AI FILODRAMMATICI ..MONTAGNE RUSSE.MILANO RICORDA ERNESTO CALINDRI

E’ IMPOSSIBILE NON RICORDARE IL GRANDE eRNESTO cALINDRI…PATRON DEL tEATRO DEI fILODRAMMATICI QUANDI SI TRATTA DI PARLARE DI OGNI SPETTACOLO NEL SUO TEMPIO. iNSEGNO DA GIOVANE ANCHE A ME RECITAZIONE. MA VIENIAMO  A QUESTO NUOVO SPETTACOLO MILANESE. CORRADO TEDESCHI   MARTINA COLOMBARI inMONTAGNE RUSSE di Eric Assous …traduzione Giulia Serafini lr scene Andrea Bianchi e i costumi Giulia Rodofili …luci Manuel Luigi Frenda

Le musiche sono di Luca Vitarielloe la regia di MARCO RAMPOLDI

Montagne russe di Eric Assous traduzione di Giulia Serafini con Corrado Tedeschi e Martina Colombari regia di Marco Rampoldi scena di Andrea Bianchi Lui – maturo, affascinante ed elegante, moglie e figlio fuori città – incontra casualmente lei – più giovane, di bell’aspetto e consapevole di piacere – e la invita a casa. Si preannuncia una serata molto piacevole e spensierata, ma lei non è facile come lui si sarebbe aspettato. Ed ogni volta che lui sta per riuscire ad ottenere quello che vorrebbe, la donna lo spiazza cambiando identità e carattere, in un continuo vorticoso salire e scendere, come sulle macchinette delle montagne russe, fino a scoprire che in realtà… Corrado Tedeschi, dopo anni di attesa, interpreta con la sua intelligenza e classe, uno dei testi più riusciti di Eric Assous (vincitore di due prix Molière), portato in scena nel 2004 da Alain Delon e Astrid Veillon, tenendo a battesimo il debutto sul palcoscenico di Martina Colombari, perfetta per il ruolo, e che forma con lui una coppia inaspettata e di grande fascino. Marco Rampoldi, che ha già diretto Corrado in alcune delle sue prove più convincenti, dirige una commedia scritta con inconsueta sapienza, divertente (a tratti esilarante), sorprendente, e con momenti di intensa commozione.

 

Note di regia

Le montagne russe non sono solo l’attrazione da luna park che in modo inaspettato entra in gioco nella trama dello spettacolo. Sono soprattutto simbolo del continuo meccanismo di salita e discesa vorticosa in cui i due protagonisti si trascinano a vicenda. Non è possibile raggiungere un punto di equilibrio. Ogni volta che una realtà sembra essere accertata, viene rimessa in discussione. E questo crea una dinamica fortissima, che accosta momenti di intenso divertimento ad altri di tensione. Il testo appare sempre in bilico fra la commedia e il thriller psicologico. Abbiamo cercato di rispettare entrambi gli aspetti, senza sovraccaricare lo spettacolo di segni volti a privilegiare l’uno o l’altro aspetto. Abbiamo invece fatto in modo che l’impostazione recitativa assecondasse ed esaltasse i continui movimenti del testo, verificando, ancora una volta, che il pubblico più si diverte in una sezione, più è aperto all’emozione il momento dopo. E per questo è stato fondamentale avere un attore che ha una empatia forte con la sala come Corrado e una debuttante sorprendente come Martina, che possiede naturalmente il fascino necessario alla protagonista femminile e che ha dimostrato una grande capacità di stare sul palco e accompagnare le notevoli sfumature del personaggio. Il risultato è stato, come ci auguravamo e sapevamo sarebbe successo, uno spettacolo che il pubblico può godere in modo totale, ridendo come in una commedia di situazione e con battute fulminanti e provando autentica emozione mano a mano che la situazione si svela. In un continuo salire e scendere, come sui binari delle montagne russe.


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