ATON EGOYAN PRESENTA IL SUO FILM “THE GUEST OF HONOUR” ALLA 76a MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA. CONSENSI A “THE KING” E AL PUPILLO DI GUADAGNINO
Un po’ emblematico, con un dobbio dentro il dubbio. Il film tanto atteso non convince molto, rimane un po confuso. Ma vediamo di capire chi è questo artista. Mentre il divo lanciato da Guadagnino, il giovane attore che insieme alla figlia di Johnny Deep, Lily Rose, Timothèe Chalamet, 23 anni appena, rifacendo vivere l’Enrico IV di Shakespeare, piace nel film “The King” di David Micòd, registra australiano. Così arrivano anche non solo Leoni ma anche Coppe…Il film sarà su Netflix dal 1 novembre.
Tornaiamo a “The Guest Honour”. Regista tre anni fa qui a Venezia con Remember, dove un gigantesco Christopher Plummer si ritrovava da anziano e affettuoso ebreo in preda all’Alzahinmer, a pagare i crimini commessi quando era un giovane nazista in perfetta salute, con Guest of Honour, in concorso, Atom Egoyan continua nello scavare fra le abiezioni del passato per poter spiegare le espiazioni e le punizioni del presente. Nel caso in questione, però, un eccesso di psicologia applicato al thriller complica i disvelamenti e finisce per disorientare lo spettatore: “E’ appunto un thriller su un ispettore sanitario che deve affrontare i propri demoni mentali mentre interagisce con la comunità multiculturale in cui vive” dice il regista; il che è una rispettabile dichiarazione d’intenti che però ha poco a che vedere con ciò che è il centro della storia. Nella fattispecie, Jim (David Thewlis) è, appunto, uno che di mestiere controlla l’igiene dei ristoranti, dal cibo alla toilette, ma è soprattutto alle prese con il comportamento della figlia Veronica (Laysla de Oliveira), insegnante musicale al liceo, accusatasi di ciò che non ha commesso: abuso sessuale nei confronti di un suo studente ancora minorenne… Il perché di questa assunzione di colpa sta nel passato della ragazza, la morte della madre, la gelosia per la sua insegnante di piano che potrebbe essere la futura compagna del padre, il suicidio del giovane fidanzato, che altro non è che il figlio di Patricia…
“Ho sviluppato un’autentica ossessione per una padre e una figlia che agiscono stranamente per ragioni che nessuno dei due riesce a comprendere” dice ancora Egoyan, ma a giudicare da quello che si vede sullo schermo, il padre è soprattutto un pover’uomo travolto dall’intransigenza della figlia e quest’ultima una disturbata mentale che si è costruita una verità tutta propria, ma che è anche capace di una crudeltà tutta sua. Così, più che di segreti da ambo le parti, The Guest of Honour è un rincorrersi di situazioni che promettono ciò che poi non mantengono. E’ un peccato, perché David Thewlis (il Remus Lupin di Harry Potter) riesce a dare al suo personaggio una tragica quanto composta dignità. Il resto, la comunità multiculturale dove Jim svolge il suo lavoro, ristoranti tedeschi, arabi, italiani, greci, lo scherzo, poi finito male, architettato dalla prof con i suoi studenti, la stessa morte accidentale di Patrica, è puro contorno, inutile quando il piatto di portata, per quanto ben presentato, è senza sapore. A proposito di Harry Potter, nel Tennessee, film, dvd, libri relativi alla bella sagra della Rowling, è stato bandito da tutte le librerie e film in quanto istigazione alla magia e a eventuali sette..Follie dello stupido popolo medio americano. Meglio forse dare le armi ai ragazzi per divertirsi e farsi un po’ di cultura? Una nazione dove non vivrei mai e poi mai.