JAMES RIVIERE FESTEGGIA 50 ANNI DI CARRIERA CON UNA MOSTRA FOTOGRAFICA A MILANO. GENIO E SREGOLATEZZA
A mezzo secolo di distanza da quando appena diciasettenne disegno’ il suo primo gioiello, una grande mostra fotografica celebra oggi il genio creativo di James Riviere. In questa esposizione ogni foto è un racconto costruito intorno a un gioiello e a una figura femminile non convenzionale: ci sono o temi della classicità reinterpretati, il ritmo e la rapidita’ della societa’ moderna, la commistione fra realtà favola e filosofia.
Le prime creazioni di Rivière datano dagli anno ’60, sono realizzate in argento, rame, legni esotici e lo mettono in contatto con qui pittori e designer come Munari con il quale ha collaborato a Milano, impegnati a ridisegnare la cultura esistente a Milano e nel mondo. Le sue opere sono oggi presenti al Musèe des Arts Dècoratifs del Louvre, al Victoria & Albert Museum di Londra e nei Musei Segreti Vaticani. Del resto, le creazioni Rivière non si limitano al gioiello ma abbracciano la scultura, la pittura e il design. Piccoli per scelta, proprio per poter essere indossati, se ingranditi i suoi gioielli sarebbero vere sculture e quadri astratti.
Un contributo importante di Rivière è anche quello relativo all’educazione: si deve al suo impegno la nascita del Dipartimento del Design Del Gioiello, in collaborazione con l’Istituto Europeo di Design. Si tratta di un punto di riferimento imprescindibile per la formazione di giovani talenti internazionalo.
Mi ricordo quando Rivière subentro’ nello studio del pittore Walter Lazzaro, dalle ampie vetrine all’angolo di via Brera con Via Monte di Pietà. La mia scuola di danza (Ulla Gass) aveva proprio l’ingresso accanto, erano gli appartamenti di Alessandro Volta e per essere precisi il palazzo era lo stesso. Fu lì che a vent’anni conobbi Rivière e i suoi lavori sperimentali. Mi colpì un bel ritratto che fece all’attrice Natascia Kinski nel suo studio su due piani. Un vero laboratorio di ricerca anche per la pelletteria sempre di alta qualità, nonche’ per accessori e oggettistica.
Sempre attento alle esigenze del pubblico con i suoi tre punti espositivi, Rivière, non ha mai mancato di stupire…spero faticavo a rincorrerlo come giornalista perché passava da un punto all’altro dei sui spazi espositivi vere fucine di creatività. Il perimetro è sempre stato tra Montenapoleone e Brera…oggi nell’atelièr di Via Manzoni sempre a Milano lo segue anche il figlio con entusiamo e portando anche venti nuovi di gusto per le nuove generazioni: “…o tanto cosi”, o famoso bracciali vengono a comprarli da tutto il mondo e per i giovano è diventato un po’ un simbolo di libertà, alla Easy Rider. Il bel volume che Rivière a pubblicato in questi anni raccoglie la storia di una Maison assolutamente originale.