AL CASTELLO MIRAMARE DI TRIESTE, STORICO MUSEO LA MOSTRA “SCRIGNI DI FIORI E PROFUMI. LE CERAMICHE DI NOVE CAPOLAVORI TRA NATURA E FUNZIONE”

Grazie al grande successo di pubblico (140 mila visitatori), la mostra Scrigni di fiori e profumi. Le ceramiche di Nove: capolavori tra natura e finzione, curata da Katia Brugnolo, chiuderà domenica 13 novembre anziché domenica 16 ottobre. L’esposizione, allestita nel percorso del museo del Castello di Miramare, ha raggiunto dalla sua apertura (sabato 14 maggio) questo numero inconsueto di visitatori. Il progetto espositivo, che prevede il coinvolgimento di diverse opere di collezionisti privati, ha appassionato i prestatori tanto da permettere la proroga per un mese oltre la data stabilita.

 Le opere esposte (32 di cui 17 del tutto inedite), un incantevole viaggio nella tradizione delle ceramiche di Nove a decoro floreale tra Settecento e Novecento, testimoniano come la ceramica abbia saputo registrare alcuni tra gli elementi fondamentali dell’arte figurativa, quali l’attenzione verso la natura e la botanica. La riproduzione realistica di elementi botanici nelle ceramiche di Nove ha, infatti, un suo inizio nella cultura artistica veneta con la pittura del veronese Girolamo Dai Libri (Verona 1474-1555), miniaturista e poi pittore che, adottando un linguaggio rinascimentale attento alle novità di Andrea Mantegna e Giovanni Bellini, ha riprodotto piante e fiori di varie specie. La selezione delle ceramiche consente grazie alla diversità dei modelli, di ammirare la varietà produttiva delle manifatture novesi: porta-orologi, putti, vasi, cestine con fiori, specchiere, piatti, terraglie, orci, vasche, un rarissimo percolatore settecentesco (utilizzato per colare le essenze come il rosolio), tutti caratterizzati da sorprendente naturalezza e vividezza cromatica. La collocazione degli oggetti nei vari ambienti del Castello rispetta, inoltre, la loro originaria funzione e lo stile che li contraddistingue. L’appartamento di Carlotta, ad esempio, ospita oggetti prettamente femminili, tra cui un porta orologio, un centro tavola con pizzi e merletti e un nido con uccelli e bambù collocati nella sala da pranzo, o un bureau trumeau, elegantissimo mobile, all’interno della camera da letto.  Al fine di arricchire ulteriormente l’esperienza del visitatore, la Sala dei gabbiani al primo piano ospita le cosiddette stazioni olfattive, che richiamano il senso dell’olfatto qui eccezionalmente oggetto di un’esperienza nuova che lega immagini, storia e percezione emotiva. Un oggetto sinuoso racchiude le sei famiglie olfattive, contraddistinte ognuna da quattro essenze, percepibili dal visitatore dai sei cassetti, colorati con  tinte che richiamano il carattere dei profumi ospitati.


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