LA TRAGEDIA CI RIPORTA ANCHE AGLI ANNI MIGLIORI. CLUB E GRAND HOTEL, JAZZ…COME ERA BELLA BEIRUT DAGLI ANNI ’50 AGLI ANNI ’80. LA SVIZZERA DEL LEVANTE
Siamo nuovamente a Beirut negli anni Cinquanta(la storia continua, ve lo ricordate?), George Nacache, direttore di un aimportante testata giornalistica, l’”Orient”, definì il Parlamento, le prime due colonne di apertura della testata erano cento i partiti registrati. Lui detestava la classe politica e finì in carcere. La città era un concentrato di lamiere, come ora. Niente acqua e niente elettricità o gas. In quel momento i Palestinesi si governano da soli, mentre “la dolce vita” sembrava spegnersi. I campi profughi aumentavano da ogni dove.
Gli altri locali alla moda erano all’insegna di Flaubert, Maxime du Camp. Dolce vita si chiamava, come a Roma, i locali chic del lungomare erano Eden Boccaffèbar, Normandy, Commodore, e gli alberghi il Lucullus, Kit Kat, Lodo, Les Caves du Roy, Elephant noire, Stèreo Club. Piu’ avanti nacque le Baromètre, Il Bardo, L’Alcatraz, la Maison Blanche, Il Budda Bar e il Wisky Mist. Le Gros Sel” trionfava sempre…Si poteva parlare di una Silicon Valley. Per gli stessi arabi, era un esempio di civiltà, l’Occidente piu’ vicino che parlava a loro ma con la stessa lingua del 1500 che era da allora mista. Mercanti, banchieri, professori universitari, editoria araba e inglese…il mondo nel mondo. I ricchi si divertivano e la gente media e la classe ancora piu’ bassa non aveva da mangiare. Il Libano allora era una macchina economica senza mai produrre niente. No industria o altro..Chi arrivava dalla Siria diceva anche ricordava Washington. Erano di casa Omar Sharin, Felice Riva, la principessa Saraya fino a Vittorio Emanuele di Savoia….
Ma Beirut era anche un mostruoso ammasso di architetture, il miglior riassunto lo fece Lawrence nei “Sette pilastri della saggezza…”Porta della Siria, paravento levantino”…Beirut aveva ospitato anche di Enciclopedisti con progetti ambiziosi…Era una popolazione di 4 milioni e mezzo di abitanti ..gli emigrati, la disposa..Grande poco piu’ dell’Abruzzo con mezzo milione di profughi palestinesi, di gran lunga il numero degli abitanti di Beirut. Il mensile “Forbes” fu eletto , l’uomo piu’ ricco del mondo, il banchiere Safra che fece la sua fortuna in Brasile e poi Nicolas Georges Hayek l’inventore della Swatc e fu anche l’inventore della Smart un libanese. Come quotidiano inglese c’era “Daily”.
Nonostante le guerre civili e le contraddizioni e la corruzione e il male affare, il Libano funzionò come formula immunitaria, si avvantaggiava delle aperture liberali portate da latri stati. Le guerre civili e le tensioni piu’ recenti fino a questa catastrofe hanno dimostrato di essere un Paese capace di assorbire le sue contraddizioni..il Libano è stato un avamposto.
Il cuore giovane della città trovò nella Beirut Est un fragile compromesso tra quartieri tradizionali e Musei Sursock, in stile libanese (Nicolas e Alfred Surcock sposarono ai primi del Novecento le figlie dei nobili napoletani, i Serra di Cassano) e un eccentrico gioielliere trasformò la collezione d’arte di Henri Paraoun , in museo privato, la dimora restaurata sia da Dagher, moglie di Moussa Sursock, crearono una Chiesa cattolica e l’Università di San Giuseppe. Un centro sovversivo rispetto agli altri stati mediorientali con tanto anche di una Università americana. Altra famiglia importante è o era quella di Cochrane, cattolica, mai toccata da scandali politici o economici.
La vita notturno continuava, si poteva cenare al bistrot Coughey, Gauche Caviar, ballare al Seppia o all’Hinotic. La maggior parte dei libanesi avevano meno di 14 anni, un altro milione ha conosciuto la guerra. Nessun Stato come il Libano è stato in preda di appetiti tra mille convulsioni, per prima la Siria. Allo stesso tempo tutti erano obbligati a fare i conti con lo Stato nello Stato, Hezbollah, il Partito di Dio. Il leader di un clun di famiglie era Pierre Yemayer. Il suo esercito, possiamo dire era una struttura sociale e nella sua autobiografia lo storico Eric Hobsbawn descrisse in questo modo la Berlino della Repubblica di Weimar: eravamo sul Titanic e tutti sapevano come spronare l’iceberg”. Anche Beirut naturalmente balla sul Titanic, ma scommette sulla punta. Siamo ormai ai nostri giorni e tra rischio di guerra tra Turchia che invade la bella isola greca di Kastellorizo (isola italiana dal 1920 al 1932), dove il regista italiano Salvatores ha girato il suo film, “Mediterraneo”, Cipro si stringe intorno al suo presidente e prepara l’aviazione. L’isola dista solo 2 chilometri dalla Turchia. La Merkel salta tra Atene e Ankara.
Difficile tenere a bada i Greci, anche se hanno ragione. Il rischio della polverieria di allargaconsiderando il problema enorme già del Libano. Gli Stati Frugali (Olanda, Austria, Polonia , Danimarca, Svezia, Repubblica Ceca ecc..) sono stati pagati dall’Unione Europea perche’ acconsentissero a fare prestiti (Recovery Found, tutto ancora da stabilirsi, ma gli aiuti verranno dalla prossima primavera e a trances) agli stati piu’ colpiti dell’ Europa dal Corona Virus. Il denaro destinato alla difesa delle frontiere è calato quasi della metà per pagare il loro consenso a questi stati bastardi, a loro volta poi colpiti in forma minore del Covid 2020; assurdo che nell’Unione Europea ci sia uno stato hoff-‐shore come l’Olanda dove i paradisi fiscali fioriscono, la si pagano meno tasse come in Belgio e gli industriali, Fiat inclusa trasferisce la sua regione sociale nei Paesi Bassi.