ALLA CONQUISTA DEL LEONE E DELLE COPPE VOLPI: VENEZIA CONQUISTA ANCHE I MERCATI INTERNAZIONALI
Un pomeriggio affollato al Lido di Venezia nonostante il cielo nuvoloso, davanti al carpet rouge del Palazzo del Cinema , quando hanno sfilato i protagonisti di questa 69a edizione. Dopo la coraggiosa svolta sotto la direzione di Alberto Barbera di portare meno autori e fare dure selezioni, la Mostra del Cinema sembra essere ritornata alle origini con scelte coraggiose anche se molto discutibili lasciando spesso il pubblico a bocca amara.
Questa edizione ha anche segnato gli 80 anni di compleanno dellla Mostra creata dal Conte Volpi di Misurata, è stata a quanto pare un’edizione più internazionale piena di giovani esordienti e tanti film fuori concorso, nonche documentari, lungometraggi e tante pellicole restaurate, a parere di alcuni, “degna di questo nome”, secondo altri invece, “il segno tangibile di una vecchia signora di 80 anni”. E’ la 69a edizione e non la 80a, in quanto la guerra, le indecisioni politiche le contestazioni, hanno fatto perdere alcuni appuntamenti. Ma inaspettato e sorprendente è stato quest’anno un’ottimo mercato cinematografico scaturito dallo scambio delle case di produzione, dai manager del settore, dai responsabili delle industrie di distribuzione. Il tutto anche se paragonato a Cannes sembra poco, ma ne è uscito da questa rassegna un buon business, in un’era in cui si cerca di spingere l’industria del cinema verso prodotti sempre più facili e di consumo immediato.
Il figlio del conte Volpi di Misurata, Giovanni, ha polemizzato contro la scelta di distribuire più Coppe Volpi senza essere stato interpellato spiegando che il regolamento in questo modo è stato modificato perchè nulla è stato chiesto al sottoscritto che si è sempre impegnato di pagarle.Vecchi e nuovi maestri si sono scontrati al Lido, da Bellocchio a De Palma, Kitano (sebbene il suo film sulla mafia giapponese non sia piaciuta non perchè cruente ma peril ritmo e la storia del film, il tutto molto convulso fino a cadere nel ridico in certi spezzoni), Malik, Kim e i più giovaniAssays, Giannoli, Comencini, Anderson, Mendoza. A questi si sono aggiunti gli esordienti come Daniele Ciprì, De Matteo, Minervini, Burshten…Spazi rinnovati e dopo avere visionato 157 opere ne sono state scelte 18.
Ma veniamo ai Premi. Il Leone d’Oro per il miglior film è stato consegnato da Paolo Baratta a Kim Kiduk per “Pietà”. Il regista coreano ha voluto ringraziare pubblico e critica intonando un canto del suo paese. Il Premio Speciale Giuria è andato a Ulrich Seidl per “Paradise love” mentre il Leone d’argento è stato assegnato a Thomas Anderson per “The Master” e il suo interprete pricipale, Philippe Seymour Hoffman ha vilnto come migliore interprete maschile la Coppa Volpi , insiema a Joaquin Phonix ; Hoffman ha inoltre ritirato per il suo regista il Leone. Per la migliore interpretazione femminile la Coppa Volpi è stata consegnata da Ursula Maier a Adas Yaron per il fil “Fill the Void”. Il Premio Mastroianni per giovani attori e attrici a Fabrizio Falco per “Bella addormentata” di Marco Bellocchio. L’attore ha voluto ringraziare anche Ciprì oltre a Bellocchio per averlo fatto lavorare e scoperto. Ciprì è l’autore di “E’ stato il figlio” e ha vinto anche il Premio per il miglior contributo tecnico per la fotografia. Quello per la miglior sceneggiatura è andato a Olivier Assayas con “Après Mai”.
Il Leone del Futuro, Premio Venezai Opera Prima Luigi De Laurentiis è il film “Kuf” del turco Ali Aydin. ha potuto godere di un contributo di 100mila dollari. Invece per il Premio Orizzonti, per il miglior film è andato a San Zimai del cinese Wang Bing, mentee il Premio speciale della giuria Orizzonti è andato a “Tango Libre” di Frederic Fonteyne. E poi ancora, il Premio Orizzonto “You tube” per il miglior cortometraggio se l’è aggiudicato il film “Cho-de” di Yoo Min-young, infine il Premio Efa 2012 è andato al film “Titloi Tiotelous” di Yorgos Zois.
Quello che tutti si aspettavano era il sorgere del nuovo Palazzo del Cinema, là al posto della bella pineta a fianco del Casinò: scavando si è trovato dell’amianto e ora è tutto da ridiscutere. Ma tornaado ai contenuti dei fil, da Ciprì a Bellocchio la crisi sociale e la politica ha colpito il cuore della mostra. Vita e morte, figli, genitori, eutanasia,, mafia, donne e ragazzi in crisi e machismo sono stati i temi di tantissime pellicole. La bella e capace Katia Smuntniak con il direttore Alberto Barbera e Paolo Baratta hannom consegnato i Premi dopo la sfilata in passerella dei protagonisti di questa Mostra, quasi tutti scesi delle autovetture scure della Lancia.
Baratta, dopo avere elegiato Katia per il suo lavoro, si è detto convinto che il festival è destinato a crescere e ha dichiarato che è stato contento della rassegna perchè si è lavorato bene facendo entrare anche Paesi Arabi dando così voce anche a registe che non avrebbero potuto esprimere e denuciare ciò che succede di drammatico nei loro paesi. “La critica e i giornalisti sono stati attenti e bravi anche nel ricercare i lavori che non apparivano importanti, ma lo sforzo è stato recepito. Sono stato contento di conoscere un grande uomo, attore e regista come Robert Redford che ha insegnato a intere generazioni a fare bene questo mestiere credendo negli ideali che il cinema può comunicare. Viva la 70esima edizione dell’anno prossimo!” Baratta ha po concluso con un grazie ad Alberto Barbera che ha dato nuova forma alla Biennale.