IL PITTORE VALERY APRE UNA SERIE DI EVENTI CHE CONIUGANO ARTE E OSPITALITA’ IN OCCASIONE DELL’EXPO ALL’HOTEL CARROBBIO DI MILANO
La famiglia Bertolio, che da oltre 5 generazioni si occupa di hotellerie (dai laghi, al mare fino in città, ha dato il via ad una serie di chermesse artitiche volute da giovane manager di famiglia, Iacopo, che in occasione di Expo, ha voluto dedicare degli spazio all’interno dell’Hotel Carrobbio, in pieno centro storico a due passi dal Duomo e dal Circo Romano, per rilanciare anche in nome di Leonardo da Vinci il lato artistico della nostra città, spesso sconosciuta dai suo abitanti e poco conosciuta dagli stranieri. Quale vetrina migliore per un amante dell’arte ci può essere se non l’evento degli eventi, l’Expo del 2015 ? Per meglio fare conoscere una nuova generazione di creativi, Iacopo Blanc Blanc grazie al sostegno di Pubblico & Co. nella figura di Paolo Blanc ,e al patrocinio della Veneranda Biblioteca Ambrosiana ed Exphouse, ha voluto ospitare a turno camere di albergo trasformate in veri e propri studi di pittura e scultura, ma privilegiando per l’inaugurazione di questo nuovo corso, l’esposizione delle tele di Claude Valery tra astrattismo e nuova figurazione, lavori che hanno una duplici visione tra giorno e notte. La sorpresa è stata apprezzata da tutti gli ospiti della serata che aveva come tema l’arte accompagnata per l’occasione del cibo (tema di Expo) proveniente dalla Val di Susa e anche dal Colle del Sestriere.
La sera è stata arricchita da spiegazioni di Danilo Dagradi esperto della Milano storica, svelatore di segreti dati per scontati dimostrando anche il loro contrario. Un esempio? Non è vero che Leonardo progettò i navigli, se mai creò delle macchine per ripulirle e modificò la grande chiusa e conca alla fine di Piazza san marco, stessa cosa vale a Bereguardo dove ciò che si creò prese spunto dagli studi del maestro. Altro fatto non vero è che il Toro fatto a mosaico sulla pavimentazione sotto la Galleria di Mengoni, Vittorio Emanuele, il Toro viene schiacciato con un tacco con tanto di giravolta perchè porta fortuna, la verità è che i milanesi erano in conflitto con Torino allora Capitale e quindi in segno dispregiativo la figura dell’animare veniva calpestata. Oggi metterlo a posto, visto che è fatto a mosaico costa 100mila euro…..Perchè il Duomo si chiama Duomo di Milano? Quale è il suo vero nome? A Venezia c’è la Basilica di san Marco e non si chiama Duomo, mentre sulla nostra maggiore cattedrale c’è il suo nome “S. Maria Nascente”…. Non è la prima volta che al Carrobbio si tengono lezioni da “Milano da vedere”, un’occasione culturale che fa scoprire e riscoprire la Milano romana, pagana, imperiale, cristiana, viscontea e sforzesca.
