AVE ARNOLD A TORINO…L’OPERA, 1950-1980 CENTRO ITALIANO PER LA FOTOGRAFIA FINO AL 4 GIUGNO…170 IMMAGINI
Non vedo nessuno come ordinario o straordinario.
Li guardo semplicemente come persone davanti al mio obiettivo.
Eve Arnold
Dopo il grande successo di Robert Doisneau, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino propone, dal 25 febbraio al 4 giugno 2023, un’altra leggenda della fotografia del XX secolo: Eve Arnold, la fotografa americana che ha saputo raccontare il mondo con un «appassionato approccio personale», unico strumento reputato da lei indispensabile per un fotografo.
Per intendere la sua importanza nella storia della fotografia, è sufficiente ricordare che Eve Arnold è stata la prima donna, insieme a Inge Morath, a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos nel 1951.
Determinazione, curiosità e, soprattutto, la volontà di fuggire da qualsiasi stereotipo o facile categorizzazione le hanno permesso di produrre un corpus eclettico di opere: dai ritratti delle grandi star del cinema e dello spettacolo ai reportage d’inchiesta dove ha affrontato temi e questioni assolutamente centrali nel dibattito pubblico di ieri e di oggi.
L’esposizione, curata da Monica Poggi e realizzata in collaborazione con Magnum Photos, si compone di circa 170 immagini, di cui molte mai esposte fino ad ora, e presenta l’opera completa della fotografa a partire dai primi scatti in bianco e nero della New York degli anni Cinquanta fino agli ultimi lavori a colori, realizzati all’età di 85 anni, alla fine del secolo. Le opere selezionate affrontano temi e questioni come il razzismo negli Stati Uniti, l’emancipazione femminile, l’interazione fra le differenti culture del mondo. Anche se la sua fama planetaria è senza dubbio legata ai numerosi servizi sui set di film indimenticabili, dove ha ritratto le grandi star del periodo da Marlene Dietrich a Marilyn Monroe, da Joan Crawford a Orson Welles.
«Metaforicamente parlando – ha affermato Robert Capa – il suo lavoro cade a metà fra le gambe di Marlene Dietrich e la vita amara dei lavoratori migranti nei campi di patate». Ed è proprio un servizio dedicato all’attrice tedesca, ottenuto quasi casualmente, ad accendere i riflettori sul suo talento, dandole accesso al mondo dello spettacolo. Gli scatti più noti sono quelli che hanno come soggetto Marilyn Monroe, con la quale stringe un vero e proprio sodalizio artistico dopo che la diva nel 1954 la avvicina a una festa dicendole: «Se sei riuscita a fare così bene con Marlene, riesci a immaginare cosa potresti fare con me?». Il rapporto con Marilyn fa nascere immagini passate alla storia soprattutto per aver raccontato la personalità dell’attrice celata dietro alla facciata da diva. Eve Arnold dimostra una straordinaria capacità di entrare in sintonia con i propri soggetti, abbattendo barriere e reticenze, anche attraverso gli iconici ritratti a personaggi come Joan Crawford, che si fa immortalare durante infiniti rituali di bellezza, o Malcolm X, che le concede di seguirlo a distanza ravvicinata durante i più importanti raduni dei Black Muslims e del quale realizza un ritratto che diviene subito una vera e propria icona.
