APPLAUSI PER AL PACINO IN "THE HUMBLING" DI BARRY LEVINSON E CONVINCENTE IL DOCUMENTARIO INTERVISTA A GIULIO ANDREOTTI. "3 COEURS" DI B. JAQUOT HA DELUSO LE ASPETTATIVE. LA 17ESIMA MOSTRA DEL CINEMA PUNTA SU "LOIN DES HOMMES" E "SHE'S FUNNY YHET WEY" DI OELHOFFEN E BODGADANOVICH. SFLILANO LA DENEUVE, CHIARA MASTROIANNI E LA BULOVA….

Perdere la memoria è una brutta cosa. Figuriamoci per un attore, è come togliergli il lavoro e la vita stessa, in quanto spesso un attore vive dei personaggi che crea che interpreta. Al Pacino nel ruolo di Simon Axel ha conquistato pubblico e critica, forato lo schermo, fatto ridere e piangere. Sette vite sono quelle di un uomo da quando nasce a quando muore. Genio e follia si mischiano. Realtà e fantasia fanno la loro parte.  Con il suo essere istrionico ha messo bene a punto quella che può essere un attore famosa nel bel mezzo di una crisi depressiva intorno ai 70 anni, quando la carriera e’ all’apice ma quando l’uomo ha dato tutto per lo spettacolo, il teatro, il cinema, l’arte e si trova senza memoria e senza soldo pur non lasciando mai la bella villa con piscian riscaldata, circondato da amicizie femminili che lo turbano, gli ridanno la vita fino a fare dopo anni l’ultimo “Re Leer”, facendo della finzione la realtà suicidandosi sul palco e superando se stesso.L’attore ha passato due giorni tra Cipriani e il Centurion. Nello stesso posto troviamo Ower Wilson  eil ragazzino è Paul Wesley, il vampiro televisivo al Lido da qualche giorno che fa impazzire le ragazze. Il titolo del film dello strepitoso Al Pacino nelle vesti di Simon Axel e per la regia di Barry Lavinson. Il film si chiama “The Humbling” , l’umiliat, fuori concorso. Al Pacino è presente con un altro film in concorso, “Manglehom di David Gordon Green. Questa seconda pellicola è meno interessante della prima. Il protagonista è sempre Al Pacino e la storia sis volge in una piccola cittadina americana. Il protagonista ha un negozio di chiavi e per tentare di recuperare il rapporto con il suo grande amore intraprende un vero e proprio lavoro epistolare che non porta a un buon risultato. Anche qui è un personaggio ai margini della società, con le problematiche dei sentimenti e del vivere. La sua recitazione rimane in ogni modo convincente.

