IL SALONE DEL MOBILE SI E' CONCLUSO. HA VINTO LA VITALITA' DI UNA CITTA' CHE RIMPIANGE IL SUO PASSATO. POSITIVA E' STATA L'ENERGIA, LA CARICA DI IMPRENDITORI, DESIGNERS, ARCHITETTI. IL FUORI SALONE HA AVUTO LA SUA PARTE… PERSINO LA ROLEX HA VOLUTO FARE LA SUA PARTE.
Al di là del mio parere personale, devo dire che in tanti hanno condiviso gli sforzi di una città dormiente che sotto il sindaco Pisapia sta spegnendosi e con essa gallerie d’arte, ristoranti, negozi, parcheggi e persino quel sano divertimenti serale. C’è l’area C ed è costosa, i mezzi pubblici aumentati, le strisce per i residenti cancellate per lasciare sempre più posto a linee blu che si pagano tutta la notte, una città che inizia ad assomigliare ad Atene. Mentre le tasse comunali aumentano ma le strade sono disastrate, i marciapiedi insicuri e pericolosi per via di quelle maledette biciclette che ti trovi in mezzo agli stinchi o in auto in contromano. Aumentano gli orrendi cartelloni luminosi pubblicitari anche davanti a edifici d’epoca, ma non calano mai le orrende e scomode biciclette che hanno tutto da invidiare a quelle parigine. Grazie al Salone del Mobile la Città ha potuto respirare un’aria di normalità, nonostante non si sia placata la raffica di multe. E tutti, stranieri a contestare quell’orrendo monumento fontana su ambo i lati di Largo Cairoli che coprirà il Castello fino all’Expo e che sempre per volere dell’intelligentisssimo sindaco e della sua Giunta ha portato di conseguenza la chiusura della circonvallazione intorno al Castello, un piano urbanistico fantastico, anche per turisti e abitanti di Milano per non intasare le strette arterie del centro. Gli abitanti sono imbufaliti, gli stranieri e tanti milanesi sono stupefatti per l’ennesima scempiaggine di questa amministrazione comunale che pensa al virtuale e a un modo poco ortodosso per fare cassa, però è bravissima a spendere soldi senza criterio. L’orrendo monumento fatto da questo architetto, di cui non mi piace fare cattiva pubblicità, porta via la vista del Castello Sforzesco anche per i turisti e distrugge l’asse via Dante, Cordusio, Piazza Giureconsulti fino a Piazza del Duomo. Una volta in pizza Duomo ci consola la Mostra di Munari, Manzoni e Bernardino Luini, nonché Klimt e Kandinskj.Ma a dare un bel impulso è stata la notizia che il Gruppo Frau, di cui fa parte anche arte anche Cappellini che da sempre sceglie linee di prodotto innovative, ha saputo accaparrarsi un importante Premio.
Cappellini al Salone aveva allestito “Cap Town” per segnalare che i tavolini NOM di Bakery Studio hanno vinto il Red Dot Design Award nella categoria “Best of the Best”. I tavolini sono stati progettati da Ran Amitai e Gilli Kuchik di Bakery Studio, segno dell’alta qualità nel progetto. Vi hanno partecipat 53 nazioni: la cerimonia di premiazione avverrà il 7 luglio nella cornice scenografica nel Teatro dell’Opera di Essen di Alvar AAlto. Fatti che fanno dimenticare come Milano si stia riducendo per l’incuria di questa Amministrazione Comunale si sia abbassata di livello, impoverita, 300 negozi chiudono ogni giorno e i milanesi dovrebbero essere contenti.
