"LA VIRTU' DELL'ELEFANTE", NUOVO LIBRO DI PAOLO ISOTTA PRESENTATO ALL'AUDITORIUM DI MILANO FONDAZIONE CARIPLO IN LARGO MAHLER
Nel mondo animale l’elefante è noto per la sua saggezza e per la sua memoria e non è un caso che si intitoli proprio il nuovo libro biografico di Paolo Isotta (Marsilio Editore, 587 pagine, 21,50 Euro), “La virtu’ dell’elefante”. Pochi critici musicali, possono infatti vantare la sua cultura e la sua capacità di raccontare e di ricordare personaggi, luoghi, esecuzioni, maestri.
Il sottotitolo del volume è “La musica, i libri, gli amici e san Gennaro” e più che una biografia è come ha sottolineato lo stesso autore nel presentarlo “è il libro di una vita”. Queste memorie sono una chiave per capire Napoli e toccano una serie di colossi, della musica, della poesia e della vita; ne sono glorificati molti, richiamati alla mente altri, mentre alcuni falsi miri vengono sfatati”.
Il libro viene presentato oggi alle 18,30 all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo in Largo Mahler (tempio dell’Orchestra Verdi, creatura di Luigi Corbani), al quale seguirà un’esecuzione di Fracis Poulenc con la voce recitante Beppe Barra, Carlotta Lusa al pianoforte….L’ingresso è libero. Paolo Isotta, va detto, è uno dei pochi personaggi diventato famoso senza andare in televisione.
Nato a Napoli nel 1950, Paolo Isotta da Napoli non se ne è mai andato e questo libro è impossibile da capire se non si accetta proprio la sua visione del capoluogo campano, simbolo dello stesso Isotta di tutto ciò che di bello e di tragico c’è nel nostro Paese.
Dalla sua casa napoletana Isotta guarda il mare e, e come egli stesso dice, “Capri mi entra dalle finestre”. Ha studiato composizione, lettere classiche e giurisprudenza (Antonio Guarino per il Diritto romano: il suo maestro per il pianoforte è stato il grande Vincenzo Vitale e Renato Parodi e Renato Dionisi per la composizione. Storico della musica, Isotta fu il critico musicale del Il Giornale dalla fondazione nel 1974; dal 1980, divenuto responsabile della cultura musicale su Il Corriere della Sera e dal 1994 è il critico musicale ufficiale di via Solferino di Milano. Assunta da Di Bella, venne ostracizzato da Cavallari, amato da Mieli e “sopportato” e insieme stimato da De Bortoli.
Proprio perchè da quasi 60 anni Isotta vive in simbiosi con la musica, nessuno può vantare, oggi come oggi, un’esperienza umana e artistica pari alla sua. Così queste memorie riguardano una lunghissima serie di giganti, della musica e della vita: compositori e interpreti, direttori d’orchestra. Si va da Scarlatti a Haydn, da Beethoven a Verdi fino a naturalmente Wagner, stessa fissa delle preferenze del nostro autore. Gli scrittori che più ama, Virgilio, Manzoni, Flaubert, Pirandello, Pascoli e Gottfried Benn. Tra gli artisti Raffaello, Bronzino, Tiepolo e Reni..e tra i Santi oltre a Gennaro, Patrizia, Antonio, Padre Pio, Ipazia, pagana.
E poi c’è spazio per Gino Marinuzzi, Victor de Sabata, Francesco Siciliani e Pippo Patanè, Von Karajan, Riccardo Muti. Va ricordato che Paolo Isatta ha insegnato al Conservatorio per 33 anni e, come ama sottolineare ironicamente il nostro critico, è stato bocciato ai concorsi universitari ai quali ha partecipato. Lo scorso anno il Teatro alla Scala lo ha dichiarato “persona non grata”. E anche questo aiuta a capire che come tutte le persone di carattere Isotta ha un cattivo carattere.