ADDIO A LEA PERICOLI VERA SIGNORA DEL TENNIS

Lea Pericoli ha amato la vita con grande classe, fervore, senso sportivo. Non solo fu una campionessa ma anche giornalista a Il Giornale dove proprio ci siamo conosciute davvero. Da li le Vacanze all’ Isola D’ Elba all’Hotel Desirè dove volle a tutti i costi dei campi da tennis e dei Maestri per ragazzi e adulti che poi stanchi di giocare ma felici si buttavano nella sua amata e grande piscina circondata da pini marittimi : da un lato il mare e dall’altro l’albergo di un suo caro compagno  con quelle belle stanze dai balconi in stile razionalista. Da quella baia lei sognavo un mondo, i prossimi campionati, gli allenamenti. Con lei ho imparato tutte le regole del gioco, io che da ragazza pensavo già di conoscerle tutti, cosi con lei a Winbledon e ai Rolland Garrow…il piacere di conversare con lei e Pietrangeli altro grande asso della racchetta e con Panatta che lo conobbi a Forte dei Marmi. Conobbi anche la nipote di Lea quando volle smettere di cimentarsi con la scrittura e girare il mondo con la figlia che non aveva.

Oggi l’ultimo saluto nella Chiesa in Porta Romana a Mialno, la zona dove aveva sempre abitato. Grande sostenitrice per al litta contro i tumori, l ha ricordato anche il Monsignore oggi ……ha 89 anni, ha vissuto con amore, rispetto, da Montecarlo (amica del Principe Alberto) che amava tanto dopo Roma…e la sua Milano  dove andava in tv a spiegare come insegnava ai suoi ragazzi, ma prima di Milano ci fu Addis Abeba, dove il padre imprenditore, Filippo Pericoli decise di trasferirso dopo la guerra d’Etiopia….”. Commossi tutti, il nipote, il cugino, gli amici, la gente comune e chi come lei amava il tennsi..Fece scandalo quando vesti’ per prima la gonnellina corta per avere piu’ libertà di movimento, divenen una divisa in tutto il mondo. Giorgio Armani la vuole ricordare anche per questa eleganza nonché intelligenza. Ma tornando alla terra rossa, quella della sua Africa della quale ebeb sempre nostalgia. Un giorno mi disse che odiava il sintetico, accettava l’erba ma il vero tennis era da giocare sulla terra rossa “la stessa della mia terra”…L’ultima vota che si fece vedere in pubblico fu a dicembre. Festegguio’ a suo modo la stagione di Jannik Sinner..Quanti ricordi le pasavano per la testa, dall’Australia a New York, non solo il Kenia che amva tanto ma anche Wimbledon il tempio del Tenns, sempre insieme con Pietrangeli ‘lamico e il giocatore ..Divertenti le scene con la sua gonnellina a Church Road…battagliera e dolce, amica di Platini, Barazzutti, Bertolucci…E quelllo stile …La Coppa Davis fu sua , una sorta di sua invenzione e la vinse.  Diceva a Unìmberto Veronesi che in fondo il cancro era come uan partita a tennis…e per battere la partita devi sempre avere tutto il pubblico e lamore degli amici dalla tua parte.

Raccontava spesso che a Nairobi era circondata da dieci cattive suore che curavano 300 bambine …era dura a quanto pare…La storia con l’ex c.t. di Davis, Bitti Bergamo..affascinata da Panatta come bel ragazzo ma anche bravissimo giocatore tattico e il suo amico Indro Montanelli che la faceva preoccupare quando cadeva in depressioni terribili, Questa signora bionda che ha vinto 27 titoli nazionali ed altri all’estero divenne una seria opinionista. “Mi secca morire, molto…”, ma i suoi capelli biondo saltellare con lei di qua e di là dalla rete rimarranno sempre nella nostra memoria, Anche sl Bonaccossa di Milano era straconosciuta. I miei figli impararono su quei campi del noto club a giocare, poi d’estate li mandavamo in montagna o nel piacentino , diverseerano le scuole, ma anche loro si sono tanto divertiti sui campi inventati dalla Pericoli all?isola d’Elba e io mi perfezionai divertendomi un sacco….Quanti bagni in quella baia con nella testa quale sarebbe stata la prossima mossa per vincere alle 18 di sera….


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