INTERVISTA A SILVIO GARATTINI ALLA VIGILIA DELLA RIAPERTURA DELLE REGIONI ITALIANE E I CONFINI DELLA NAZIONE …3 GIUGNO 2020

 

GARATTINIdownload (1)Professor Silvio Garattini, lei di esperienza ne ha tanta. Scienziato e farmacologo di fama internazionale, presidente e fondatore dell’Istituto milanese Mario Negri, nato a Bergamo il 12 novembre 1928…e ancora oggi dirige la parte di ricerca dell’Istituto.  Ne sono passati di anni da quando si è laureato alla Statale di Milano, ma ogni volta che mi capita di vederla e parlare con lei sembra che il tempo non sia mai trascorso. Ma veniamo al punto.

Il 3 giugno le regioni italiane apriranno tutte insieme, contrariamente a due giorni fa quando la Lombardia rischiava di rimanere isolata…E’ d’accordo di questa scelta?

“Certo, non avrebbe avuto senso altrimenti, in piu’ ora arriveranno straniera in Italia e i voli e i mezzi di trasporto da treni a metropolitane ad aerei sono in funzione. Va ricordato che la Lombardia rappresenta un sesto della GARATTINI E MONTALCINIdownload (1)popolazione del nostro Bel Paese. E poi sarebbe stato anticostituzionale aprire altre regioni e lasciarne una con dati comunque confortanti”.

Quali indicatori occorrono per la Fase 2. Per la Lombardia occorrono aiuti anche ai Comuni. Sono 13 le città metropolitane. Per tutte le città metropolitane occorrerebbero 6 miliardi, ma il governo Conte sembra essersi dimenticato dei sindaci. Nonostante le proteste degli stessi. Ma chi non protesta per le promesse del governo che dovevano essere tempestive: liquidita alle aziende piccole, medie e piu’ grandi…cassa integrazione per tutti, prestiti bancari garantiti…Le 600 euro le hanno avute solo il 18 per cento degli italiani. Eppure Decreti su decreti, pagine su pagine ma neanche un Euro. Intanto che cresce la disoccupazione per la salute come si mette con questo virus e i suoi numeri da algoritmo?

”L’RT resta sotto la soglia..ricoveri, nuovi guariti e altro..calcoli che servono per testare il virus oltre a individuare se un certo numero di individui a seconda delle aree possono essere a rischio per isolare ulteriormente il Covid-19. E poi è necessaria in sicurezza la  ripresa del lavoro perché ora che arrivano gli aiuti europei sarà lunga. Il vero problema sono i test sierologici, quelli del sangue valgono poco e spesso imprecisi a  seconda di quale laboratorio li fa. Ma in sostanza non hanno valore e non danno patente immunità. Inutile che chiedono patenti di immunità anche con tamponi come vuole fare la Sardegna o Sicilia perché il tampone ti dice se sei positivo o no e nel caso di si vai in quarantena, oggi si parla di 15 giorni…ma dopo il secondo tampone se uno è positivo me vanno fatti altri due anche a distanza di poco. RT  con 0 quando lo raggiungeremo?!

Allora è un businnes il test sierologico?

In certi casi si in altri serve per monitorare la popolazione, quante sono le regioni o gli stati infettati. Insomma, I test fotografano al popolazione. C’è chi ha l’anticorpo ma ha ancora il virus. Oppure un’asintomatico che non ha sentimi, febbre, non percezione dei sapori, congiuntivite, raffreddore e tosse, una volta che ha fatto il test del sangue e risulta sano, dopo due ore puo’ infettarsi.

Ricordiamoci che un italiano su tre è asintomatico.

E con i tamponi cos si stabilisce sia che li si faccia a caro presso privatamente sia in un ospedale?

Una popolazione testata con tampone oggi come oggi al 30 per cento dice poco. In Italia poi mancano i reagenti e non sta a me dire perché e per colpa di chi. Il 30 per cento dei tamponi li fanno prima sugli operatori sanitari, persone con patologie serie e sugli anziani… anche su amministratori pubblici e dovrebbe essere giusto anche su personale ATM e cosi via.

Il tampone in quali casi si fa, al di la dal fatto se uno ha sintomi forti da Corona Virus o se deve fare un’operazione?

Migliaia di asintomatici dopo un tampone che esclude la positività della malattia, si puo’ ricontagiare dopo un giorno, un giorno e mezzo. Nel caso che il tampone riscontrasse positività, allora dopo una quindicina di giorni se ne fa un altro e dopo anche due giorni un altro ancora.

“Gli albergatori si lamentano se arriva gente da regioni o da Stati, visto che aprono ora le frontiere e vorrebbero il patentino di immunità, ma non puo esistere per legge perchè già scientificamente sarebbe nullo dopo due giorni. Sai per la bilateralità tra Stati, certo che un americano o un inglese, per fare un esempio non sarebbe il massimo per una Italia ancora convalescente. La bilateralità di ingressi da un Paese all’altro ha senso se le situazioni sono equiparate senno il rischio di contagio cresce. Il Veneto toglie la mascherina all’aperto, no in coda al supermercato o farmacia o negozio o bar…La mascherina è un farmaco salvavita come il distanziamento, lavare le mani..Zaia dice:”Non è che dobbiamo andare in guerra”. So che è riuscito il trapianto polmonare al policlinico di Milano grazie all’equipe del responsabile della Chiururgia Toracica e Trapianti di Polmone, il prof. Mario Nosotti a un giovane di 18 anni. Chi sia il donatore e quanti anni abbia non si puo’ sapere per privacy. Lo spunto da una equipe cinese che su due o tre pazienti aveva dato buoni risultati”.

RO, mi corregga se sbaglio, indica la trasmissione nella fase iniziale dell’epidemia, mentre RT rileva il tasso di contagiosità dopo l’applicazione di misure atte prese dopo il diffondersi della malattia..descrive il tasso di contagiosità dopo le misure di contenimento. L’Istituto Superiore della Sanità aveva calcolato RO nelle regioni piu’ o meno colpite: Lombardia 2,51, Emilia Romagna 2,84, Toscana 2,50; Lazio 3; Puglia 2,61….Oggi i dati sono confortevoli.

“ Certamente. RT cambia molto piu’ i fretta  ma deve rimanere sotto 1. Una persona ne infetta uno; uno ne infetta di meno…anche se non è l’unico indicatore se la regione è piu’ o meno a rischio proprio perché sono 21 i valori su cui si basa l’algoritmo dell’Istituto Italiano della Sanità che vanno dai ricoveri, alle dimissioni, ai nuovi casi…ecc.”.

Parliamo dei farmaci che rallentano la virulenza del Covid 19 finora utilizzati …

“Il primo, la combinazione di quello contro l’AIDS, Copravirus e Ritonavir, ma non sono attivi perché sono tossici. Il secondo è il Rendesivir, approvato e riduce di qualche giorno la presenza in ospedale. Ma poco cambia si muore comunque se la forma è grave. Terzo è idro-clorochia e cloro china, ma sono i piu’ tossici. Non diminuiscono la mortalità. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha tolto questi farmaci dalla lista. L’AIF ha deciso di non rimborsare piu’ chi usa questi farmaci se non per ragioni sperimentali. Quarto, esiste la Tocimizumab, è un antinfiammatorio usato per l’artrite reumatoide. Ha una forte componente disinfiammante. E’ stato testato ma è in corso di sperimentazione. Cinque,  l’Eparina, somministrata sotto cute. Nei polmoni molti fori o alveoli sono otturati nel malato dal sangue coagulato. Sesto, parlo del plasma di convalescenti da Covid. E’ un vecchio trattamento di 100 anni. Si usava per la rabbia, il tetano…Pisa farà la Banca del Plasma: si cercano anticorpi dal plasma per estrarli…Ha deciso Roma che sia Pisa a farlo, mentre la Lombardia con Mantova e Pavia i primi ad attuarlo”.

Il vaccino sembrerebbe la soluzione finale a questo misterioso e incomprensibile virus. A che punto siamo? Molti esperimenti sono falliti. Quali quelli in vigore?

“Vi sono 8 gruppi e parliamo dalla fase sperimentale animale a quella dell’uomo, mi qui bisogna andare con i piedi di piombo.  Dall’America all’Australia fino alla Francia e alla Cina il lavoro è frenetico. La Cina sta lavorando a questo programma abbastanza avanzato realizzato in modo classico. La Ditta Moderna negli USA che sta sviluppando un vaccino sotto la guida di un italiano molto è altrettanto promettente. Se l’Olanda con i suoi laboratori sta dando buoni risultati, altrettanto buoni sono quelli di Israele, ma teniamo conto di grandi passi avanti di quelli registrati da Pomezia con Oxford, forse finanziati un domani da Bill Gates, Astrazeneca è la Multinazionale che si occupa dell’esperimento salva vita. Il principio è che dagli umani si producano anticorpi..varie sono le fasi. Come sono questi anticorpi e quanto dureranno ma anche bisogna vedere sull’uomo la tossicità..bisogna essere certi che non causino danni laterali. Ci vorranno un dodici mesi circa forse, io mi auguro anche prima”.

Ci saranno nel caso di vittoria della scoperta di quello giusto, tempi x l’industria del farmaco e tempi di distribuzione e da quali stati si parte…

“Naturalmente. Vanno considerate anche le aziende farmaceutiche piu’ idonee…C’è anche da dire che prima il tanto sospirato vaccino andrà a tutti i sanitari, medici, infermieri, paramedici e così via….Poi a chi è piu’ esposto al pubblico. Terzo andrà agli anziani e quarto a che ha patologie come tumori, cardiopatici ecc…Infine a tutti quanti..Come si vede la strada è lunga, ma sarebbe un buon inizio”.

Si parla molto di fare i vaccini influenzali e quelli  antipneumococco in autunno. Saranno utili ad alleggerire un eventuale contagio?

“Sì, l’idea è buona. Basti pensare che la Germania li fa da anni, anzi è obbligatorio il vaccino antipneumococco . Attenua la forza dei batteri della polmonite, non serve propriamente al Covid ma aiuta.  I vaccini antinfluenzali li consiglio dopo i 60-65 anche questi evitano influenze forti…e relative conseguenze. I due vaccini vanno fatti con una certa distanza … Ma un virus di questo genere nessuno lo ha mai visto e gli scienziati di tutto il mondo non ne comprendono l’essenza e la virulenza. Vaccini pneumococco e vaccini influenzali dipende chi li paga..Lo Stato? L’OMS che posizioni avrà? L’Ist. Superiore Sanità o il singolo cittadino? Questa domanda ce la dobbiamo fare anche se un domani verrà scoperto il vaccino per il Covid19. Ormai gli antibiotici fanno ben poco, il nostro corpo si è abituato e c’è così una forte resistenza ad essi”

Si parla di ondata di ritorno del Corona Virus. L’apertura delle regioni e dei confini italiani agli stranieri comporta seri rischi?

Sull’ondata di ritorno naturale di questo virus, nonostante il gran parlare degli scienziati, non abbiamo nessuna certezza. Non è vero che il virus si è indebolito o mutato..qui ognuno dice la sua. Sono cambiati i fattori che determinano una verta virulenza.

Abbiamo davanti un virus strano, diverso dai soliti, nei comportamenti e nelle variazioni. Magari per decenni non sapremo nulla su di lui..nel frattempo cerchiamo il vaccino.

Per l’apertura delle Regioni in Italia e per il flusso di stranieri vuoi vacanzieri o per lavoro vanno aumentate le misure di sicurezza per difenderci dal virus..dobbiamo convivere con esso e continuare a lavorare, là dove è possibile e in sicurezza. E’ prevista la caduta del Pil al 13 per cento. Il rischio è anche morire di fame e miseria. Tanti sono i disoccupati e le imprese piccole o grandi che non ce la fanno già da ora a riaprire. Poveri i nostri giovani, anello debole della catena. Ci vuole piu’ Europa”.

Ci respingono i greci,  gli austriaci…siamo sempre “untori?”. I Paesi nordici hanno chiuso alla Svezia. I greci, aggiungo non vogliono per le vacanze o altro neanche i francesi, gli inglesi e gli spagnoli, coloro che hanno avuto un’incidenza di contagio forte.

“Penso che come tutte le regioni in Italia si debbano aprire tutte insieme anche gli Stati, però non è la mia materia. Non si capisce come l’Europa sia organizzata. Se una persona si presenta con un passaporto spagnolo o italiano o francese o inglese, quale legge attesta il fermo? Agli italiani consiglio di stare in Italia e aiutare così economicamente anche il nostro Bel Paese!. La globalizzazione ha fatto tanti danni e forse piu’ che inseguire l’esotico sarebbe meglio riscoprire le bellezze italiane. Riscoperte anche alla portata un po’di tutti”.

Ma del prof. Zangrillo del San Raffaele non si vuole esprimere-forse la realtà sta a metà…


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