CANNES E' AL FINALE. SI PARLA TANTO DI KEN LOACH MA ANCHE DE "LE MERAVIGLIE". CRONENBERG FORSE QUALCHE PALMA SE LA PRENDERA'. DELUDENTE "SILS MARIE" CON LA BINOCHE. FENDI VESTE DIVERSE DIVE DEL CINEMA. GIORNALISTI E FOTOGRAFI STREMATI.

Un’ovazione a 78 anni per Ken Loack per il film “Jmmy’s
Hall”, una continuazione del film del 2006 “Il vento che accarezza l’erba” e forse il suo ultimo film. Tutto lascia supporre per questa ipotesi, ma già l’anno scorso aveva dichiarato che non avrebbe fatto più regie. Entrambi i film raccontano storie della sua Irlanda , si tratta sempre di povera gente. Il film del 1919 quando l’Irlanda era sotto l’oppressione inglese, mentre “questo a nuova pellicola è ambientata nell’Irlanda del 1932 apparentemente umanità, ma in realtà ancora divisa, da un lato i ricchi proprietari e il clero, da un lato la povera gente .Si tratta di un esiliato negli stati Uniti e apre una sala da
ballo e diventa un luogo di incontri e discussioni politiche. Questo non piace al clero che pur riconoscendo il valore dell’uomo, lo combatte aspramente. Il  filane lo lascio a voi. E’ una fortuna che Loach non abbia smesso di fare film
perché è tra i favoriti alla vittoria. Devo dire che in conferenza stampa
mentre usciva ha detto” Ho abbastanza benzina per un’altra pellicola. Mollare è
davvero dura”, ha detto il Maestro. <Oggi a quanto pare abbiamo bisogno di
eroi, proprio come il protagonista del suo film, eroi che si opongono ai poteri
forti con coraggio e integrità>. Parole di Ken Loach.

Lasciamo il regista della Palma d’Oro del 2006 e ci spostiamo su due registi italiani fuori concorso con “I ponti di Sarajevo”.
Leonardo Di Costanzo e Vincenzo Marra (hanno girato in 13 il tema compreso Godard) portano un cortometraggio per raccontano il confronto tra passato e presenti di Serajevo. Si parla della guerra civile del 1992 e la situazione odierna. Il sogggetto principale è un tenente che è costretto a mandare i suoi soldati a morire. Il cortometraggio di Vincenzo Marra è incentrato sulla diaspora contemporanea, cioè sull’emigrazione che la popolazione bosniaca è costretta a subire.

Torniamo su Asia Argento con il suo “Incompresa” e raccogliamo il parere di pubblico e critica. La sorta di
biografia della figlia di Dariio Argento spesso viene smentita e qualche volta viene confermata dalla stessa attrice-regista. Tra gli attori Charlotte Gainsbourg (altra figlia d’arte ) e Gabriel Garko. I due attori interpretano la
coppia di due genitori insensibili di una figlia che pare subire la loro forte unione e si sente abbandonata a se stessa e che per riscattarsi ha deciso di crescere da sola. Un film un po’ caricato per sottolineare maggiormente i dolori di un’infanzia e un’adolescenza difficile. Questo è un tema da anni toccato dai media, dagli scrittori e anche dai registi, ma io che sono di
un’altra generazione, devo dire che è vero che questi giovani sono molto problematici ma allo stesso tempo hanno avuto vantaggi che noi stesso non avevamo, forse sono viziati o forse non hanno dei valori. Certo che tutto non
si può attribuire ai genitori. Rispetto le problematiche giovanili, ma non le condivido fino in fondo, anche perché confrontarsi i giovani è un’impresa. Gli stessi mancano di ideologia anche politica, nonché sociale e i loro problemi si
riducono ad analizzare i genitori. Qualche volta hanno ragione, ma spesso si esagera. Crisi a parte non c’è ragione per chi ha l’opportunità di studiare e di avere il sedere coperto. La sensibilità estrema può portare a vere patologie
psicologiche. Ma torniamo a Asia che ha chiamato la bambina del film Aria, la quale sembra ricevere più attenzioni e soddisfazioni dalla scuola e dalla strada.
Un film, che Asia dice che la pellicola è dedicata al bambino che è dietro a ogni  adulto”. Vestita in nero con la
maglietta di Cannes e una pettinatura Punk piena di tatuaggi Asia si è lasciata fotografare da tutti. Aria è interpretata da Giulia Salerno (imparentata con i Salerno, nel senso di Enrico Maria Salerno?). Per qualcuno a cui non è piaciuto
il film ha detto e scritto: “Il titolo doveva essere “Incomprensibile” ancora di più, perché non si capisce come la pellicola sia abbia potuto arrivare a Cannes. Asia è fuori concorso, ma lei che si ritiene allieva di Bergmann c’è riuscita,
mentre “Le Meraviglie “ delle due sorelle italiane non suscitano tanti dubbi.

A vestire tante dive oggi è Silvia Venturini Fendi. Ogni festa era come stare su un set del cinema a casa Fendi.
Da Sharon Stone a Madonna fino a Tide Swinton, ma se risaliamo nel tempo non possiamo tralasciare Silvana Mangano in “Gruppo di Famiglia in un interno” del 1974. La lista è lunga, ma ne vale la pena: Merly Streeep, Cate Blanchet, Linda
Caridi, Chatherine Deneuve….”Evita” è stato un film dove gli abiti indossati dalla Peron non passavano inosservati.

Torniamo a Cannes dove regna in questo omento un po’ di sconforto per il film della Binoche, “Sils Maria”, il
solito film sugli attori dove fanno la parte degli attori dove si parla dell’arte e della recitazione. Allo spettatore non gliene più fregare di meno.


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