LA COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM SI SPOSTA SULLA SPIAGGIA PROPRIO DURANTE QUESTE GIORNATE DI FESTA IN LAGUNA VENEZIANA TRA BIENNALE D’ARTE FESTIVAL DEL CINEMA
Attraverso un’unica e raffinatissima selezione di opere, dal 26 agosto 2017 al 7 gennaio 2018, la Collezione Peggy Guggenheim presenta, negli spazi espositivi delle Project Rooms, la mostra-dossier PICASSO. Sulla spiaggia, a cura di Luca Massimo Barbero. Inaugurate lo scorso febbraio, le “Project Rooms” sono due nuove sale destinate ad accogliere progetti espositivi raccolti e mirati, finalizzati ad approfondire il lavoro di un artista, o specifiche tematiche legate alla produzione artistica di un determinato interprete del XX secolo, legato alla collezione di Peggy. Stiamo parlando non solo di opere come tre dipinti, ma anche dieci disegni realizzati da Pablo Picasso tra febbraio e dicembre del 1937 e una scultura, esposte insieme per la prima volta in occasione della mostra, Barbero cerca di gettare nuova luce sul lavoro dell’artista spagnolo, evidenziando i suoi collegamenti con quel Mediterraneo che ha avuto un ruolo così importante nella sua carriera artistica: dalle radici in Spagna, alla vita in Francia, alle relazioni con artisti e forme d’arte che avevano nel Mediterraneo un punto di riferimento. Nata dalla collaborazione con il Musée national Picasso-Paris, la mostra, raccolta e mirata, si snoda attorno a una delle tele più amate da Peggy Guggenheim, il dipinto picassiano Sulla spiaggia (La Baignade), appartenente oggi al museo veneziano. L’esposizione rientra nell’intenso programma di seminari, pubblicazioni, studi ed esposizioni legato al progetto triennale “Picasso-Méditerranée”, promosso dal Musée national Picasso-Paris. Più di sessanta istituzioni hanno immaginato una serie di mostre sull’opera «ostinatamente mediterranea» di Pablo Picasso al fine di celebrare la sua arte e questo suo legame con la cultura del Mediterraneo.
Nel corso dei primi mesi del 1937 Picasso rispondeva con forza alla guerra civile spagnola con le incisioni Il sogno e la menzogna di Franco (Sueño y mentira de Franco), di cui un esempio è conservato oggi alla Collezione Peggy Guggenheim, e sarà in mostra, e con i disegni preparatori per Guernica, cittadina basca distrutta il 26 aprile dello stesso anno dalle forze falangiste nazi-fasciste con lo scopo di appoggiare il generale Francisco Franco e rovesciare il governo legittimo della Repubblica Spagnola. Guernica veniva ultimata nel giugno dello stesso anno per il padiglione spagnolo dell’Esposizione Internazionale di Parigi. Tuttavia, in questo stesso periodo, Picasso eseguiva opere che non rivelavano, almeno apparentemente, la sua preoccupazione per gli eventi politici che si stavano consumando in Spagna. Il tema del dipinto Sulla spiaggia, firmato e datato 12 febbraio 1937, richiama in maniera specifica alcuni dipinti degli anni ‘20, uno dei quali conservato al museo Solomon R. Guggenheim di New York, dal titolo Tre bagnanti, 1920. Dipinta a Le Trem-blay-sur-Mauldre, una cittadina poco distante da Versailles, l’opera ricorda le figure antropomorfe dai volumi esageratamente accentuati, dalla consistenza quasi scultorea e inserite in paesaggi marini, tipiche di alcune sue opere eseguite fra la fine degli anni ‘20 e gli inizi degli anni ‘30. Le due bagnanti, la cui attenzione è rivolta principalmente al gioco con la barchetta, sono figure aggraziate e allo stesso tempo mostruose, e la composizione si offre da un lato calma e rilassata, sospesa nel suo sottile lirismo, dall’altro trasmette un velato senso di minaccia per la sinistra presenza della figura che si staglia all’orizzonte. Un senso di impotente voyerismo, suggerito dall’uomo che osserva le ragazze dalle forme floride, richiama alla mente certi miti classici come il bagno di Diana e alcuni episodi biblici come Susanna e i vecchioni. Il disegno preparatorio di Sulla spiaggia, proveniente dal Musée national Picasso-Paris e apparentemente eseguito lo stesso giorno del dipinto, sarà esposto a Venezia per la prima volta insieme a un altro disegno preparatorio, che risulta essere a oggi quasi del tutto inedito. Donata da Picasso a Dora Maar, quest’ultima opera su carta è legata sia alla prima fase di creazione di Sulla spiaggia che alla figura di Femme assise sur la plage, capolavoro appartenente alle collezioni del Musée des Beaux Arts de Lyon, datato 10 febbraio 1937, anch’esso in mostra. Proprio in questi giorni che la casa di Picasso usata come studio sulla Costa Azzurra viene venduta, la mostra sembra volere ribadire il legame di Picasso con la sua bella Costa Azzurra.
