FONDA E REDFOR SEMBRANO ETERNI. CON IL FILM “OUR SOLD OF NIGHT” SONO ALLA QUARTA PELLICOLA INSIEME E QUI A VENEZIA SI AGGIUDICANO IL LEONE D’ORO ALLA CARRIERA
Mancano 60 minuti all’inizio della conferenza stampa dove due mostri sacri del cinema parleranno ai giornalisti e risponderanno alle loro domande. Essere in prima fila è un privilegio. Questa sera in Sala Grande alle 22 riceveranno il Leone e dopo verrà riproiettato il loro film fuori concorso. Ottantuno anni Redfortd e settantanove la Fonda. Un po’ ritoccati, dimagriti ma con la grinta di sempre.
Nel film ci troviamo in una situazione dove il mondo è completamente capovolto , non solo sotto il profilo politico, eppure i protagonisti sono rimasti gli stessi, ultimo simboli di una Hollywood che sta scomparendo, se non è già scomparsa, quell’età cosidetta dell’oro che produceva blockbuster. estetica, etica impegno sociale e contemporaneamente lasciava liberi personaggi come Polloack e Hal Ashby per fare un esempio. In principo c ‘era Marlon Brando, la guerra in Vietnam e i Beatles…Poi Netlix e “Desaparecito”. Parliamo di due estremi, mezzo secolo di cultura pop che ha influenzato generazioni e generazioni, ma Redford e Fonda sembrano essere rimasti illesi perchè avevano poco meno di trentanni quando si sono incontrati per la prima volta nel 1965 sul set “La caccia” di Arthur Pen. Oggi sbarcati al Lido sembrano un po’ cambiati. Ho appena rivisto il bel film con Redford e Dustin Hoffman, “Tutti gli uomini del presidente”, un vero capolavoro…e mi commuovo a pensare che Offman abbia compiuto 80 anni..come saltava nel film”Il laureato” sul suo duetto rosso decapottabile”..
Tormiamo alle due leggende, Redford e Fonda: la faccia “giusta” dell’America. Ossia quella che abbiamo amato con i suoi film liberal, impegnati ma anche infarcitio di attualità. Abbiamo visto prima la versione “radical e contestatrice”, poi quella “disincantata del riflusso”. Redford ha una marcia in più sia come attore che come regista e produttore, la Ford, figlia d’arte, tutti la conobbero in “Barbarella” , inquieta. Vi ricordate “A piedi nudi nel parco?”..ma anche nel “Cavaliere elettrico” di Pollack. Ora rivediamo la storia dell’America degli anni Settanta con Redford che incarna i valori democratici e dell’impegno ecologico (Il candidato” del 1972 ricordate? Redford ci ha sempre fatto pensare dal Grande Gatsby aagli ultimi film, con il suo cipiglio kennediano nel “mondo dell’auspicabile”. La Fonda con il marxista Jean-Luc Godard in “Crepa padrone tutto va bene” del 1972 e i due Oscar per “Uno squillo per l’ispettore Klute” dello stesso anno, ma anche “Tornado a casa” del 1978 con divagazione sui problemi del Vietnamdel Nord…ci ha stupito quando ha lasciato la sua militanza politica guadagnandosi però in patria l’astioso soprannome di “Hanoi Jane”. Negli anni Ottanta, l’attrice ritorna verso valoro tradizionali, più composti per così dire (lui dedicandosi anche alla regia con Gente Comune e poi sfondando con Syder), Pollack, il Sundace Fim Festival…Jane allora si rivela furba, diventa una donna d’affari con le sue lezioni di aerobica vendute anche in vidiocassetta. Ma propriuo lei così ginnica viene colpita da un infarto..ironia della sorte. Superati gli anta..la coppia possiede nacora oggi quella dote misteriosa e peculiare delle star doc. Entrambi hanno la capacità di irradiare dallo schermo in eterno, quella luce misteriosa quasi autogenerata e così ben archittettata da veri professionisti.
“Con Jane ci siamo intesi subito, dalla prima volta nel 1965 sul set “La Caccia” inizia parlando Robert Redford in conferenza..”. Il regista soddisfatto dell’operazione, Rietesh Batra..con loro nel film e film palco Matthias Schoenaerts e Bruce Dern. Il film è fuori concorso. Ma chi ha già il biglietto può vedere alle 22 in Sala Grande la cerimonia di premiazione e il film. gia questa mattina davano il tutto esaurito persino a pagamento per il pubblico. Lui in giacca grigia e jeans…sotto una maglietta bianca a maniche corte e lei elegante in bianco, camicia e calzoni e dopo avere risposto a tante domande del pubblico sono andati sul red carpet a farsi fotografare dei fotografi e dal pubblico.
Redford ha dichiarato che ha preferito fare fare il regista a un giovane per offrire nuove opportunità e inoltre ha aggiunto che questo sarà il suo ultimo film come attore perché fare il regista è troppo impegnativo. Quindi non vedremo piu’ nuove pellicole con Jay Gatzby ma solo grandi denuce: “Il sogno americano non è cambiato…io proseguo con il mio laboratorio da anni per fare conoscere la cinematografia e aiutare i giovani sensibili ai problemi sociali e politici”. Per quanto riguarda l’amore la Fonda ha risposto:”Prima di fare “A piedi nudi nel parco con Redford avevo fatto un altro film, ma questo mi ha emozionata tanto, il rapporto amoroso tra due persone è importante e possibile anche il tarda età, un tema che corre lungo questa pellicola, anche se i figli devono stare sempre in primo piano…con Redfor..ed è reciproco ci siamo ritrovati come da ragazzi, abbracciati, baciati e divertiti”.