LA PERFETTA CANDITATA. FILM DI HAIFFA AL MANSOUR ALLA MOSTRA DELCINEMA DI VENEZIA APRE CON IL FILM “LA VERITE’DEL REGISTA GIAPPONESE
“The Perfect Candidate” della nota regista dell’Arabia Saudita, Haiffa Al Mansour, in scena al Lido alla Bella Sala Darsena porta il problema della storia di una candidatura inaspettata di una giovane dottoressa saudita alle elezioni comunali . Un fatto che sconvolge la famiglia e la comunità locale. Nessuno ama la decisione della candidata che si misura con la difficoltà di accettare la scesa in campo per la prima volta di una donna.
La regista ha conseguito una laurea in Letteratura Americana all’Università del Cairo e ha studiato Regia all’Università di Sydney. E’ considerata la prima regista donna saudita. Oltre nel suo Paese ha ricevuto riconoscimenti a Venezia, Rotterdam e Dubai. La stessa racconta:”Voglio liberare le donne saudite a liberarsi dal sistema che ha deliberatamente ostacolato a lungo l’avanzare in tutti i settori il mondo femminile. Il film è anche un omaggio alle nostre tradizioni culturali e artistiche. La volontà di modernizzare un Paese lo si puo’ fare in tanti modi…musica, letteratura, cinema e arte non sono i solli mezzi… Bisogna guardare oltre le proprie tradizioni e convinzioni, senza scordare il passato ma con uno sguardo verso il futuro. Bisogna mandare in frantumi i tabù che attenagliano i nuovi percosrsi per noi stesse e le nostre figlie”.
Omaggi al cinema ve ne sono da ogni parte: a Firenze per Zeffirelli, al Museo della Grafica di Pisa Alfred Hitchoch nei film della Universal Pictures al Museo della Grafica di Pisa con anche fotografie di scena dei sui film da “Psyco” a “La donna che visse due volte”, grazie all’archivio della major americana. E poi una mostra a Padova ricordano il talento di Fellini con tanti disegni di scena a cura di Vincenzo Mollica al Museo degli Eremitani. Anche al Des Bain del Lido di Venezia in attesa che sorga dalle ceneri, una mostra fotografica che ricorda i momenti piu’ belli della vita della Mostra del Cinema e i suoi personaggi dalle origi ad oggi.
Il Leone d’Oro alla Carriera va a Julie Andrews e a Padrro Almodovar. Presenti da piuì giorni in Laguna. Questo ultimo fu a Venezia per la prima volta nel 1983 con “L’indiscreto fascino del peccato”, il suo battesimo internazionale e poi torno’ con “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” nel 1988.
Julie Andrews e Paplo Amodovar sono piu’ simili di quanto si creda in quanto icone per la lotta al conformismo, sempre a favore e vicino alle minoranze. Ve la ricordate Julie in “Marry Poppins” e “Tutti insieme appassionatamente” , ma anche in “Victor Victoria”, nelle parti di un cantante gay travestito da donna? I due attrice e regista sono sempre andati nella stessa direzione. Nomino solo alcuni dei piu’ clamorosi successi di entrambi compreso l’ultimo film autobiografico di Almodovar che ha rotto il silenzio dopo anni nel quale mi sono identificata anche io; “Dolor y gloria”. Bellissimo! Il cineasta iberico ha messo da sempre allo scoperto le realtà piu’ nascoste dell’omosessualità cambiandone l’immagine grigia e facendola un po’ più colorata.
Con questo arcobaleno si chiude la seconda giornata della Mostra del Cinema dove sono attesissimi, Di Caprio, Clooney, De Palma, Johnny Deep, Golino, Wertmuller Ozepetek, Costa Gavras, ortellesi, Favino,Kunsturica, Quatriglio, Martel, Paolo Virzì, Brad Pitt, Merly Streep, Antonio Banderas, Sharon Stone, Nina Hoos, Sodeberg, Sorrentino, Tsai Ming Hang, Murphy, Risenboroug, Dustin Hoffman, De Niro… Dive grandi e nuove.
Interessante anche la sezione dei Classici che non è dedicata solo a Felllini. Grazie anche all’Istituto Luce-Cinecittà e agli sponsor, Armani, Campare il fedele Jaeger Le Coultre. Rai, Lexus, Manila Grace, Moet & Chandon, Saco, Canon, radio Italia e Trenitalia danno una mano.