ALLO STUDIO GAINGALEAZZO VISCONTI DI MILANO VA IN SCENA TWOMBLY..IL BATTITO DEL PICCHIO

Un luogo storico nel centro di Milano in via Monforte. Questo Galleria d’Arte fu lo studio di Fontana, sì proprio l’artista che tagliava le tele o che ci incastonava pietre…

Il battito del picchio è l’ultimo ciclo di opere su tela e di carte realizzate da Alessandro Twombly, che con questa mostra ritorna ad esporre allo Studio Giangaleazzo Visconti dopo la personale inaugurata nel novembre 2019.

Sono opere in cui la velocità del gesto, la vibrazione del colore e le forme naturali risuonano di energia e palpitante vitalità. Così come il titolo allude a un’emozione dell’artista provata mentre dipingeva sentendo i suoni brevi e ravvicinati del picchio provenire da un vicino castagneto, le opere in mostra trasmettono un senso di partecipazione emotiva in cui lo spettatore è invitato ad immergersi. Sono dipinti animati da un fremito che dai colori e dalle forme si trasmette ai sensi e passa poi a suggerire un profondo stato di comunione e di meditazione sulla natura.

In questo modo lo spazio della tela e della carta diviene un luogo e un momento all’interno del quale l’osservatore può esistere e partecipare, in una immersione che non inganna i sensi come la realtà virtuale, ma mette in moto i pensieri più profondi. Lo spazio dell’opera diviene in Alessandro Twombly spazio di vita, senza però essere slegato dalle emozioni personali e dalla vibrazione del sentimento. Nella loro allusione a forme quali fiori, rami, alberi, onde, rivoli e folate di vento, le creazioni dell’artista non sono quindi mai statiche, mai in posa o addomesticate, ma si direbbero una estensione immediata del mondo naturale in cui l’essere umano, col suo battito cardiaco, risuona in sintonia con il picchiettio dell’uccello sui tronchi degli alberi.

Tra affascinanti trasformazioni e potenti metamorfosi tra uomo e natura, Alessandro Twombly mette in scena una palpitante vitalità che racchiude anche qualcosa di magico, l’idea di una natura incubatrice di maternità, ma anche dai ritmi sonori ammalianti e seducenti, in cui l’uso del rosa invita a metafore di lirica intimità, vere e proprie lettere d’amore in cui l’istinto e la perizia pittorica di Alessandro Twombly hanno trovato una nuova magica affermazione.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Continuando la navigazione su questo blog, accetti l'utilizzo dei cookie. Maggiori informazioni

Questo blog utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo blog senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" si permette il loro utilizzo.
Per ulteriori informazioni consulta la cookie policy

Chiudi

Privacy Policy
Cookie Policy