Proprio le immagini del controverso leader trovano posto in mostra insieme ai diversi servizi dedicati da Eve Arnold alla comunità nera e alle rivendicazioni degli afroamericani che negli anni Cinquanta stavano prendendo piede in tutti gli Stati Uniti. Il suo primo lavoro è, infatti, un reportage dai toni densi e fumosi dedicato alle numerose sfilate di moda di Harlem, organizzate nella totale indifferenza del mondo della moda bianca. Realizzato come esercitazione per un corso alla New School for Social Research di New York tenuto dal celebre Art Director di “Harper’s Bazaar”, Alexey Brodovitch, il progetto la trasforma in pochissimo tempo in una delle autrici più richieste da giornali e magazine internazionali. Questi scatti sono rivoluzionari sia per la scelta del soggetto che per lo stile: uscendo dall’estetica patinata dei magazine del periodo, Arnold racconta i momenti spontanei dietro le quinte, l’attesa prima dello spettacolo, l’impazienza del pubblico. Il lavoro è realizzato in situazioni di scarsa luminosità e, non volendo utilizzare il flash, Eve Arnold passa ore in camera oscura per esaltare l’atmosfera intima degli ambienti, ponendo le basi del suo particolare stile dove la teatralità di un’illuminazione naturale e la vicinanza emotiva ai soggetti sono imprescindibili. Il servizio è considerato troppo scandaloso per i giornali americani, tanto da venire pubblicato nel 1951 dal londinese “Picture Post” e poi da diverse riviste europee.
A questo seguiranno numerosi altri reportages da tutto il mondo, come quelli realizzati in Cina nel 1979 e l’imponente progetto sull’uso del velo in Medio Oriente, avviato dopo aver assistito a un discorso del presidente tunisino Habib Bourguiba che esortava le donne a togliere il velo per entrare nella modernità: luoghi e temi in grado di aprire dibattiti anche sull’oggi.
La carriera di Arnold è a tutti gli effetti un inno all’emancipazione femminile. I suoi soggetti sono nella maggior parte dei casi donne: lavoratrici, madri, bambine, dive, suore, modelle, studentesse, immortalate senza mai scivolare in stereotipi o facili categorizzazioni, con il solo intento di conoscere, capire e raccontare. Questo principio la guida anche nelle fotografie più intime e delicate, come quelle realizzate all’interno dei reparti di maternità degli ospedali di tutto il mondo, soggetto a cui ritorna costantemente per esorcizzare il dolore subito con la perdita di un figlio avvenuta nel 1959.
La scelta e la disposizione delle immagini in mostra è finalizzata a restituire la ricchezza dell’opera di questa autrice, sottolineata anche attraverso numerosi documenti d’archivio, testi, provini di stampa, libri e riviste in grado di arricchire la scoperta di una vera e propria leggenda della fotografia.
L’esposizione è accompagnata dal catalogo “Eve Arnold”, edito dalla nuova casa editrice Dario Cimorelli editore.
Eve Arnold
Nata nel 1912 a Philadelphia in una famiglia di ebrei russi, Eve Arnold inizia a fotografare a metà anni Quaranta. Nel 1943 si trasferisce a New York e lavora presso gli stabilimenti Stanbi Photos, dove supervisiona il processo di sviluppo industriale. In questo periodo sposa Arnold Arnold, con il quale ha un figlio nel 1948. Dopo aver lasciato il lavoro per accudire il figlio, nel 1950 frequenta un corso alla New School for Social Research guidato da Alexey Brodovitch, l’anno successivo il “Picture Post” pubblica il suo primo servizio, un reportage sulle sfilate di moda di Harlem. In questa occasione entra in contatto con i movimenti antirazzisti diventandone sostenitrice e fotografando più tardi da vicino l’ascesa dei Black Muslims e di Malcolm X. Nel 1951 diventa membro associato di Magnum, divenendone membro effettivo nel 1957. In questi anni pubblica su riviste come “Life”, “Look”, “Paris Match”, “Vogue”, “Stern” e “The Sunday Times”, alternando servizi più impegnati ai ritratti dei protagonisti del mondo del cinema e dello spettacolo. Nel 1954 conosce Marilyn Monroe, con la quale stringe una profonda amicizia. Dal 1962 si trasferisce a Londra, continuando a realizzare reportage in tutto il mondo. Nel 1971 gira un documentario sulla condizione femminile in Medio Oriente, mentre nel 1976 pubblica il suo primo libro «The Un-retouched Woman». Nel 1980 il Brooklyn Museum dedica una grande mostra al suo reportage sulla Cina. Nel corso della sua carriera ha ottenuto importanti riconoscimenti, fra cui l’elezione a Master Photographer da parte dell’International Center of Photography di New York nel 1995 e l’inserimento nell’Order of the British Empire nel 2003. Fra le mostre più importanti a lei dedicate si ricorda quella del 1996 presso il Barbican Centre di Londra. Muore a Londra nel 2012, pochi mesi prima di compiere 100 anni.
