A VENEZIA TRE MOSTRE DA NON PERDERE. DISEGNI DI GRANDI MAESTRI AL CORRER, ALL'ACCADEMIA E ALLA FONDAZIONE WILMOTTE CHE HA DEDICATO ALL'ARCHITETTO ANDREA BRUNO UNA BELLA RETROSPETTIVA. VENEZIA CHE MUORE, VENEZIA APPOGGIATA SUL MARE…
Due mostre significative ed egualmente importanti, anzi possiamo dire tre mostre dal medesimo temo con contenuti diversi, ma l’idea di fondo è la stessa. Puntare sul disegno dei grandi artisti per presentare i lavori preparatori di opere che hanno lasciato il segno nella storia dell’arte e che arrivano a Venezia al Museo Correr da un’importante raccolta della NatGallery of Art di Wagshington, dalla Fondazione Cini, tramite una donazione degli eredi dei disegni di Egle Trincanato e all’Accademia una serie di disegni che vanno da opere dell’Ottocento fino a quelli del Novecento, da Hayez a Vedova. Naturalmente non ci sono solo queste mostre nella città lagunare, infatti domani vado a cedere al Museo Fortuny l’esposizione dedicata alla Marchesa Casati, al Guggeheim “Pollock” e a Palazzo Franchetti gli Impressionisti Russi. Ma torniamo ai disegni dei grandi Maestri in queste tre sedi e partimo con la mostra più importante che è quella al Correr, “La poesia della luce” aperta fino al 15 merzo.
La mostra è a cura di Andrei Robinson, del dipartimento del disegno della Nathional Gallery di Washington; disegni preparatori, schizzi, studi e modelli su carta con chinana, gesso, olio…composizioni apparentemente non finite, ma di fatto più che finite appaiono agli occhi dell’osservatore ammirato da cos’ tanta bellezza e delicatezza. Opere autonome, capaci ricreare una poetica singolare, per le ombre, le linee, il chiaroscuro, le forme, la luce, i movimenti della scena, i gesti dei personaggi, la tradizione dei sentimenti, le visione, l’esplorazione delle infinite possibilità di campo. Da Sebastiano del Piombo, a Piazzetta, Tintoretto, Cataletto, Mantegne, Sargent, solo per citarne alcuni la mette in luce uno dopo l’altro incorniciati in oro su pannelli blu (carenti le luci), le opere di Lear, McNeal, Guardi, Tiepolo, Veronese, Bassano, Mantenga, Bellini, Carpaccio, Giorgine, Lotto….Quattro secoli d’arti dal Quattrocento allOttocento rivelando la padronanza della matita e la capacità grafica di questi grandi artisti incluso Wistler, van Alt, Lear, Heinrich, Callow. L’evento esplosivo è accompagnato da un catalogo edito da Marsilio, molti soggetti sono
veneziani, mentre per quanto riguardano le 37 vedute di Egle Trincanato alla Fondazione Cini sulla “Venezia minore”, vengono messe in risalto la sensibilità per il tessuto urbano popolare raccolti in un volume dato alle stampe per la prima volta nel 1948. Trincanato, figura di spicco dell’architettura del Novecento aveva donato alla Cini nel 1999 il fondo librario appartenuto all’artista. Direttrice di Palazzo Ducale e e docente presso la Facoltà di Architettura ella città, nonché presidente della Fondazine Queririni Stampalia e socio dell’Ateneo, è stato ricordato da Emiliano Balisteri, pronipote ed eredi di Trincanato. Tra le opere migliori spiccano un autoritratto a matita del 1930 e un ritratto del fratello Renato a matita e acquarello. Altreopere sono conservate al gabinetto dei Disegni e delle Stampa della Biblioteca della Manica Lunga e all’Istituto di Storia dell’Arte. Egle Renata Trincanato stupisce con quegli acquarelli dalle tinte pallide della sua laguna ricca di barche di vele sullo sfondo di una Venezia immobile ed eterna.
Per meglio valorizzare l’attività del Fondo grafico del Gabinetto di Disegni e Stampe della Galleria dell’Accademia, 110 fogli selezionati ripercorrono tra arte e architettura, i disegni degli artisti italiani, Da Hayez a Vedova, da Appiani a Santomaso, da Quarenghi a Carlo Scarpa, ordinati da Annalisa Perissa in mostra fino al primo marzo.
Non va dimenticata la mostra dell’architetto Andrea Bruno, da Rivoli a Bragati, “Fare e disfare architettura” fino al 19 aprile alla Fondazione…..”Fare disfare rifare architettura. Da Rivoli a Bagrati”” alla Fondazione Wilmotte (aperta da due anni fermata vaporino Ca’ D’Oro, C Si possono ammirare progetti e restauri di grandi edifici storici ..maquette, fotografie, disegni, render e taccuini di schizzi magnifici. La lunga permanenza di Bruno a Parigi, mi ricordo il suo studio particolare sotto uno dei Ponti più belli della Senna a filo d’acqua. Suoi i restauri della fortezza a Nimes adibita a università, il Castello di Rivoli, il Museo d’Arte Orientale di Torino. A Torno il suo studio, vicino alla gran madre è un labirinto, un ginepraio di oggetti, pitture, sculture, disegni, fotogrfie, modelli di edifici di cui si è occupato questo grande architetto piemontese oggi occupato di restaurare le nicchie dove stavano i Budda in Afganistan per conto dell’Unesco.La mostra che si tiene nel quartiere di Canareggio è patrocinata dall’Ordine degli Architetti di Venezia. La Fondazione Wilmotte è stata creata dall’architetto francese Jean Michel Wilmotte ed è stata inaugurata nel 2012.