LA FESTA DELLA MAMMA E' SEMPRE STATA IL 12 MAGGIO, QUESTA VOLTA E' STATA VOLUTA FARE CADERE DI DOMENICA, MA C'E' CHI HA VOLUTO LAVORARE DI FANTASIA COME PALAZZO VITTORIA, SALVIATINO, DI VERONA E L'EDITORIA…VEDI SALONE DEL LIBRO DI TORINO

Sono una mamma, ma i miei figli 20 anni il maschio e 23 la femmina si sono dimenticati di farmi gli auguri. Gli unici auguri mi sono arrivati con un sms dalla mia collaboratrice domestica, Consuelo. Festa commerciale o un’occasione che parte dal cuore, un modo, come la festa della donna per ricordare un ruolo importante da riconoscere? Vale anche per la festa del papà che è stata pensata molti anni dopo da quella della mamma. Anche il Natale per chi non è cristiano è  un’occasione per scambiarsi regali e fare cene tra amici e parenti. Ma non sottovalutiamo con facilità le occasioni che la tradizione ci porta. Il mese di maggio è il mese delle rose e della Madonna, non è un caso che la Madre per eccellenza sia stata onorata nel mese primaverile del bel fiorire e in particolare dello sbocciare delle rose. Il fiore dell’amore e della purezza. Anche il giglio è immacolato, ma la rosa contiene in sé il desiderio, l’amore e richiede una cura incredibile, lo sanno bene i giardinieri che di rose ve ne sono una varietà e al Mercato o Borsa Valori dei fiori, la rosa è la specie più costosa e quella che si presta anche alle mille speculazioni illegali. Tante vengono tinti in paesi del Sud America, fatte crescere in pochi giorni fino a raggiungere un metro e mezzo di altezza. Ve ne sono colorate di blu, di verde…tutti veleni e per questo si consiglia di non tenerle in camera da letto perché anche i pesticidi chimici con i quali vengono cresciute e che portano tumori alle operaie e agli operai che lavorano in queste serre, non fatto bene ai nostri polmoni…rose del tuo giardino consigliano gli esperti. Le Brun e Le Nostre, giardinieri del Re Sole e di Luigi XII° erano esperti in quelle nane e in quelle rampicanti. Oggi a Versailles sono aperti gli Orti del re, dove altre alla produzione ortofrutticola è una meraviglia odorare le rose nate da quel terreno ricco di minerali e da quella umidità che si alterna ai raggi forti e caldi del sole.  

La Festa della Mamma a Verona si è trasformata in un pomeriggio indimenticabile, una festa da passare proprio con la mamma, in quest’epoca dove i sentimenti si danno per scontati ma gli scambi sentimentali nel frattempo si impoveriscono. E allora ecco che il famoso Hotel firmato Salviatino Collection, all’insegna della classe e della raffinatezza situato nel cuore della città scaligera ha pensato al Ristorante Borsari 36 per questo fine settimana , ma anche a partire dall’8 maggio di gustare l’Afternoon Tea in compagnia della propria mamma, raccogliendo l’aderenza di bambine e ragazze di tutte le età. Nella perfetta cornice di un antico palazzo nobiliare a soli 15 Euro si sono potuti gustare The, tisane, bevande e dolci deliziosi preparati dal pasticciere e dal barman: crostatine, muffing, plumcake, mousse alla fragola, affettati di frutta, ma anche delizie salate…Tutti felici dunque in Corso di Porta Borsari, l’antica porta in pietra e marmo bianca dalla quale si entrava nella città in epoca romana. Piaceri dell’anima ma anche piaceri della contemplazione. Questo Palazzo è sopratuttutto un museo, possiamo dire, pieno di affreschi, colonne, capitelli, marmi, rovine, statue unite da uno stile moderno.

 Un altro seguito ideale di questo ricordo alla mamma è il libro di Elisabeth Gille, figlia della grande scrittrice Irene Némirovsky, una delle mie autrici preferite, donna colta, grande scrittrice e artista, non sopravvissuta alla crudeltà nazista tedesca. Sto parlando del seguito di “Suite francese”, uno dei romanzi più belli scritti dalla madre dal titolo “Un paesaggio di ceneri” edito da Marsilio. Quale regalo migliore a una madre se non questo omaggio che una figlia dedica alla propria generatrice? “In fondo, quella bambina non sapeva niente di se stessa, niente delle proprie origini e della propria identità. Non era che terra bruciata, un paesaggio di ceneri”. La Gille ha creato uno dei più bei romanzi mai scritti sull’impossibilità di dimenticare e sull’inestinguibile dolore di chi sopravvive. La critica lo definisce “un romanzo che è già un classico”, uno di quei libri che ti catturano l’anima fino dalla prima pagina.

Per parlare ancora di editoria, visto che a Torino è in corso la Fiera del Libro è giusto ricordare uno dei libri preferito di Papa Francesco e consigliati (la letteratura dal profilo etico e religioso va per la maggiore quest’anno) e si tratta di “Tardi ti ho amato” di Ethel Mannin (La Civiltà cattolica), dalla Biblioteca del Papa piemontese di origini. Si tratta di un bel librone  con la prefazione di Jorge Milia e parla di mezzo secolo fa nel Collegio dell’Immacolata Concezione  a Santa Fe in Argentina, quando il Santo padre decise di mettere a confronto la letteratura classica con quella europea più moderna dove si parla di un’aristocratica famiglia inglese…..


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