COLONIZZATE META’ DELLE NOSTRE COSTE BALNEABILI A CARO PREZZO…STAGIONALI DEL CRIMINE. NEL SALENTO NON SOLO RICCHI MA ANCHE DISPERATI DA SFRUTTARE NEI CAPI..TRA DROGHE E MOVIDA. PERCHE’ LO STATO NON FERMA I TRAFFICANTI?
Tariffe folli per ombrelloni e lettini. Sembra di essere tornati agli anni Sessanta, così anche il mare è un lusso. E con gli stranieri c’è il boom due mesi di tutto pieno anche negli alberghi-l’ozio ha un volto retrò. L’unico a non guadagnarci è lo stato. Cosa meritano questi politi e amministratori di città e di paesi corrotti? Non di certo il voto ma la galera. Ora in spiaggia ci si sposa anche. Che dice D’Alema della sua Gallipoli trasformata in Calcutta dalle spiagge dove paghi anche per stare in piedi? Il Canale d’Otranto è il canale della droga? Dove sono le forze dell’ordine, i servizi di sicurezza, la polizia? Si naviga pacificamente tra gommoni di scafisti e yacht..fiumi di movida, droga e extracomunitari che riempiono le tasche in nero delle aziende agricole e dei ristoranti..Dove è lo Stato? Perché paghiamo le tasse quando nulla va bene? Meglio rifugiarci a Pisa, il Campo dei Miracoli, dove la Superiore e il Sant’anna sono tra le scuole migliori del mondo…dove si fa ricerca con risultati straordinari. Fondi privati, sero burocrazia. Alla fine degli anni Cinquanta, la Rai ancora monocanale, trasmette il Carosello della Fiat a Mirafiori che sfornava le prime 500 mentre alla radio impazzava Domenico Modugno. Nello stesso periodo in un appartamentino del centro di Pisa su suggerimento di Enrico Fermi arrivarono 150 milioni di lire messi a disposizione dell’Università …nella calcolatrice elettrica pisana un ammasso di tubi e di valvole che scintillava in nome della rivoluzione informatica. Padre dei moderni computer la CEP oggi è conservata nel museo nazionale degli strumenti del calcolo (ex macelli antichi della città). Oggi siamo ai robot grazie alla cittadella di Galileo dove si istituì la prima cattedra di scienze. Un suggerimento per una vacanza corta e intelligente.
Chi non ricorda “Foglie d’erba” di Walt Whitman..stiamo parlando di quando lo si incontrava a New York a passaggiare poco piu’ che ventenne. Nel 1982 sfornava “F.Evans l’ubriaco” anche se non si poteva dirsi al pari di Charles Dickens..era comunque una miniera d’oro per il suo editore, Park Benjamin. Il paradosso di Whitman romanziere era che era contro l’alcol, lui stesso gran bevitore. Oggi tradotto per la prima volta “Franklin Evans, l’ubriaco” scritto a 23 anni dal poeta (atmosfere torbide alla Edgar Allan Poe) il romanzo ha un bel successo e lo consiglio per le letture estive. Solitudini per solitudini, chi meglio di ogni pittore americano ha saputo rappresentare questo devastante sentimento se non il genio di Edward Hopper. Nel mio blog precedente si parlava di Locarno, quindi di Svizzera e un altro suggerimento è quello di andare a vedere a Lugano la casa dell’autore di “Siddharta” che dipinse per tutta la vita con passione paesaggi desolati dai colori forti in chiave moderna. Hesse ha vissuto 42 anni nel Canton Ticino (il buen ritiro); cappello di paglia, tavolozza, una fermata in un grotto per un bicchier di vino ed era felice. Nel 1019 quando arriva in Svizzera, Hermann Hesse non aveva ancora scritto il suo capolavoro di cui abbiamo parlato sopra, nemmeno il “Lupo della steppa” e “Narciso e Boccadoro”. Ai posteri lascia 3000 oggetti tra disegni, gessetti, pastelli e acquarelli. L’ombra del dilettantismo sul Premio Nobel non sta tanto bene a qualcuno, ma forse è stata la sua salvezza come scrive Cesare De Seta. In quelle tre stanze della Casa di Montagnola ha fatto arte e letteratura a grandi livelli lontano dalla mondanità culturale internazionale. “Le dita rosse e blu” è un bel libro scritto da De Seta, edito da Armando Dadò Ed. di Locarno). Questo magnifico “dilettante” della pittura” continua a farci sognare tra letteratura e arte figurativa….
Mi ha colpito per la bellezza e la quantità di materiale espositivo la bella mostra dedicata al progettista sei-settecentesco Piranesi al Museo di Roma, Palazzo Braschi, precursore di grandi Maestri, Mi ricordo anni e anni fa , a Londra quando per la prima volta vidi a casa dell’archeologo e collezionista Sloane una raccolta di suoi disegni strepitosi e ancora oggi mi stupisco quando vedo la genialità italiana non valorizzata come fanno all’estero con i propri grandi. E’ mai possibile che la patri del Rinascimento e di vedutisti, ma anche di Manunzio, Caravaggio, Guidi, Lotto, Canaletto e salendo fino a tutto il Novecento sia bollata dall’Europa dopo la Grecia (culla della civiltà classica del Mediterraneo), come fanalino di coda di questa panzanata che è l’Unione Europea. A Londra segnano ogni autore con una tarda circolare blu, da Beck a Jimi Handrix, da T.S.Eliot a John Lennon e noi cancelliamo tutto persino dalla memoria dei nostri ragazzi che nei libri di testo liceali non riesco nel programma i cari intelligentoni del Mi nistero a fare studiare la Seconda Guerra Mondiale dove sono morti i loro nonni per fare dell’Italia una nazione libera.
Bella è stata la 12 a edizione della Fotografia a Reggio Emilia..dove di storia ce ne era tanta.ma anche la Cina a Bari o a Milano “Love” , quando l’arte italiana incontra l’amore. Al Museo del Novecento a mIlano è in corso “”Nw York..New York..l’arte italiana : la riscoperta dell’America”. La Grande Mela alla fine degli anni Sessanta al Museo del Novecento ex Arengario progettato dall’architetto Muzio e alle Gallerie d’Italia di Intesa con il SanPaolo in Piazza della Scala fino al 17 settembre.
Passando per Napoli mi ha colpito l’opera faraonica ancora da ultimare dell’architetto iraniana morta lo scorso anno, Zaha Hadid , un concorso delle FSitaliane a Fragora. Quattro livelli di binari e un corpo lunghissimo bianco dalla forma organica. Funzionerà mai? Era utile?
Fino al 1 ottobre la città fiorentina del Giglio ospita un’importante collettiva “Ytalia” , termine coniato da Cimabue nel 1280 scritto all’interno della Basilica D’Assisi (da visitare assolutamente, capolavoro dell’architettura ricca di affreschi di Giotto). Così al Forte Belvedere possiamo vedere opere di Mario Merz, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Gino De Dominicis, Remo Salvatori, Mimmo Paladino, Marco Bagnoli, Nunzio e Domenico Bianchi…