La mostra su Eve Arnold è organizzata da CAMERA in collaborazione con
Magnum Photos. La mostra è aperta tutti i giorni.
Con il Patrocinio di
Regione Piemonte
Città di Torino
L’attività di CAMERA è realizzata grazie al sostegno di numerose e importanti realtà.
Partner istituzionali: Intesa Sanpaolo, Eni, Lavazza Group; Socio Fondatore: Magnum Photos; Con il Contributo di: Fondazione Compagnia di San Paolo; Sostenitori: Tosetti Value, Reale Mutua; Mecenati: Mpartners, Synergie Italia, Ranalli & Associati; Promotori: PTG Notai Associati, CMFC Studio Associato, MDT Studio Legale, Ferraris e Piazzese Avvocati; Fornitori ufficiali: Cws, Dynamix Italia, Le Officine Poligrafiche MCL di Torino, Reale Mutua Agenzia Torino Castello.
Un ruolo importante è anche giocato dalla comunità degli “Amici di CAMERA”, privati cittadini che sostengono, anno dopo anno, le attività dell’ente in qualità di benefattori.
INFORMAZIONI
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Via delle Rosine 18, 10123 – Torino www.camera.to | camera@camera.to
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Instagram/ @cameratorino
Orari di apertura (Ultimo ingresso, 30 minuti prima della chiusura)
Lunedì 11.00 – 19.00
Martedì 11.00 – 19.00
Mercoledì 11.00 – 19.00
Giovedì 11.00 – 21.00
Venerdì 11.00 – 19.00
Sabato 11.00 – 19.00
Domenica 11.00 – 19.00
Biglietti
Ingresso Intero € 12
Ingresso Ridotto € 8, fino a 26 anni, oltre 70 anni
e per i soci / possessori / iscritti:
Alliance Française, AFIP – Associazione Fotografi Professionisti, Aiace Torino, Amici della Fondazione per l’Architettura, APC Gold Card, Card di ArtsApp, Card “Io Leggo di Più”, Card MenoUnoPiuSei, Centro Congressi Unione Industriale Torino, COOP, ENI Station, Enjoy, FAI – Fondo Ambiente Italiano, FIAF, Hangar Bicocca, Medicina e Misura di Donna Onlus, Ordine degli Architetti, Slow Food, Touring Club Italiano.
E per possessori del biglietto d’ingresso di:
Gallerie d’Italia (Torino, Milano, Napoli, Vicenza), Forte di Bard, Museo Nazionale del Cinema, MEF – Museo Ettore Fico.
Studenti:
Iscritti ad Accademie di Belle Arti o equivalenti, a Corsi di Laurea, Master o Dottorati di Ricerca negli ambiti fotografia, storico-artistico, beni culturali, architettura, grafica, cinema mediante esibizione di idoneo documento.
Gruppi:
Gruppi di visitatori composti da almeno 15 persone paganti.
Ridotto gruppi scuola € 6
Gruppi di almeno 15 studenti di scuola/università/istituti di formazione.
Ridotto € 4
Associazione ALI e dipendenti Intesa Sanpaolo.
Ingresso Gratuito
Bambini fino a 12 anni
Possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte, possessori Torino + Piemonte Card, soci ICOM, dipendenti Eni, dipendenti Lavazza, Amici di Palazzo Magnani (Reggio Emilia).
Visitatori con disabilità e un loro accompagnatore. Guide turistiche abilitate. Giornalisti iscritti all’Albo.
Servizio di biglietteria e prevendita a cura di Vivaticket.
Contatti
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