“DUE PARTITE” AL TEATRO MANZONI DI MILANO CON LA REGIA DI CRISTINA COMENCINI : ARTISTI RIUNITI

due partite ARTISTI RIUNITI, presenta “Due partite” di Cristina Comencini con Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Bevilacqua e la regia Paola Rota, le belle scene , disegno e luci di Nicolas Bovey, mentre i costumi sono di Gianluca Falaschi. va detto che lo spettacolo chiude il 19 febbraio. Ora passiamo entriamo nel cuore dello spettacolo senza svelare colpi di sceme o sorprese, ma addentrandoci nel tema e nella scrittura del delicato lavoro sempre volto a temi di carattere sociale che Cristina Comencini porta avanti da anni e non solo in teatro. Me la ricordo quando mi spiegava le sue convinzioni durante un ‘intervista proprio al Teatro Manzoni e al festival che si tiene ogni anno a Salina nelle Eolie….

La piecès è ambientata negli anni Sessanta; quattro donne giocano a carte in una casa. Ogni giovedì, da molti anni, si riuniscono per fare una partita, chiacchierare, passare il pomeriggio …   Portano con sé le loro bambine che giocano nella stanza accanto. Nessuna di loro lavora: fanno le madri, le mogli, si conoscono da molto tempo. Una di loro è incinta del primo bambino. Durante tutto il primo atto emergono storie e dettagli di esistenze parallele, che si  foto due partiteintrecciano con toni sentimentali e comici, sullo sfondo delle tematiche esistenziali e sociali degli anni ’60. La prima parte dello spettacolo, dominata dal tema della maternità, si conclude con la nascita di una nuova creatura.

Mentre, nel  secondo atto, a distanza di 45 anni, quattro donne vestite di scuro arrivano alla spicciolata in un’altra casa, per partecipare ad un funerale. Capiamo che sono quelle bambine che nel primo atto giocavano nella stanza accanto. Il tempo, l’evolversi della vita e l’esperienza c conducono a comprende quando la via sia breve, drammatica, felice e anche fatua. Ma cosa succede quando a poco a poco  colleghiamo le figure una dopo l’altra alle madri? Qualche volta per rassomiglianza, qualche volta per assoluto contrasto. A differenza di loro lavorano tutte, sono più consapevoli, ma anche tanto stanche. Una tematica che vede riflesse noi stesse in queste parti. Il destino della condizione femminile…

Realismo. Quasi due epoche allo specchio, due modi diversi di essere donne, alla ricerca di differenze e similitudini, nel tentativo di definire, oggi come ieri, la stessa identità femminile. Qualcosa che continua a sfuggire, così indefinibile da essere perennemente  a rischio; una sorta di cosmica energia, di tenace follia, che non intende farsi disarmare, e che risorge sempre, inarrestabile, per assicurare nuova linfa vitale.Una identità quella femminile in costante evoluzione, per cultura, inserimento come ruolo del sociale, nella famiglia stessa e in quel disfarsi drammatico di quei valori che facevo della donna una figura portante in molti ruoli che la vita affre…ruoli in trasformazione…una trasformazione che a mio giudizio volge più al peggio. La spettacolo ci lascio con uno sgardo indietro e uno in avanti? In presente è una sorta di “non luogo”.

La Comencini (figlia d’arte) spiega: “Come in un gioco di specchi deformanti. La commedia lavora su diversi livelli, è un meccanismo perfetto che alterna momenti di comicità a momenti di vera e propria commozione, ma quello che più mi  colpisce è un altro aspetto, fondamentale a teatro,  che è quello fantastico, fantasmatico. Le protagoniste di questa storia sono donne che si proiettano madri, madri che immaginano come saranno le loro figlie, figlie che hanno assunto, mangiato e digerito le proprie madri per farsi donne autonome, diverse, opposte, e sorprendentemente vicine.  Queste bambine che non vediamo mai e il loro perenne struggimento della crescita sono l’anima di questa commedia”. Come sottolinea anche Paolo Rota: “Co troviamo difronte a un divenire inquieto, per certi versi anaffettivo…lontano da quei canoni che una madre cerca in una foglia e contemporaneamente anche lontano da quello che una figlia cerca in una madre…un sentire diverso in attesa di un grande riabbraccio finale”.

Per i giovani uno sconto da 35 Euro a 15 Euro. Ne vale veramente la pena. Suggeriamolo alle nostre figlie anche.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Continuando la navigazione su questo blog, accetti l'utilizzo dei cookie. Maggiori informazioni

Questo blog utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo blog senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" si permette il loro utilizzo.
Per ulteriori informazioni consulta la cookie policy

Chiudi

Privacy Policy
Cookie Policy