Con Iacopo Blanc anche l’architetto Massimiliano della Foglia, il design Federica Bozzola dell’Accademia di Brera (una laurea dal titolo “Leonardo Expohouse”, anima del progetto), con Paola Bertolio, la zia Martina…a illustrare gli eventi che proprio in questi giorni prenderanno forma iniziando con il creare un viale alberato creato da design che introduce all’interno della storica struttura delle Cinque vie. Studioli in legno e cartone, colori, tempere, oli e pennelli saranno i materiali che più di tutti alimenteranno al fantasia degli ospiti dell’alberto la cui famiglia da ben cinque generazioni porta avanti in nome della qualità e della ospitalità. Va precisato che l’Hotel Carrobbio è stato aperto nel 1990. Via Medici si trasformerà, proprio nel tratto vicino all’Ostello Bello, in un laboratorio costante e prolifero non dissimile, facendo le dovute proporzioni, tra quello di Leonardo da Vinci e l’attuale situazione milanese. In nome del genio da Vinci, si è mossa persino la Pinacoteca Ambrosiana e l’associazione “Milano da vedere”… per sostenere il progetto. Un’occasione per giovani talenti di farsi conoscere e di offrire ai clienti nuovi percorsi per conoscere la nostra città segnata dai Signori di Milano, Sforza e Visconti e dalla creatività di Leonardo che alloggiava e lavorava non lontano da qui, tra i suoi Orti di Corso Magenta e il Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, ma anche Palazzo Reale. Incredibile ma vero, durante a serata che si è consumata tra Champagne e risotti alla milanese (offerti dal Ristorante Santa Marta), nonchè formaggi e salumi piemontesi (San Damiano, Val di Susa, e Cesana per i dolci, l’azienda vinicola è quella di Aldo Massaro)….Non sono mancati dolci e pani e grissini del Piemone che il fratellino Rocco di Iacopo usava come bacchetta magica aggirandosi tra le sale con i suoi bei capelli riccioluti di colore biondo… Si è saputo anche grazie a Milano da Vedere che i Signori di Milano donarono una casa proprio in Corso Magenta 13 a Lorenzo il Magnifico: quel portone spesso è chiuso, ma dietro di esso si celano tanti segreti di una Milano ancora sconosciuta, a due passi dal Monastero di San Maurizio ricco di affreschi del Luini (Bernardino XV) e non lontano dal Museo Archeologico e dalla Torre di Ansperto. Il tutto a due passi dal Castello Sforzesco e dalla Basilica di Sant’Ambrogio e dal Museo della Scienza e della Tecnica, ma anche dal Palazzo di Cecilia Gallerani, la “Dama dell’Ermellino” dipinta da Leonardo, la signora che tanto contava per Ludovico il Moro, dama colta e amante discreta. Il Palazzo è proprio quello dove ora da via Broletto vi è la Consob creata dallo Studio dell’architto Albini e dall’altra c’è il Piccolo Teatro di via Rovello. Omaggio a Leonardo, e uno a Claude Valery. Un vernissage da vedere e da gustare è stato quello di ieri sera si è tenuto nella dimora storica dell’Hotel Carrobbio grazie a chi crede ancora che Milano è viva e che la nostra tavola, il made in Italy non ha concorrenti…La rivista Vialattea riporta in prima pagina un’opera dell’artista. “Alchimia in Vialattea” del pittore del Monginevro con la voce dall’inflessione francese, spagnolo, spiritoso, mattatore e che crede nelle sue creazioni cromatiche riconosciute in tutto il mondo sfiorando solo un poco l’arte figurativa, ma sfumando al massimo la tela fino a farla diventare un qualche cosa di onirico e Surrealista: “Dirò una follia, ma studiando Leonardo, ho compreso che per quei tempo la sua pittura era in un certo senso surreale e avanguardista…” ha detto Valery. Applausi e degustazioni, prove luci per i quadri e musica, storia di Milano e novità Expo. Ma la storia più affascinante l’ha raccontata la signora Luciana, madre di Paola e nonna di Iacopo che ha visto il grande regista Lattuada nel suo albergo di Spotorno e in spiaggia (quella dell’hotel) girare un film con la bella e giovane moglie, ma anche Valeria Moricone, personaggi come Mike Bongiorno e tanti, tanti altri grandi personaggi del mondo dell’arte e della moda e della Tv di allora. A Parigi Iacopo ha acquistato un dipinto della Gioconda di Leonardo eleborato, ricco di colori che sta sullo sfondo di una parete d’ingresso dell’Hotel, un portafortuna che gli sarà utile per questa bella iniziativa in nome di Leonardo. E visto che abbiamo citato l’Ambrosiana è doveroso fare sapere che l’architetto, fautore di mezza Milano a cavallo tra Ottocento e Novecento (nonchè della città del Vaticano), Luca Beltrami, ha donato l’intera sua raccolta vinciana proprio all’Ambrosiana.