“Vicino all’esperienza della morte c’è anche il film “Near Death Experience” di Michel Huollebeq, ma oggi mi tuffo dopo una delusione matutina in “L’Udienza” di Marco Ferreri con protagonista l’amico Jannacci, film restaura che racconta la storia di un uomo che chiede udienza al Santo Padre ma che non viene ascoltato. Bellissime le scene lungo il colonnato che circonda l Basilica di San Pietro con le Guardie Svizzere del Vaticano che impediscono al protagonosta di essere ascoltato dal Papa. Due grandi folli geni, attore e regista, entrambi morti prematuramente. L’altro film è Loin des hommes” di Delhoffen e poi ancora per masochismo ma ne vale la pena, almeno credo, “She’s Funny That Way di Peter Bogtanovich, un regista che non ha mai deluso e forse anche questa volta farà rilassare con i suoi tempi e i suoi racconti. Parlo di masochismo, perchè quando qualcuno ti dicoe “beate te che vai a Cannes o a Venezia a divertirti”, alla fine non è così, vivi tutto il giorno vedendo ben poco la luce del sole, stai in sale con l’aria condizionata a mille, fai grandi corse per recarti sul posto e ti fai pure la fila se sono tanti i giornalisti o il pubblico che deve andare a vedere lo spettacolo che ahi scelto. Mangi a orari strampalati e male e vai a letto tardi, corri anche per scrivere o in sala stampa o a casa, o in un residence, o in albergo (ma è finito il tempo in cui i giornali ti pagavano begli alberghi con tanto di vitto. Taxi non ne parliamo, quelli te li paghi tu. E chi crede che un giornalista medio è pagato molto bene, sbaglia, perchè i nostri stipendi rispecchaino la media dellos tandard commerciale, direttori a parte o filme eccellenti; ma anche per loro molto meno bnefici. Sono solo i politici che sfacciatamente mentre la disoccupazione aumenta hanno ancora il coraccio di lucrare, rubare e ricolmare le casse con i soldi dei contribuenti, Anche il parlamento Europeo è una spesa folle, come dice chiaramente Mario Giordano nel suo ultimo libro, Cifre alla mano e la vergogna di un palazzo di cristallo, quello diStrasburgo che è aperto solo 3 mesi all’anno e la vergogna dell’assenza dei deputati anche quando si tratta di decisioni importanti. Bruxelles è diventato un affare per tutti e quando un politico ti deve restituire un favore ti manda al parlamento europeo dove si fanno le creste i parlamentari con rimborsi spesi, false segretarie, voli per tarduttrici ecc….E c’è chi lo ha fatto anche con doppio mandato il parlamentare europeo, devi Albertini Gabrile, quando era sindaco di Milano. Che vergogna!

Accennavo al documentario-intervista a Andretti ftto da Tatti Snguinetti, nel quale si racconta e si vedono anche spezzoni di vecchi film modificati in italia nel contenuto e in Francia le pellicole intatte. Rimane un documento interessante sul quale si può riflettere. Si tratta della storia di un censore gentile, Andreotti per l’appunto (pace all’anima sua) che in realtà anche se  criticato per molti tagli a De Sica, Totò, onicelli, Fellini, alla fine nel suo complesso fece anche delle leggi che salvarono il Cinema Italiano e la che compì a fianco di De Gasperi la ricostruzione di Cine Città allora nel dopoguerra un vero campo di profughi ai quali venenro date delle case popolari in costruzione. Un grazie all’Istituto Luce.

Palazzina G. Uomo Vogue, Pagoda Ciack, Pagoda Beach sono i luoghi più frequentati per chi deve fare interviste esclusive o incontrare divi inavvicinabili. Perchè poi i divi devono essere inavvicinbili se a costruirli è il pubblico e la critica? Un tempo non era così. Si dialogava, non c’erano guardie del corpo e nemmeno stupidi fans, ma esperti, curiosi educati e intellettuali, scrittori o pittori che diventavanoa mici dei loro colleghi del mondo dell’arte. Al Pacino girava con occhiali neri e una sciapa nera, capelli scapiglaiti come al solito e il sorriso un po’ da pazzo che si prende gioco del mondo. Qui a Venezia si sente a casa sua e i veneiani lo ricordano bene quando soggiornò parecchio per fare quel capolavoro che è stato “IL mercante di Venzia” con Irons.Instagram hanno catturato anche la Ferrari e la Golino. Norton è stato avvistato al Venice Mouvie Star Loounge. Mentre Ivory la prima volta a Venezia pare abbia riposato al notte in un dormitorio con letti in ferrro, almeno stando al libro di Toto Bergamo Rossi (Idea Books), presentato allo Spazio Louis Vuitton. I due, il grande regista di “Camera con Vista ” e lo scrittore italiano pare cerchi casa in laguna e ha detto “Ricordo che Woody Allen lottò molto per avere Cà Dario, ma l’offerta venen resointa”. In realtà credo sia stato sconsiglaito perchè si dice che Ca’ Dario porti sfotuna, ai Rolling Stones no, ma a Gardini andò veramente male. Intanto le feste continauno grazie a Jaeger Le Coultre, Sky, Oreal…mentre da Faulkner a Ovidio la grande abbuffata dei cinescrittori continua


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