Berlusconi a Venezia in un documentario portoghese racconta il suo primo amore
Un Berlusconi bambino, antifascista per amore, è la sorpresa che si nasconde nel documentario Redemption oggi in concorso. Opera del portoghese Miguel Gomes racconta quattro storie esemplari, una francese, una tedesca, una italiana e una del Paese d’origine del regista, affidate a una donna, un uomo di mezza età, un bambino e un anziano, che si scoprono poi essere la cancelleria tedesca Angela Merkel, l’ex presidente della Repubblica francese Sarkozy, il premier portoghese Passos Coelho e, appunto, il nostro Cavaliere. E’ un’opera di fantasia, naturalmente, ma, come spiega il regista, è un voler raccontare con un taglio inedito il privato della politica. In venti miniti, dunque, un immaginario Coehlo bambino scrive ai genitori in Angola per raccontare come è triste il Portogallo, un Sarkozy padre assente si scusa con la figlia della sua incapacità ad amare, un’Angela Merkel che sta per sposarsi non riesce a togliersi dalla testa un’aria di Wagner, che sarà sì un grande musicista, ma per la Germania orientale in cui lei vive, comunista e legata a filo doppio a Mosca, resta un nazista…E Berlusconi? Narra il suo primo amore, Alessandra, una bambina di dieci anni che andò via da Milano quando il padre vendette la fabbrica, quella fabbrica che il piccolo Silvio aveva preso a sassate gridando “fuori i fascisti”. Ora, a distanza di tanti anni, dopo più di mille donne avute e con tutti i ”giornalisti, poliziotti e buffoni” a frugare nella sua vita senza della sua vita sapere nulla, si chiede se lei si sia sposata, abbia avuto figli, l’abbia per caso votato almeno una volta….
Dei film in concorso, grande interesse per Philomena dell’inglese Stephen Frears e Child of God dell’americano James Franco, regista e attore talentuoso, mentre per la sezione Orizzonti è il turno di un’altra donna della dinastia Coppola, ovvero Gia Coppola, con un film tratto da un romanzo del già citato Franco, Palo Alto. Il primo racconta il tema della maternità negata, una donna (la grande Judi Dench) in cerca della figlia che mezzo secolo prima le è stata portata via. Il secondo di un killer delle caverne, un rifiuto della modernità, uno sfrattato dal carattere violento. Palo alto, infine, è la rappresentazione dell’angoscia esistenziale contrapposta alla inettitudine degli adulti: marijuana, sesso e alcol al sole della California.
Finora a Venezia, le cose più interessanti sono state dunque i documentari, quello bellissimo su Bergman, quello sull’Africa di Pasolini, questo di Gomes, l’annunciato “Non eravamo solo ladri di biciclette” che per quanto non ancora programmato, è stato già visto e applaudito da un po’ tutti gli addetti ai lavori. Sempre oggi, in questo campo, arriva poi restaurato, quel “Let’s Get Lost”, sulla vita di Chet Baker, il tormentato trombettista, con cui il fotografo Bruce Weber esordì anni fa con successo nel cinema. Lo accompagna un altro piccolo gioiello, “Nice Girls don’t stay for Breakfast”, che è un omaggio a un grandissimo del cinema Robert Mitchum, di cui, lui ancora vivo, si ripercorre la carriera. Mitchum, canta, danza, flirta e, naturalmente, beve…
E domani oltre alla Biennale d’Arte in corso e il festival del Cinema, intorno al quale ci mancano le polemiche del conte Volpi di Misurata, figlio del fondatore della mostra, Giuseppe Volpi di Misurata, di cui è rimasta una sala a lui intitolata, un busto nel Palazzo del Cinema al Lido e la Coppa Volpi assegnata alle migliori interpretazioni.
Festa e tradizione si incontrano oggi con la Regata Storica e la Festa del Redentore. Ma il circuito cinema continua ininterrotto dal 2 al 4 settembre con Venice Film Meeting giunto alla sua decima edizione e sostenuto dal Comune e Film Commition. Il 2 sullo schermo “Come un palloncino” di Massimo Cocuzza, vincitore del Premio ilaria Alpi 2012, un viaggio doloroso nella lotta alle neoplasie. Il giorno 5 settembre sarà la volta al Cinema Astra della proiezione del film in competizione per il Premio Lux indetto dal Parlamento Europeo: alle ore 17 verrà proiettato “Miele” di Valeria Golino e alle 19 “The brocken circe Breadown” del belga Felix Van Groeningen, rivelazione di “Quinzaine” di Cannes di quest’anno. Infine alle 21 “The Selfish Giant” della britannica, premio del pubblico al Festival di Berlino. Questa sera sfilerà con i registi in concorso la madrina della kermesse veneziana, Eva Riccobono.