicis, Francesco De Rocchi, Carlo Della Zorza, Vittorio Emanuele, Piero Giunni, Giuseppe Flangini, Letizia Fornasieri, Renato Frisia, Dino Lanaro, Umberto Lilloni, Attilio Melo, Enzo Morelli, Gino Moro, Paolo Paradiso, Ezio Pastorio, Giancarlo Perelli Cippo, Attilio Rossi, Alberto Salietti, Adriano Spilimbergo, Renato Vernizzi e Mario Bellani Marchi.
La caratteristica estetica sta proprio nei soggetti, città innevate, paesaggi imbiancati. In primo luogo va analizzato il “bianco”, “colore somma dell’intero spettro visibile, che si propone con un’infinita varietà di modulazioni e di conseguenza con nuove difficoltà tecniche da affrontare nel riproporlo sulla tela”. Lo abbiamo visto anche in questi giorni, la neve ha la magica capacità di cambiare il paesaggio, di modificarlo, quasi di depurarlo, di riordinarlo, ne ammorbidisce i torni e con anche la sua luce, il manto nevoso cambia anche l’immagine di una paesaggio, montano, campestre e cambia i contorni. Lo stesso Stefano Crespi scrive: “…. C’è oggi una lettura affascinante sul bianco, Nella perdita dei nostri ricordi , dei nomi, dei volti, delle forme conosciute, tutto sembra cadere e consumarsi come su una superficie mediatica di linguaggi, di immagini di colori…”. Il bianco come assenza, sogno, enigma, assenza, desiderio, ma anche poesia, archetipi della fiaba, silenzi del cielo…una pagina bianca da riscrivere o da lasciare intonsa. Questo forma di immagini invernali sembra volere consegnare al pubblico l’ultima illusione proprio come gli infiniti congedi, le voci infinite della neve…e Dio sa quanta ne cadrà ancora tanta in questa stagione. Con la neve deve tornare anche l’amore per la pittura, una pagina tutta da riscrivere, tenendo ben stretta la lezione che ci ha dato la storia.
Galleria Ponte Rosso- tel e fax 02-86461053