CENTO ANNI DI DESIGN. UNA COLLEZIONE STORICA A PALAZZO MEZZANOTTE DI MILANO APRE IL SALONE DEL MOBILE
Saranno esattamente 135 i pezzi di design esposti “Fuori Salone” a Palazzo Mezzanotte, più conosciuto come la Borsa di Milano, provenienti dalla collezione privata di Raffaello Biagetti, tutti portanti la firma di grandi progettisti del Novecento, da Mies Van Der Rohe a Ettore Sottsass, da Gaudì a Gae Aulenti fino a Carlo Scarpa e Breuer. Non mancano pezzi di P
onti, Albini, Mollino, Takahama. Ceroli, kita, Bellini, Piretti, Rietveld, Saffatti, Eames, Jacobsen….La serata inaugurale è prevista per martedì prossimo proprio nella Sala delle grida, dove si alzavano le mani e si sventolavano
i titoli in rialzo o in ribasso. A fare rivivere questi
oggetti di “alto artigianato” ci ha pensato Federico Bonadeo che ha scoperto a Ravenna chi custodiva questi tesori messi in mostra a cura di Giovann
i Klaus Koening, Giuseppe Chigiotti e Filippo Alison. Ciascun pezzo si troverà su una pedana, illuminato, tutto intorno il buio, una scenografia minima soprattutto per sottolineare che sono proprio questi oggetti i soggetti protagonisti di una chermesse che accompagnerà il Sanone del Mobile, ma che non si conclude qui, perché la mostra sarà prolungata in occasione di Expo 2015. Dopo prenderà il volo per Shanghai, Tel Aviv e Miami…
I pezzi di design provenienti da Ravenna partono dal 1880 a arrivano al 1980, cento anni di storia, arredi che non si possono dimenticare. Possiamo trovare la sedia <Midway> in acciaio e tessuto del 1913 dell’architetto Mies Van Der Rohe ricreata da Cassina e nata per gli uffici della Larkin Company oppure il tavolo <La Rosa dei Venti> di Mario Ceroli realizzata per Poltronova nel 1973 e poi ancora lo specchio <Ultrafragola> disegnato da Ettore Sottsass pensato sempre per Poltronova nel 1970, l’azienda he nacque come laboratorio di ricerca con la direzione artistica dello stesso Sottsass. E poi ancora <La Pipistrello> di Gae Aulenti, ma anche altri due pezzi di Mies Van Der Rohe e un pezzo molto particolare di Gaudì, tesori nascosti che i curatori vogliono che si svelino alla <vernice> dell’esposizione. Dal 14 al 17 aprile per poi proseguire come dicevamo con l’inizio di Expo, la mostra dal titolo <Museo del Design 1880-1980> è stata progettata da Musei Italiani di cui Federico Bonadeo ne è il fondatore. Proprio a lui è venuta l’idea di questa scelta semplicemente perché Vico Magistretti che lo stesso Bonadeo definisce <suo padrino>, suo vicino di casa, andava spesso a trovare la sua famiglia e così il design diventò un chiodo fisso di Bonadeo. <Trovare collezioni dimenticate e sconosciute e valorizzarle sono diventate il mio scopo, come questa di Raffaello Biagetti. Il tutto è iniziato una sera a casa mia e con l’amico Alberto Biagetti guardando un volume di Ettore Sottsass donatomi, fu per me una vera scoperta quando lo stesso Alberto mi raccontò la storia di alcuni pezzi e la collezione di famiglia, voluta dal padre. Andai subito a Ravenna a vederla e me ne innamorai. Erano oltre 170 pezzi provenienti dal 135 arredi internazionali. Erano tutti insieme messi in un edificio colorato progettato da Sottsass alla periferia della città, erano al buio e solo delle lucine li illuminava>. Cento anni <ciclici> dall’artigianato passando per l’industria per poi tornare al <nuovo>artigianato di Memphis. Quello che potranno ammirare gli spettatori sarà una collezione compatta e mai integrata raccontata per filo e per segno da un catalogo che uscirà a mostra inaugurata. Un altro modo per fare conoscere il lavoro e la passione degli italiani per l’arte, per il design…un tassello utile per rilanciare il nostro Paese nel mondo. L’architetto Marco Albini ha la medesima intenzione del fondatore di Musei Italiani, quella di raccogliere i pezzi di design dei grandi Maestri del Novecento italiani per esporli alla Triennale di Milano. Da Franco Albini (il padre), Gardella, Zanuso, Ponti, Caccia Domignoni, Banfi, Peressutti, Belgiojoso e forse anche Portaluppi… La mostra in Piazza Affari rimarrà aperta dalle ore 12 alle 19,30 tutti i giorni.