Cinema - Archivio
L’ho appresa stando qui a Parigi la notizia della scomparsa di Paolo Rosa, fondatore di Studio Azzurro di Milano, allievo dell’Accademia di Brera, proprio mentre avevo appena finito di vedere una mostra all’Ecole des Beaux Arts, il quartire per eccellezza dove da anni fanno da quartiere generale tutte le più importanti gallerie d’arte, specie quelle
“Ora ti guardo mentre stai in piedi/foglie marroni che ti cadono attorno/e la neve tra i tuoi capelli/. Sorridi guardando (…) dalla finestra di quell’hotel fatiscente”. Questo fu scritto da Joan Baez ricordando un pomeriggio insieme a Dylan (da “Diamond & Rust”. Sono al lago, il mio lago, quello Maggiore, quelo di Chiara e di
E’ a Giuseppe Verdi che si deve il fatto di avere trasformato il Teatro della Scala nel più importante teatro del mondo. E’ pur vero che Milano non gli fu sempre una madre benefica, per dirne una non fu accolto bene già da ragazzo nel capoluogo lombardo. Il futuro Maestro di Busseto si recò al Conservatorio
Andata e ricordo. Oppure solo immaginazione senza andata. Ma anche andata e ritorno. Così lo sguardo del turista si allarga e lo spazio del Miart di Rovereto si fa ancora più grande perchè accoglie i prootagonisti del Gran Tour di ieri e di oggi, ma anche chi del viaggio ne ha fatto della letteratura e
Chi è più fortunato di altri, chi non si sente impoverito da questa brutta crisi, chi crede ancora che aiutare il prossimo sia un valore morale e anche un dovere, chi ritiene che comprare sia ancora un piacere specie se il fine è benefico, chi è convinto che acquistare beni significhi dare una mano al
Fra tutte le isole delle Eolie, Salina è quella più segreta, più appartata e insieme più magica. Non ha l’asprezza di Alicudi e Filicudi, la terribilità di Vulcano e Stromboli, la mondanità di Panarea, l’importanza di Lipari, ma in qualche modo coniuga in sé tutti questi aspetti e li rilancia in una dimensione che resta unica.
Salina. Eolie. La spiaggia è la stessa, quella di Pollara, sulla quale Massimo Troisi nel film “Il postino” da lui diretto e tratto dal libro “Il postino di Neruda” di Antonio Skarmeta dove il noto poeta Pablo Neruda ha soggiornato prima di tornare in Cile, registra con le prime strumentazioni tecniche degli anni Cinquanta, in
Eliot e Amanda. Victor e Sibilla. Strane coppie, coppie nuove che si incontano in un hotel in Costa Azzurra, dove vuole la sorte che ci siano l’ex moglie di Eliot (Amanda) e il nuovo marito Victor. La commedia che rimarrà al Teatro Manzoni di Milano fino al 22 maggio con la regia di Giovanni De
“Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare…le gondole ..le foto e i turisti…Venezia e l’Oriente…”. Queste erano le parole di una bella canzone di Francesco Guccini, attuale più che mai dove il turismo ha salvato e allo stesso tempo ha distrutto una società fatta di arti, mestieri, botteghe autentiche artigiane, scuole per maschere, teatri, cinema
Uomini d’affari corrotti, manager prestati alla cosa pubblica, giocatori di borsa, proprietari esigenti e affittuari morosi, apparenza e ipocrisia, sono gli gli ingredienti di una commedia tragicomica che scrisse Honoré de Balzac nella prima metà dell’Ottocento, lui stesso inseguito dai creditori, assillato dai debiti e trionfatore a momenti alterni. Un abile affarista, idealista che seppe