ASTA BAGS FOR AFRICA ALLA TRIENNALE DI MILANO

E’ giunta alla quarta edizione l’Asta Bags for Africa, borse uniche create dalle più importanti case di moda per migliorare il futuro delle mamme e dei bambini africani, nella splendida cornice della Triennale di Giovanni Muzio progettata negli anni Trenta. Ogge è presidente Claudio De Albertis.

Sempre con il prezioso supporto di Christy’s e della Camera Nazionale della Moda, ma anche dallo Studio Morino che come sempre vede  in prima fila Laura Morino Teso a organizzare l’evento e partecipare con il cuore in mano anche nelel vesti di benefattrice.

Dietro al banco in legno sul quale era posato il martello del battitore, uno splendido mosaico di Sironi. Renato Pennisi ha condotto la battuta d’asta splendidamente, da vero professionista nell’intrattenere simpaticamente a a tempo debito l’acquisto di ogni borsetta griffata. Presente anche Mario Boselli, presidente della Camera della Moda Franca Cobini del COOPI, l’associazione che si occupa dello sviluppo sociale ed economico in Africa, in America Latina e Medio Oriente, nota come “ONG del fare” della quale è presidente Claudio Ceravolo. La stessa Cobini ha spiegato che “risolvere il problema della malnutrizione non basta. Intorno a questa triste realtà c’è il deserto, zone aspre, dove creare dei progetti di sviluppo e di sistemi sanitari è molto difficile. Si cerca di creare, là dove ci sono aree fertili, delle coltivazioni,; è necessario bonificare e avere attrezzature moderne per lavorare il terreno sempre dove ci sia acqua. Di pozzi se ne scavano ma sono troppo pochi. Noi insegnamo a prevenire malattie e cerchiamo di creare lavoro. Chiedo che queste borse parlino da sè e a lungo…portatela in giro, prestatela, raccontate la sua storia; prestatela a un’amica, ma anche a una nemica, una rivale e raccontate e fate racconatre la storia della vostra Bag for Africa..se l’informazione circola la borsa ha un valore aggiunto. E quando sarà talmente usata da finire in un mercatino come quello delle Pulci di Parigi, anche lì non privatela della sua storia, sicuramente qualcuno la ricomprerà.”.

La bella e divertente serata è stata sponsorizzata anche da Visconti-Cattering e da Ferrari bollicine. Questa battuta d’asta ha dato buoni risultati e il ricavato andrà alla popolazione del Niger e del Ciad. Quindi ancche “Bags for Africa” servirà per garantire cibo ai bambini in emergenza e a gestire i centri nutrizionali e a riabilitare le strutture sanitarie locali, ma anche a sensibilizzare le madri africane sulle buone pratiche dell’alimentazione e a supportarle nella gravidanza. Un’attenzione viene data anche all’aspetto realazionale e spicologico, ma anche affettivo nel rapporto con i figli.

Ora diamo qualche dato: un  bambino su due è in stato di malnutrizione cronica e uno su quattro muore a causa di alimentazione  precaria: precarie sono anche le condizioni di salute. L’asta ha raggiunto un totale considerevole, considerando i tempi di crisi. Il mondo della moda, e in particolare il Made in Italy è stato generoso donando pezzi unici e di grande bellezza. Da Ruiz de la Prada, Ferretti, Martini, Marras, Braccialini, L’Autre Chose, Bruzziches, Cucinelli, Casta e Costura, Rocca, Cividini, Costume National, Co-Te, Bentivoglio, Gerini, Wongvalle, Scervino, Rossetti, Babs, Petriglia, Zanotti, Hogan, Richmond, Riva, Ferri, Midali, Mywalit, Moschino, Piquadro, Balestra, Cavalli, Rodo, Vivier, Ferragamo, Santoni, Stefanomano, Stella Jean, Blanc, Fausti, Tod’s, Trussardi, Orlandi, Armellin, Westwood, Zagliani, Maggiorelli con ben quattro borse dal sapore e dai colori africani.

Il parterre era d’eccezione. L’attenzione si è focalizzata anche su una bella e generosa bambina che ha fatto sforare il budget della madre, rilanciando decisa per le sue due borse scelte…e brava Gaia! Gaia è stata anche l’artefiche di una bella installazione che è stata fotografata da più persone; in occasione della giornata contro la violenza alle donne ha voluto convincere la madre a comperare vari tipi di scarpe e scarpette rosa e rosse, incluse le sue da balle, una per modello è stata appesa in nome di una violenza che ci si augura scompaia negli anni. Il “sesso debole”, la donna, lo è veramente sotto certi aspetti, non tutti, ma la forsa fisica la donna non l’ha e rimane il fatto che la mentalità maschilista non sembra diminuire anche quando la violenza si consuma in casa tra un marito contro una moglio o nei confronti delle bambine o delle bambine spose a 8 anni.

Tornando alla nostra Asta, Bentivoglio, Cucinelli, Vivier, Zagliani e Armellini…sono stati gli stilisti o design più quotati. Per chi fosse interessato al tema potrà leggere su Coopinews ogni mese come opera COOPI o potrà telefonare allo 02-3085057 o cercare su www.coopi.org. Vanity Fair ha distrubuito tante copie della rivista che ha dedicato uno spazio a questa importante e generosa iniziativa.


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