Torniamo a cose più piacevoli, a questa energia che ha visto in prima fila schierarsi tra le cose più innovative e interessanti la Triennale, La Statale, Palazzo delle Stelline, Il Credito Valtellinese, Tutta via Savona e Tortona, la zona Magenta, i tanti negozi di arredo e mobili della città, dalla Cartell a Cassina, Cappellini, Flos,Flexform,, Superstudio, De Padova, Fontana Arte, da Brera a via Oslava, Artemide, B&B,,Knoll, Frau, Catelli, Boffi, Molteni (libreria, sedie, poltrone, madia di Giò ponti), Scavolini, Bulthaulp, Lambrate, Le Cinque Vie, un mix di esposizioni, party, che hanno Fatto rivivere luoghi che la crisi ci stava facendo dimenticare. Il Politecnico ha dato il suo contributo con una serie di iniziative “Il sistema Design- politecnico) dove gli studenti sono stati i veri protagonisti di queste vetrine (27migliori Progetti per il Concorso tagliacarte. Ma anche via Spadari si è unita al coro con Noberasco, la Durèe, Peck..L’Ambrosiana e poi ancora BMMC Archittettura con Renzo Serafini esperto di luce, Ethimo, Fabrizio Sclavi da Cucchi, Design Week, l’altra faccia della Salone del Mobile che ha funzionato benissimo sia in Fiera che in città, è riuscito a coinvolgere da Hermés che nelle sale napoleoniche di Palazzo Serbelloni ha fatto riemergere il lavoro artigianale, ma anche sono state lanciate una serie di lampade. La Rolex ha ospitato da Pisa su quattro piani in via Manzoni angolo via Montenapoleone, dove sono stati esposti gran parte dei mobili in produzione dello Studio Albini che si sta occupando della nuova sede della Rolex qui a Milano, grazie all’intuizione dei fratelli Marini, numeri uno della Rolex Italia e Mondo.che hanno voluto dare continuità alla storia..
La nuova serie del Museo del Design di Beppe Finessi accompagnato da un catalogo Italo Lupi, ci illustra la storia del design dagli anni Venti fino ai nostri giorni, dove gli oggetti sfilano in una perfetta sequenza per ordine e data allestiti semplicemente con tavole di legno rigorose e una grafica verticale sempre per opera di Lupi. Contenti tutti a partire dal suo presidente Claudio De Albertis. Il titolo esatto è “Dall’autarchia all’auto costruzione”, ultima fase di un mestiere da veri intellettuli-artigiani. Anche la Galleria Loumi di via Sant’Orsola 13 che ha esposto le foto di Steve McCurry, ha dato il meglio nel suo campo tra tappeti preziosi sculture e Budda antichi, nonché totem orientali di rara bellezza. Donatella Pellini nel suo magnifico negozio Show Room ha praticamente messo in mostra i migliori bijoux di rara bellezza ispirati a partire dagli anni Venti e Tenta fino ai nostri giorni. E per finire l’angolo del quartierino Becara ha ospitato pezzi originali per esterno e la Galleria Rubini di via santa Marta ha esposto mobili di vari design tra cui un letto fiorito dell’artista anche pittrice Fornasieri. Anche De Wan ha portato in scena multioggetti tra il classico e lo stravagante, mentre c’è invece chi si è dato per non sbagliare un tema unico: Fornasetti. Sta entrando nel mercato delle luci la società KosLight Service specializzata in led.
Tornando alla Rolex, nel Palazzo dove c’è Pisa in Montenapoleone angolo via Manzoni , mobili di Franco e Marco Albini, riprodotti da Cassina, Arflex, Bonacina…dal dondolo (“Canapò”), alla tre Pezzi, una magnifica poltrona dalla versione in stoffa rossa, beige o in pelle mera, lampade (Nemo), librerie come il Veliero, scrivanie, sedie (Bianca prodotta da Tacchini) dalla Luisa alla Florezia, versione poltrona, grande sedie di vimini più da veranda, in quanto vere e proprie poltrone comode con un bel cuscino rosso tondo al centro, oggetti…che fuori salone si possono ammirare alla Fondazione Albini di Via Telesio 13 a Milano. Per questa 53a edizione del Salone Internazionale del Mobile è pezzo forte è stata luce (e bagnati dalla luce sono stati i migliaia di spettatori) dall’ottimo livello visivo abitativo e di design anche se non mancano i nostalgici lampadari in carta o materiale analogo come Foscarini, nonostante gli esperti di cinema i led sono ancora in fase di evoluzione per raggiungere l’ottimale. Manca ancora qualche cosa. America o Germania possono essere superati. Il cinema dice Ercole Visconti , esperto del settore spiega:”..è stato il primo a sperimentare le lampade a scariche…il cinema è un elemento di test ancora oggi”.