CENTO ANNI FA NASCEVA L’ARTE MODERNA E IN DIRETTA DA PARIGI VI RACCONTO TUTTO…VI RACCONTO ANCHE CHE LA GUERRA HA DA SEMPRE GENERATO L’ARTE MIGLIORE COME QUELLA DI ANSELM KIEFER. INTANTO GRAZIE A TRUMP, PUTIN E DITTATORI “MODERNI” ANCHE COREANI SPUNTAN LE BOMBE INVECE DEI FIOR. IMPROVVISAMENTE ANCHE UN ATTENTATO DELL’ISIS A POLIZIOTTI SU “LES CHAMPES ELYSEES”
Marcel Duchamp dopo essersi interessato e divertito a passare dall’arte figurativa al cubismo, all’astrattismo al creare “Il grande vetro” (l’opera di una vita), il bravissimo giocatore di scacchi inizia a rompere gli schemi con “Nu descendant un escalier….” , un’opera che nella storia dell’arte ha importanza tanto quanto “Les Demoiselles d’Avignon” di Picasso. Duchamp mette in crisi il Cubismo analitico come Pablo Picasso aveva messo in crisi i Fauves. Duchamp era contrario a una pittura “retinica” e decide di fare dell’arte un atto estetico fino a comprare a New York un orinatoio per contestare la cultura moderna e creare dei “Ready-made” ossia confezionato non originale…l’orinatoio fu firmato con un nome qualsiasi Mutt. Separare l’oggetto dal contesto. Coì ciò che determina il valore estetico , non è più un procedimento tecnico come un lavoro, ma un puro atto mentale: una diversa attitudine nei confronti della realtà…e così via via con delle ruote da bicicletta capovolte e incollate su uno sgabello e così via ..fino a spazzare tutta l’arte che fino a quel momento aveva a sua volta sdoganato il mondo delle accademie.
In contemporanea Cèzanne continuava a rivoluzionare la pittura a suo modo,; si è sempre detto che il Mastro dell’Arte Contemporanea fosse lui, ma Duchamp rivoluziona il tutto. La forma della funzione di un oggetto non è la sua finalità. Gli Handy Warhol sono venuti dopo… In ogni caso è stato piacevole parlare d’arte al Quai Brandly con mio figlio di Picasso e dell’Arte Primitiva proprio quando dal 1900 al 1974 si trasferì a Parigi trasformando volti e figure e vasi e fiori in forme squadrate. Interessante anche l’Esposizione al Museo della Bastiglia sulla rivoluzione sessantottina ricca di documenti, libri, riviste, film, manifesti, ma male allestita. “L’esprit francais- Contre-culture 1969-1989”. Fatta bene invece la mostra a Montmartre tra quadri di Utrillo, la storia del Cabaret e del Cinema (Gaumont) e e le pellicole storiche girate sulla collina de le Sacre Coeur. Qui viveva Celine, Debussy e tanti illustri artisti. Oggi Lucchini vive in questo pittoresco quartiere massacrato dai turisti e fa numerose prose al suo teatro preferito, Antonine…se non sbaglio. Curiosa la mostra alla Casa Museo di Rodin e Kiefer…maestosi quadri e maestose sculture sparse anche per tutto il parco..incluso il mitico “Pensatore”. Al Louvre mi sono divertita a girare tra l’arte della grecia classica (Afrodite e Venere di Milo…Uauh!!!! e quella egizia con una puntata a Vermeer, sopra alla Vittoria di Samotracia.
Sempre al Museo di Jean Nouvelle “L’Afrique des routes”, la storia delle circolazioni di uomini, idee e merci attraverso il continente nero”…ha da insegnare qualche cosa…da non perdere!Ma chi meglio di Kiefer attraverso la materia forte e desolante delle sue opere puo’ fare comprendere la desolazione che ha lasciato l’uomo sulla terra. Guerre in Medio Oriente che coinvolgono l’America la quale si rifà con una superbomba contro l’Isis sganciata in Afganistan, ma la bomba a quanto pare non ha ucciso molti jihadisti, nemmeno uno a dire il vero…una prova di muscoli contro il Super-dittatore della Corea del Nord che minaccia di avere armi nucleari potenti tanto da arrivare nel “Nuovo continente” e muscoli anche per Putin che è accusato di sostenere Assad e qualche doppia storia incrociata con altro dittatore, quello turco , Erdogan, abile doppio giochista e criminale alla quale l’Europa affida i profughi che rifiuta. Si spera che il giovane cameramen-giornalista Del Grande venga liberato e non faccia la fine di Regeni in Egitto (il tutto è avvenuto sotto un altro terribile dittatore Al-Sisi.
All improvviso su Les Champes Elysees quattro islamici provenienti prevalentemente da Belgio e Francia hanno attaccato una camionetta della polizia e ucciso un agente e ferito gravemente altri due in mezzo a una folla di turisti e di parigini che si trovavano a passeggiare tra cinema cafè? concerto e ristoranti in direzione dell’Arco di Trionfo. Molti i presidi ma insufficienti per un esercito di musulmani radicalizzati in Francia e in Belgio. Un legame tra questi Paesi che nel segno del terrorismo non hanno uguali. Alcuni provenivano dallo stesso quartiere di precedenti attentati poco distante dalla piazza principale dove viveva e si rifugiava la mente del terribile attentato del 13 novembre di due anni fa e anche a quello di Charlie Ebdo. Per ora sono sospesi i comizi per le elezioni presidenziali, ma queste non sono annullate. Mancano solo tre giorni al voto. L’Isis rivendicando il gesto l’ha definito “Il Belga”, ma non un altro, quello poi freddato dalla polizia. Ferita anche una turista. Un attentato annunciato dopo due arresti a Marsiglia. La tempistica è raccapricciante. Les Champes Elysees affollati e appena finisce il dibattito politico scatta l’assalto al viale più luminoso di Parigi con mitra e pistole. Hollande è arrivato al quarto attentato della sua presidente. Hollande fa il discorso all’Eliseo e ne esce malissimo. La tensione è altissima. Terrore su “la ville lumiere”….Analizzata anche l’auto con la quale è arrivato il primo attentatore. Già nel 2001 un uomo schedato come pericoloso aveva compiuto lo stesso attacco. Altri complici del belga in figa, uno dei quali imbottito di esplosivo.