LA RIVISTA "POINT DE VUE" RIPROPONE IL MODELLO ARISTOCRATICO ITALIA, INCANTO DELLE FRANCESI

Il titolo colpisce: Royale Italie, Italia regale. Ma non è su un libro di storia, è su un fascicolo di
attualità, quello di IdM, supplemento del settimanale Point de Vue, diretto da Adélaïde de Clermont-Tonnerre, già collaboratrice de Il Giornale e autrice del romanzo Il visone bianco (Mondadori,
2011). Dunque IdM/Point de Vue di luglio-agosto dedica quasi cento pagine all’Italia e alla sua
aristocrazia. E non pensiate che sia cosa da poco proporre un’Italia e
soprattutto un’Italia regale come argomento seducente in una Francia che si è
appena lasciata alle spalle la sua festa repubblicana (14 luglio) e che
sprofonda nella crisi economica e sociale fingendo che il suo modello di Stato
funzioni meglio che quello italiano.

Quando tutto va male, che cosa resta? Restano i sogni. Negli anni Trenta della Grande Depressione, Hollywood assecondava il New Deal del presidente Roosevelt non proponendo drammi sociali,
ma con film immancabilmente a lieto fine, come Accadde una notte di Frank Capra (1935). Poi venne la ripresa, ma fu trainata solo dall’entrata in guerra degli Stati Uniti. E fu una ripresa breve: ancora il cannone tuonava, nel 1945, e negli Stati Uniti c’erano di nuovo la disoccupazione di massa.
Invece certi Paesi vinti, come l’Italia, ricominciavano a sorridere. Non fu un caso che Vacanze romane di William Wyler (1953), rifacimenti di Accadde una notte, fosse girato in Italia: personaggio principale  una giovane principessa in fuga dalle costrizioni dinastiche, che voleva innamorarsi, ma che sapeva anche rinunciare all’amore.

Si può essere principesse anche senza nascer tali. Sentirsi “figli di re” – come scriveva Gobineau – non
è una questione di sangue. E’ forse questo incanto collettivo a unire le lettrici di Point de vue. Non sono poche: trecentocinquantamila copie vendute dicono che  esse superano i lettori dei settimanali maschili. Perché?

Quando la stampa “rosa” procede, ovunque, tra adulteri e divorzi, Point de vue procede tra
matrimoni, battesimi e funerali. Nelle sue pagine c’è la gioia di chi ama, per chi nasce e il dolore per chi si perde. E non si rimuovono nemmeno i segni del tempo: esemplare, nello scorso aprile, la copertina con Camilla Parker-Bowles in lacrime al funerale del fratello, Mark Shand, già legato a Clio Goldsmith e
lungamente residente a Roma.

Dell’aristocrazia si dice che, come per le patate, il meglio sia sottoterra. Oggi si può dirlo con più
sicurezza della democrazia. Senza indulgere a nostalgie monarchiche, basta sfogliare IdM/Point de vue – con gli ampi ritratti di Bianca d’Aosta per il presente, di Giuseppe Volpi e della Mostra di Venezia per il
passato e i consigli di Gioacchino del Balzo per il futuro – per pensare che solo eleganza e determinazione offrano alternative al declino.

 

IdM/Point de vue,
Spécial Royale Italie, luglio-agosto 2014, pp. 82, euro 7

 


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