IL CINEMA CONTINUA AL LIDO DI VENEZIA ANCHE DOPO LA CONSEGNA E IL RICOSCIMENTO DI 8 PREMI COPRESI CARRIERA, MIGLIOR ATTRICE, ATTORE, SCENEGGIATORE, DIREZIONE FOTOGRAFIA…JAEGER LE COULTRE E RENAULT CONTINUANO A SPONSORIZZARE LA 73A MOSTRA DEL CINEMA
Il Festival del Cinema continua anche dopo la consegna dei leoni a partire da “I magnifici sette”, un capolavoro con un cast irripetibile, ha film che ha fatto la storia dello spettacolo…seguono altre proiezioni per l’amore degli appassionati del cinema ancora per qualche giorno. Dopo la comunicazione della serata conclusiva di ieri e la Consegna dei Leoni d’Oro, Argento e della Coppa Volpi, volevo raccontare meglio chi al Festival ha saputo fare spettacolo ma anche informarvi che il film filippino che ha vinto dura 4 ore.
Ci voleva Emir Kusturica per ridare al Festival quella magia che, assaporata con il film d’apertura” La La Land”, aveva poi ceduto il passo alla routine più o meno di lusso, al realismo più o meno rigoroso, alla noia più o meno d’autore. Qui tutto è sgangherato, surreale e drammatico, ilare e commovente. C’è la guerra, c’è l’amore e c’è la morte, la natura gentile e crudele, gli animali selvaggi e l’animale uomo, il più selvaggio e il più pericoloso, ma anche l’unico consapevole di cosa voglia dire sacrificarsi per la persona amata.
Intorno a Monica Bellucci e a Sloboda Micalovic, la prima in fuga dal generale che la vorrebbe come schiava sessuale, la seconda ex ginnasta in cerca di un marito che faccia dimenticare i troppi uomini che ha avuto, Kusturica costruisce il suo ruolo di Kosta, musicista trasformato dagli orrori della guerra in povero lattaio che, in sella a un asino, sfida le pallottole per dare da bere ai soldati del suo paese.
Oche, greggi di pecore, falchi pellegrini, orsi e serpenti rimandano all’Antico testamento e alla cronaca del Novecento, la musica fastosa e terribile della colonna sonora accompagna speranze e tragedie. L’asprezza della storia conficcatasi come un pugnale nei Balcani, si confonde con la dolcezza di microcosmi urbani pronti ad approfittare di ogni spazio di gioia lasciato dalla tregua momentanea del fronte. Solo che non basta il cessate il fuoco fra combattenti, perché la violenza ceda alla pace.
Costruito come una favola senza lieto fine, ma dove l’amore sfida e vince la dimenticanza, Sulla via lattea segna il trionfo prepotente al cinema, dopo nove anni di silenzio, di uno spirito ribelle, ruvido e infantile, immaginifico e impaziente. Molti film sono già nelle sale, altri arriveranno e altri per niente e come solito generalmente sono i migliori.