BRAD PITT TRA LE STELLE ALLA RICERCA DEL PADRE, “AD ASTRA” DI JAMES GRAY MA PRODOTTO DALLO STESSO PITT
Stando all’intelligence americana si suppone che le catastrofisono causate da un segreto progetto “Lima”, capitanato da H. Clifford Mc Bride (Tommy Lee Jones), il leggendario astronauta padre di Roy. Precisiamo: il progetto “Lima era una missione su Nettuno, i cui membri si pensavano morti. Da 16 anni se ne sono perse le tracce e Roy soffre terribilmente la sua assenza e vive in uno stato di grande stress psicologico ed emotivi in quanto si teme che sia vivo e diventato pericoloso. Impazzito nel corso di questa missione, pare che abbia dovuto uccidere altri compagni o anche visto perire e la Cia o chi per lei, gli da la caccia. Localizzarlo e neutralizzarlo è l’obiettivo.
Pitt, uomo tormentato fin da bambino, incapace persino di aprirsi alle relazioni sociali e umane, mentre deve fare i conti con se stesso deve anche lanciare un segnale da Marte a Nettuno e cercare di trovare il padre vivo e recuperarlo da un punto di vista psichico. In realtà stava recuperando il suo ruolo di capo missione, anche se questa missione era stata da lui stesso sterminata. Roy lo trova e stava quasi per convincerlo quando, il padre preso dalla febbre della caccia agli alieni non lo segue: “Lasciami qui, ormai questo è il mio mondo e ho la mia missione…”. Il figlio comprende le ragione del tanto amato padre e scende a terra riutilizzando la sua navicella spaziale.
Il regista e il produttore non si nascondono e confessano: ”E’come se avessimo preso un pezzo di “Cuore di tenebra” di J.Conrad e le fantastiche miscele di “Apocalypse Now” di Coppola. E fin qui ci siamo. Manca solo “Odissea 2001” nello spazio, questo lo avevo anticipato io. “Un modo diverso di trattare la relazione tra padre e figlio”, si è anche detto, ma questo mi sembra onestamente azzardato. se vanno di moda le relazioni tra madre e figlia o le crisi coniugali.
Il film sarebbe già uscito nelle sale se non per la fusione della Disneyland con la Fox causando la sovrapposizione di Alladin sempre del regista James Gray. In conferenza stampa e tra i viali del Palazzo del Cinema e del Casino, vicino alla passerella, red capet, che si allunga all’Hotel Excelsior, Pitt ha concesso qualche autografo e ha sorriso alle telecamere. Bello in T-Shirt marrone caffelatte, muscoloso quanto basta, bel orologio su un polso e dall’altro tanti bracciali argento e cuoio e un anello grosso come usa adesso sempre in argento o lega-silver. Il primo a portare questo look dopo gli Hippys è stato Jonny Deep. Anche Capitan Sparrows è qui al Lido con il suo ultimo film. Ma di “spazio” se ne è dato troppo.