VI RICORDATE PELLE DI SERPENTE? BRANDO E MAGNANI? ORA L'OPERA DI WILLIAMS DEBUTTA ALL'ELFO-PUCCINI CON LA REGIA E LA DRAMMATURGIA DI DE CAPITANI CON CRISTINA CRIPPA…UNA VERA SCOMMESSA "LA DISCESA DI ORFEO".
“La discesa di Orfeo” con la traduzione di Gerardo Guerrieri (drammaturgia e regia di De Capitani), scene e costumi di Carlo Sala; luci di Nando Frigerio. Suono Giuseppe Marzoli, non solo stupirà per il coraggio della sua messa in scena ma anche per la scommessa che il creatore del Teatro dell’Elfo ha deciso di affrontare per rompere tutti gli schemi affrontati finora. In scena ci sono undici attori e una chitarrista elettrica, Alessandra Novaga, ma non va dimenticato di dire che “La discesa di Orfeo” viene presentato per gentile concessione dalla University of the South, Sewanee, Tennessee. Una tragica tenerezza e un furore esistenziale consuma in un certo senso i personaggi della piecès. La compagnia è guidata da Cristina Crippa nel ruolo di Lady “emblema di una carnalità indomita e rabbiosa” che cerca di sconfiggere la morte con l’impresa disperata reinventandosi la vita. Con lei Edoardo Ribatto che offre a Val un carattere brutale, mitigato da una dolcezza quasi femminile e Elena Russo Arman (molto brava nel tratteggiare la fragile Carol), mentre Luca Toracca è l’infernale Jabe, marito di Lady, mentre Federico Vanni ed Elio Capitani in queste repliche si alternano nel ruolo dello sceriffo Talbott; Corinna Agustoni è la moglie dello sceriffo persa tra desiderio ed estasi. Cristian Gianmarini e Sara Borsanelli completano il cast (già applauditi in “Angels” in America, nel “Racconto d’inverno” e in “Improvvisamente l’estate scorsa” che riscosse molto successo anche a Milano. Debora Zuin e i giovani Carolina Cametti e Marco Bonadei (interprete di Happy nella Morte di un commesso viaggiatore e Premio Ubu under 30 per The History boy’s). (Dal 29 aprile al 18 maggio).
Ma qualche nota storica è doverosa per chi non conoscesse l’autore. I nostri giovani si devono appassionare al teatro e alla letteratura, ma devono avere gli strumenti per conoscere prima la storia degli autori, poi dei testi classici e infine degli infiniti rifacimenti. Tennessee Williams compose questa opera nel 1940 (Buttle of Angels che si può dire morì sul nascere) e fu rappresenta per la prima volta nel 1957 a New York. Gli interpreti furono Maureen Stapleton e Clif Robertson, ben accolti dalla critica anche lo spettacolo ebbe poca fortuna. Lumet sul grande schermo lo volle con Anna Magnani e Marlon Brando (The fugitive kind) in italiano “Pelle di serpente”.
La discesa agli inferi di un odierno Orfeo nel ventre del buio della provincia americana, prosciugata da ogni eccesso di realismo, assume una sorta di nitidezza e acquista una dimensione tragica. Cristian Crippa con i capelli rosso fuoco e vestita di nero rivela con grande sensibilità una carica umana segno anche di una profonda disperazione. La Russo è una donna ricca, viziata e alcolizzata, mentre Val, Ribatto, gioca con bravura sulle corde di una tenerezza scontrosa. Ma la chiave del mondo di Williams sta anche in Vee di Corinna Agustoni, la donna che improvvisamente scopre l’orrore della propria insulsa vita che ha i suoi contrapposti esempi nelel signore “bene” della buona borghesia, sara Borsarelli e Carolina Carmeti. Stiamo parlando di un teatro deminiaco, inquietante, espressionista dove il marito di Lady vecchio e moribondo (Luca Torraca) e l’inquietante infermiera Debora Zuin fanno da contorno a un baratro fatto di doppi giochi, di neffandezze camuffate. Marco Bonadei difende il suo ruolo di difensore di vipere con la sua solida violenza e Federico Vanni, interpretato (dopo il debutto) dallo stesso De Capitani rende il dramma nel suo insieme.
Il racconto parla di tre fragili sognatori “della razza di quelli sempre in fuga”. Val è un vagabondo con giacca di pelle di serpente e chitarra . Lady è la figlia di un emigrante italiani linciato dai razzisti “prigioniera di un marito crudele”. Carol abbiamo detto che è una giovane milionaria, ribelle e fragilissima. Val di innamora di Lady e sceglie di rompere con il suo passato di uomo di strada per vivere e lavorare vicino a lei. Come un moderno Orfeo che tenta di salvare la sua Euridice finisce distrutto dai fanatici del paese che non tollerano scandali, specie se della loro passione e del sogno di una vita felice. Una difficile scommessa che De Capitani certamente sarà in grado di vincere…