“JACKIE” (KENNEDY), REGINA SENZA CORONA, VIENE RACCONTATA DAL REGISTA CILENO PAPLO LARRAIN DANDO VOCE ALLA VEDOVA. RESTAURO DELLA Più CHE ATTUALE PELLICOLA “PROCESSO ALLA CITTA’ DI LUIGI ZAMPA. DOMANI GRANDE ATTESA PER DELMONDO’
In concorso qui al Lido di Venezia per la 73a Mostra Internazionale di Arte Cinematografica, “Jackie” del regista cileno Pablo Larrin che ha voluto raccontare un angolo di storia del Novecento portando alla luce per la prima volta la voce di Jacqueline Lee Bouvie Kennedy Onassis (che sposò circa 10 anni dopo la morte de marito). Una coppia di potere e glamour che rimane alla Casa Bianca due anni e 10 mesi. Alla Casa Bianca è rimasta intatta la stanza di Abramo Lincoln dove la stessa Jackie si rifugia spesso dopo l’assassinio del marito avvenuto a Dallas il 22 novembre del 1963. E’ proprio comunque sotto la regia di Jacqueline che nei due anni della presidenza Kennedy la Casa Bianca si trasformò in una sorta di regno incantato, una “Camelot” democratica aperta a intellettuali, musicisti e gente dello spettacolo. Jackie non badava a spese nemmeno per i funerali che li volle come quelli di Lincoln. Un ritorno per la sua immagine? Con i bambini piccoli sempre presenti e sotto i riflettori….immagini che hanno fatto il giro del mondo….
“Nonostante sia stata fotografata migliaia di volte”, dice Larrain e nonostante su di lei siano stati molti libri, Jacky rimane la più sconosciuta donna famosa dell’era moderna. Ho cercato con il mio film di raccontare come questa donna trasformò in tre giorni l’assassinio del marito del marito in una sorta di consacrazione e testamento politico facendo dei suoi funerali un cerimonia mitica destinata a lasciare il nome di Kennedy nella storia indipendentemente dai suoi meriti”. Infatti è sull’onda dell’emozione per questo lutto che Robert Kennedy anni dopo correrà per la presidenza degli Stati Uniti e, come per una sorta di nemesi finirà anche lui assassinato (da uno psicopatico). Il lavoro di John Fitgerald Kennedy e di suo fratello Bob come lotta per i diritti civili, progetti spaziali, la guerra in Vietman passarono in un batter d’occhio al vice e futuro presidente Johnson…In realtà sarà Nixon a chiudere definitivamente il pasticcio vietnamita in cui gli USA si erano andati a ficcare , così come ad aprire il nuovo corso con la sua apertura nei confronti della Cina.
Larrain affida a Natalie Portman il compito di disegnare la personalità di una First Lady di ghiaccio, in apparenza molto sofferente, in realtà grande calcolatrice. Non si spiga nel film la preoccupazione di Jackie di una povertà futura per lei i suoi figli, ma anche questo fa parte dell’immaginario. Per la cronaca Lee Oswald sparò da un tetto di Dallas con un fucile ad alta precisione . Successivamente arrestato venne arrestato, venne ucciso nemmeno due giorni dopo nei corridoi de Tribunale da Jack Ruby che morirà subito dopo. Nonostante una commissione ad hoc , la commissione Warren abbia finito per stabilire che Oswald agì da solo ancora 5 anni dopo come veramente andarono le cose. Mafia italo americana? Cubani castristi? Castristi americani? Servizi segreti russi? Un film da vedere non solo per la storia ma anche per la sceneggiatura, la fotografia, la scenografia e l’inserimento di materiale d’archivio.
Dal punto di vista storico-politico la presidenza Kennedy non registrò grandi successi: fu sotto di lui che si diede inizio alla sciagurata escalation in Vietnam; fu sotto di lui che si tentò di rovesciare Fidel Castro on un golpe organizzato dalla CIA, fu sotto di lui che si risciò lo scontro con la Russia di Krucev. Toccherà al suo successore Johnson e in seguito a Nixon sistemare le cose.
E’ stata proiettatala bella pellicola di Luigi Zanca alla nuova Sala-Giardino, “Processo alla città” di Luigi Zampa; una storia ancora attuale girata a Napoli ambientata nel primo ?900 e che racconta come già allora esistessero gli intreccia tra la politica, la camorra, giornalisti, l borghesia e la povera gente utilizzata a fini di lucro e di dominio sul territorio. Tra il cast Amedeo Nazzari, Silvana Pampanini, Paolo Stoppa, Franco Interlenghi… gli Autori della pellicola del 1952 furono Rosi, Fabbri, Basile e D’Amico. Rosi si ispirò al processo “Cuocolo” che ai primi del Novecento vide alla sbarra i ari “Don…”. Nel 1963 Rosi fece “Le mani sulla città” e Tornatore tornò sul temacon il bel fi “Il camorrista”….