Con un sottile gioco di approfondimenti e rimandi, la ricostruzione del processo creativo che portò Picasso a dipingere Sulla spiaggia, prosegue appunto attraverso Femme assise sur la plage. Di qualche giorno antecedente al dipinto veneziano, questo splendido olio su tela a tecnica mista può essere considerato come il primo vero risultato dell’incessante ricerca formale che Picasso stava sperimentando e che avrebbe concretizzato pochi giorni più tardi, compiutamente, in Sulla spiaggia. La tela raffigura una bagnante nuda, su una spiaggia, sorpresa in un gesto banale. La curva del corpo proteso nello spazio, il trattamento plastico-volumetrico delle forme esageratamente prosperose e anatomicamente semplificate, uniti ad un’atmosfera di silenzioso lirismo, ci riportano in maniera quasi esplicita alla bagnante di destra del grande dipinto della Collezione Peggy Guggenheim.
Il percorso espositivo si conclude con una terza altissima prova offerta da Picasso nel febbraio di quello stesso anno, la Grande Baigneuse au livre, conservata sempre negli spazi del Musée national Picasso-Paris. Si tratta di un’opera dipinta una settimana più tardi rispetto a Sulla spiaggia, più precisamente il 18 febbraio 1937, a Le-Tremblay sur Mauldre, dove l’artista aveva acquistato una vecchia casa di campagna. La Grande Baigneuse si trasforma qui in una grande scultura, di colore bianco-grigiastro, dalle gambe incrociate, dalla testa china sul libro e sorretta dai gomiti. Ancora una volta è una figura imperturbabile, immersa in un ambiente fatto di quiete e silenzi, dal volto enigmatico e poco connotato; qualcosa tuttavia sembra cambiare nell’inarrestabile ricerca dell’artista spagnolo: con la terza Grande Bagneuse Picasso sembra abbandonare, almeno in parte, la delicatezza formale delle precedenti bagnanti in favore di una costruzione delle forme per piani più statica e di uno stile ostinatamente spigoloso, quasi cubista. Con le sue numerosissime rappresentazioni di spiagge e bagnanti, Picasso non ha certamente scoperto un nuovo soggetto ma ha identificato e rivelato l’unico vero “scenario esterno” dell’intera sua opera. Come la maggior parte dei suoi temi, il concetto di nudo viene affrontato in maniera sia tradizionale che più propriamente moderna. Giorgione, Tiziano, Ingres, Puvis de Chavannes, Manet, Cezanne, Matisse, Renoir sono tutti artisti ai quali Picasso mostra di aver guardato come fonte di ispirazione per le sue figurazioni e strutture compositive; il tema del nudo in movimento è tema ricorrente e di primaria importanza per tutti quegli artisti interessati alla pittura figurativa. Il passo in avanti fatto dall’artista non è dato tuttavia dal soggetto quanto invece dal modo in cui il genio spagnolo, collegando l’esperienza individuale alle forme della tradizione, creò non solo qualcosa di nuovo ma di assolutamente rivoluzionario.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione, edita in doppia lingua italiano-inglese, con un ampio saggio del curatore Barbero sul tema ricorrente della spiaggia nelle opere di Picasso e sul rapporto dell’artista con il Mediterraneo più in generale…A Venezia rimangono altre sue opere come a New York. Ma le più belel opere di Picasso sono a Parigi, a parte quelle vendute, nei musei cittdini e nel Museo Picasso.
Il programma espositivo della Collezione Peggy Guggenheim è sostenuto dagli Institutional Patrons – EFG, Lavazza, e Regione del Veneto, da Guggenheim Intrapresæ e dal Comitato Consultivo del museo. I progetti educativi correlati all’esposizione sono realizzati grazie alla Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz.